Trail Degli Invincibili

Un bellissimo Trail attraverso luoghi spettacolari, insoliti, racchiusi da una cerchia di monti dove tra tutti emerge il Cornour, da questa parte quasi inaccessibile!

Il nuovo percorso

Un nuovo Trail in Val Pellice con partenza ed arrivo dal Laghetto Nais di Bobbio Pellice!

Un occasione per conoscere la nostra Valle

Il nostro "Trail degli Invincibili", oltre ad essere un importante momento di sport vuole essere un occasione per conoscere il territorio della Val Pellice, non solo per le sue bellezze paesaggistica ma soprattutto per la sua ricca storia e cultura.

martedì 28 febbraio 2017

Galleria degli Invincibili tra storia e sport: PAOLO GRIGLIO


“Tra Bufalo e Locomotiva la differenza salta agli occhi: la locomotiva ha la strada segnata, il Bufalo può scartare di lato e…cadere”.
Mi permetto di scomodare il Buffalo Bill di De Gregori per sintetizzare l’animo trasgressivo o, perlomeno creativo, oltre che ricreativo, dell’appassionato della corsa in natura ed in particolare dell’antica Marcia Alpina.
E si, perché scegliere questo sport spesso ha evidenziato una certa insofferenza degli atleti per le troppe regole che appartengono alla Atletica giudicata più “nobile”. La ci sono tabelle, regolamenti, commi e cavilli che determinano il tuo gesto tecnico: corsie, misure, percorsi obbligati come pure le tessere. Lo sport scritto da altri e solo più da interpretare secondo i sacri crismi dei “regolamenti” e del volere di sapienti allenatori e/o preparatori. La strada segnata che deve percorrere la locomotiva: obbligata e sicura ma, alla fine, scontata e perfino noiosa.
Il corridore di montagna sceglie il “Bufalo” con conseguente rischio di “cadere” compensato, però, dalla possibilità di “scartare di lato” vivendo lo sport in modo più libero. Si pensi che fino a qualche decennio fa le gare di Marcia Alpina, frequentate prevalentemente, se non esclusivamente, da valligiani non avevano un percorso definito ma semplicemente un punto da raggiungere a volte segnalato da un grande bandierone rosso che ne determinava il giro di boa. Avveniva nella storica “Castelluzzo” di Torre Pellice ed il canavesano Quinzeina da Santa Elisabetta di Castellamonte è stato l’ultimo ad abbandonare questo tipo di segnalazione. Stava agli atleti la scelta del percorso e ciò avveniva con puntigliosi sopralluoghi preventivi alla ricerca della via più breve.
Il corridore di montagna è allergico alle troppe regole e ama correre se e come desidera senza troppi programmi o obblighi dovuti a sponsor o a Presidenti troppo invadenti. 
La scelta del “Bufalo” ovviamente denota anche una “filosofia” del vivere che va al di là del fatto sportivo in se. 
Nel raccontare dei “corridori del cielo” ci si imbatte sovente in atleti dalle caratteristiche “creative” che solo le male lingue definiscono “trasgressive”. Atleti che al “fare il tempo” in un classico 10.000 o in una maratona preferiscono la vittoria ad esempio ad una Tre Rifugi ottenendo poca visibilità mediatica ma l’affetto ed il riconoscimento popolare e popolano. A volte ci provano a misurarsi nelle discipline atleticamente più nobili ottenendo risultati prestigiosi ma poi….il richiamo della foresta li riporta sulla strada del bufalo.
Appartiene senza ombra di dubbio a questa filosofia di vita Paolo Griglio, Invincibile dalle grandi potenzialità in parte inespresse proprio perché, nello “scartare di lato” si può anche cadere!!!
Nato a Torre Pellice nel 1965 era stato rapito, alla tenera età dei 15 anni, dalla passione per il calcio frequentando le categorie giovanili del Luserna e del Valpellice. 
