lunedì 3 ottobre 2016

Galleria del futuri (?) "Invincibili" nello sport e non solo: GIULIA OLIARO

“….e in inverno faccio sci alpinismo con mio papà! La montagna mi piace tantissimo e cerco di viverla il più possibile in tutte le stagioni”.  Il galeotto sci alpinismo! Allora è vero che il matrimonio, celebrato all’inizio degli anni ’80, tra la Marcia Alpina e la Federazione di Atletica è stato un matrimonio combinato e poco convinto…insomma non è stato un matrimonio d’amore. Ancora oggi, se si scorrono le classifiche delle corse in montagna variamente coniugate, si trovano atleti che alle piste di atletica ed alle campestri preferiscono calzare gli sci  e rimanere nell’ambiente montano….persino i Dematteis hanno radici antiche nell’ambiente sciistico: basta scorrere le classifiche delle classiche gare di fondo quali la Caminadabianca degli anni 70/80  per trovare sovente quel cognome, coniugato come Giacomino, Andrea ecc… una “dinastia” di Campioni nati con gli sci ai piedi.
D’altra parte la Marcia Alpina era praticata dagli sciatori, specie sci alpinisti e fondisti, per “mantenere la gamba” d’estate in assenza di neve: Willy Bertin ne era un altro grande esempio.
A pronunciare (scrivere) la frase di apertura è Giulia Oliaro. Al di la della tradizione famigliare allo sport agonistico è arrivata attraverso la scuola. Scuola didattica, intesa come il Liceo Porporato di Pinerolo e scuola sportiva qual è l’adiacente Atletica Pinerolo con la qualificata assistenza tecnica di Patrizia Boaglio. Le specialità classiche dell’atletica leggera richiedono continuità e costanza ma portano anche soddisfazioni: 400 e 800 metri sono le specialità più adatte a Giulia e sulla distanza più lunga, nel 2008 e 2009 ottiene il minimo per partecipare ai Campionati Italiani.
L’inizio degli studi universitari porta con se il problema del pendolarismo ed il tempo da dedicare all’allenamento è sempre meno. C’è, però, quella tradizione famigliare e l’amore per la montagna e così, nel 2013 prova a percorrere i sentieri che da San Germano salgono al Colle della Vaccera. La specialità si chiama Kilometro Verticale e su quei 1000 metri di dislivello, complice un risultato inaspettatamente positivo, capisce che la fatica in salita può essere anche soddisfazione.
E’ stato, però, il settimo posto alla 4000 gradini del Forte di Fenestrelle ed il confronto con le più esperte specialiste a consegnarle la certezza di ciò.
Nel 2014 abbandona la pista per il permanere dei problemi legati, soprattutto, alla mancanza di tempo per dare continuità alla preparazione specifica per la pista. A Piossasco si inaugura la cronoscalata al Monte San Giorgio ed in quella gara assapora la prima vittoria assoluta nella categoria femminile. Realizza la “controprova” sui gradini del Forte d Fenestrelle ed è ancora 7° posto anche se tempi e sensazioni migliorano.
Il 2015 la fervida mente di Omar Riccardi da il via ad una kermesse sportiva davvero singolare. Quattro brevi salite quasi esclusivamente su sentiero nei quattro mercoledì di Giugno.
L’obiettivo è quello di proporre un appuntamento infrasettimanale che coniughi agonismo e socializzazione. Il successo della manifestazione è immediato: 200 atleti/e frequentano, ogni mercoledì sera, i sentieri di semisconosciute borgate montane in formula cronometro individuale. La qualità è altissima ma in tre prove la migliore è Giulia che si deve “accontentare” della seconda posizione nella quarta dove si afferma Debora Cardone!!! Tutto ciò le vale la vittoria nel circuito chiamato “Vertical Sunset” ma, soprattutto, chiarisce che le potenzialità per una soddisfacente carriera sportiva ci sono! 
Cerca conferme al Kilometro Verticale del Sestriere e le ottiene salendo il terzo gradino del podio.
…però la vita non è fatta solo di corse. Gli studi richiedono tempo e gli impegni universitari si fanno assillanti: nel 2016 le competizioni sportive diventano occasione di svago e le poche gare affrontate sono finalizzate più a coltivare amicizie che a scalare podi, però… in alta Val Pellice si pensa di percorrere i sentieri della Tre Rifugi: la “Tre che non c’è” può essere l’occasione per provare sia le lunghe distanze che le discese: Alessia Beux e Marta Falco l’accompagnano nell’avventura sotto le insegne di “I Run For Find The Cure”.  La prova è superata brillantemente! 
Se lo sport potrà fare parte dei progetti futuri c’è tutto quello che serve per entrare a pieno titolo nella “Galleria degli Invincibili”. Altrimenti rimarrà quel desiderio di “vivere il più possibile la montagna in tutte le stagioni” ed è già, di per se, un magnifico progetto.
Carlo Degiovanni