L’impiego nella storica e antica tipografia “Subalpina” di Torre Pellice ha determinato una svolta radicale dal punto di vista sportivo. Tra le mani gli passava ogni anno un volantino che raccontava di una “Marcia Alpina a cronometro per coppie di atleti” che si svolgeva in alta valle: la “Tre Rifugi”. Pier Luigi Bertin, suo collega di lavoro e già buon atleta tra le asperità dei monti lo convinse a salire al Rifugio Barbara, sede provvisoria della gara causa l’incendio che distrusse il Rifugio Jervis nel dicembre 1976, per assistere all’evento.
Vinsero i fratelli Ruffino e Paolo fu colpito dal gesto atletico che riuscivano ancora ad esprimere al termine di un tracciato che in allora era definito di 30 chilometri e 1.700 metri di dislivello.
La voglia di emulare i fratelli coazzesi prese il sopravvento e Paolo, in compagnia del più esperto Pier Luigi, iniziò a frequentare i sentieri montani abbandonando definitivamente il campo di calcio.
Nel 1983 si tessera per la Polisportiva Villarese e, dopo un anno di “rodaggio” conquista il titolo di Campione provinciale nella categoria Juniores. Tre anni di attività nella compagine villarese gli consentono di affinare il gesto atletico mettendone in luce doti non comuni.
I numerosi piazzamenti ed i podi nelle gare di Campionato regionale e nazionale attirano l’attenzione su questa giovane promessa: a Cavour Mauro Priotti ambisce a costruire una squadra competitiva a livello nazionale e chiede a Paolo di farne parte. Con i colori dell’Atletica Cavour realizza il salto di qualità confrontandosi con i migliori atleti nelle gare nazionali.
Con Valter Rossa e Marco Sclarandis forma una staffetta dalle grandi potenzialità conquistando il titolo provinciale, ottenendo il secondo posto a livello regionale ed il decimo a livello nazionale. La stessa formazione si presenta al Campionato regionale di Ceppo Morelli ed ottiene un prestigioso terzo posto alle spalle di compagini dal nome altisonante quali Forestale e Valsesia.
Nella valle degli “Invincibili” vince, nel 1988, la Bobbio Pellice – Serre Cruello e l’anno successivo coglie il successo a Pieve di Cumiana nella classica “La Rocca”.
Questi successi gli valsero la convocazione a rappresentare egregiamente, insieme al compagno di squadra Valter Rossa, il Piemonte nella gara nazionale di Dorgali in terra sarda.
Alla “tenera” età dei 26 anni, nel momento della maturazione atletica in uno sport di resistenza quale la Corsa in Montagna senza apparenti motivazioni decide di chiudere la sua breve (brevissima) vita sportivo-agonistica. Chiedersi il perché è esercizio inutile…tutto sta in quella scelta preferenziale per il Bufalo che non segue una strada obbligata!
La storica Tipografia Subalpina cessa la sua attività e la vita lo porta in giro per il mondo: Malta, Kazakistan, Congo, Algeria ed altre mete sedi di lavoro e non di sport… Oggi guarda incuriosito l’evolversi di uno sport che poteva riservargli ancora molte soddisfazioni (sono stato un “coglione”) e troppo presto abbandonato. Ricorda l’emozione nel riuscire a confrontarsi con successo addirittura con il Ruffino (Elio) protagonista della Tre Rifugi dei suoi esordi!!!
Certamente negli anni ’80 era più difficile conquistarsi un posto al sole in una disciplina che non aveva ancora conosciuto e riconosciuto la figura del Finischer o del confronto a basso impatto agonistico. Ricorda la “ferocia agonistica” di quei tempi quando una breve sosta a legarti le scarpe poteva costare decine di posizioni perse! 
Però…. il Bufalo può scartare di lato, cadere ma anche rialzarsi e riprendere a correre! Lontani i tempi degli scenari nazionali e della maturità fisico – agonistica il mondo dei moderni trail può rappresentare lo scenario ideale per riprendere la via dei sentieri scoprendo il lato meno agonistico ma parimenti gratificante di un’antica passione.
Carlo Degiovanni

mercoledì 22 febbraio 2017

Galleria degli Invincibili tra storia e sport: VALTER ROSSA

“ Cecu la jena” era uno di quei personaggi  molto naif che popolavano i paesi di provincia.  Erano usi frequentare le antiche “Piole” ed il loro modello di vita trasgressivo era ispiratore di storie e leggende che li facevano apparire alternativamente insopportabili avvinazzati o saggi maestri di vita. Con il nettare di vino a volte eccedevano per regolare i conti con qualche malessere interiore e ciò li rendeva protagonisti di mille aneddoti che animavano le serate paesane in un contesto ancora parzialmente libero dalla invadente televisione.
Le “gesta” di “Cecu la jena” hanno caratterizzato Cavour negli anni ’70 del secolo scorso. Il palco delle sue recite era “Marinot”, un locale tradizionale particolarmente ispirato a dare voce (e vino) a quella umanità dal carattere trasgressivo ma capace di grandi emozioni. Ovviamente non era il solo: Martina il paracadutista, Giuanin Cit per citarne due tra i più famosi …. personaggi che Guccini avrebbe splendidamente cantato se avesse avuto la possibilità di conoscerli. Ovviamente il loro vero nome era diverso ma loro inconsapevolmente sono stati i precursori del moderno “Nickname”.
Il 31 agosto del 1975 Cavour e la sua Rocca furono protagonisti di una corsa podistica singolare: la Cursa d’la Scala Santa. Sette km della pianura cavourese preceduta e conclusa con due ascensioni su sentiero aulla vetta della Rocca.
Centotrenta atleti al via, sei ritirati e la vittoria maschile di Rinaldo Brunofranco (primo premio una lavatrice) e femminile di Mallica Giuliana.
Era nata l’Atletica Cavour!
Era il 29 Agosto 1982 quando Valter Rossa vinse la sua prima gara, l’ottava edizione della kermesse podistica cavourese relegando al secondo posto Dario Viale ed al 13° l’immenso Marco Olmo.
Ad attenderlo al traguardo “Cecu la jena”, sobrio (era ancora mattina) ed emozionato. Il suo abbraccio condito con lacrime vere è stato il più bel premio che Valter potesse ricevere …. anche i “duri” hanno un cuore! D’altra parte, Valter Rossa era il figlio di “Marinot” ed aveva avuto modo di conoscere, nella “piola” paterna, difetti ma anche pregi dei personaggi “naif” amanti del vino e dediti alla particolare filosofia derivante dagli eccessi enologici.
 Nato a Cavour nel 1963, ha iniziato a correre nell’ Atletica CAVOUR dalla categoria allievi, nel 1977 con risultati modesti.
Lui si presenta così: “corridore particolare, la fatica non era nelle mie virtù, delle corse in montagna preferivo le gare a staffetta e le cronoscalate corte da 20 a 60 minuti; grande scalatore e pessimo discesista”.
Come lui stesso ammette non amava molto le fatiche imposte dalle tabelle di allenamento ed ha costruito una brillante carriera agonistica utilizzando delle doti fisiche assolutamente non comuni. Insieme all’amico rivale Guido Turaglio è stato quanto di meglio l’Atletica Cavour ha prodotto, in termini agonistici nei suoi 27 anni di vita.
La vittoria alla “Scala Santa” cavourese è stato il primo dei numerosi successi conseguiti da Valter soprattutto nella Corsa in Montagna senza disdegnare qualche esperienza nella meno amata pista o strada.
Nel 1983 ottiene un ottimo risultato percorrendo 17,887 chilometri nell’ora su pista (Novi Ligure) ed a Saluzzo, sull’ondulato percorso della maratonina dei 4 castelli fa registrare un eccellente 1.10’16”.
Come detto ha amato la Corsa in Montagna nelle distanze brevi e nelle gare di sola salita.
Nel suo Palmares figurano le vittorie individuali a Lusernetta (due edizioni), alla Cronoscalata alla Rocca di Cavour, a San Germano Chisone, al Palit inValchiusella ed al Memorial Maurino.
La patente di “Invincibile” la ottiene nel maggio 2007 vincendo alla grande Lou Vir d’la Cumba Liussa di Villar Pellice.
Assieme ai compagni di squadra (Atletica Cavour) Paolo Griglio, Guido Turaglio e Marco Sclarandis partecipa ai campionati nazionali (Argegno, Artavaggio e Cornuda), regionali e provinciali di Corsa in Montagna a staffetta. Il risultato più prestigioso lo ottiene a Cavour nel 1987 con un inaspettato 10° posto su 97 squadre presenti.
Con gli stessi compagni di avventura conquista il titolo provinciale di specialità nel 1988 e nel 1990 nelle prove svoltesi a San Germano Chisone.
Conclusa l’esperienza dell’Atletica Cavour (2001) Valter prosegue l’attività con l’Atletica Valpellice prima di chiudere definitivamente la sua parentesi agonistica.
Avrebbe sicuramente potuto ottenere molto di più se non fosse intervenuta quell’insofferenza alla fatica…ma non ostante ciò in casa conserva numerosi premi che testimoniano altrettante vittorie. Il premio più bello che lui ricorda, però, rimane quell’abbraccio e quelle lacrime apparse sul viso di Cecu la jena, uomo saggio, talvolta filosofo da “piola”e primo tifoso del “figlio di Marinot”!!!
Carlo Degiovanni

venerdì 17 febbraio 2017

Galleria degli Invincibili ... Occitani: SILVIA PEPINO

Come un’evoluzione Darwiniana il rude sport   dei Marciatori Alpini ha avuto un profondo processo di trasformazione in questi ultimi 40 anni. Nella forma ma anche nelle stesse finalità: se si parla con i Campioni degli anni 70 / 80 si scopre che il concetto di “non competitività” era sconosciuto a quei tempi. Le gare erano gare e basta! Un pugno di frequentatori con in testa un solo obiettivo: vincere o, per lo meno, fare classifica. I sentieri si percorrevano prevalentemente in solitudine o piccoli gruppi, stante l’esiguo numero dei partecipanti (50 / 80) e lo spettacolo della natura lasciava il posto, nella gerarchia dei valori, alla ricerca spasmodica dello striscione di arrivo.
L’agonismo era tale per cui, pur percorrendo scenari spettacolari di montagna, lo sguardo era esclusivamente rivolto in basso ad osservare le proprie scarpe in salita e gli ostacoli che potevano rallentare il passo in discesa. L’organizzazione era affidata a Comitati locali o agli Sci Club che attraverso quello strano sport provvedevano all’allenamento a secco dei propri sciatori nella stagione estiva.
Vennero gli anni ’80 e l’anarchia organizzativa fu ricondotta sotto la Federazione Italiana di Atletica Leggera che impose un cambio radicale: ok alla competizione in montagna ma su tracciati più “domestici” divenuti di “Corsa (e non più marcia) in Montagna”.
La svolta non fu gradita all’intero mondo degli appassionati e ciò che fu formalmente “vietato” riprese vita con copertura FSA / Marino Giacometti (divenuta poi Fisky).  Nacquero allora termini quali Sky Race, Sky Marathon e Vertical Kilometer ad identificare gare dalle caratteristiche tecniche importanti e, soprattutto, esclusivamente a sfondo agonistico.
Il nuovo secolo ha portato in dote una ulteriore evoluzione molto più radicale: l’esasperazione agonistica ha lasciato il posto ad un nuovo soggetto: il FINISCHER.
La centralità del praticare sport in natura non è più data dal primeggiare su un tracciato ma semplicemente dall’avere la capacità di portarlo a termine nei tempi stabiliti. Insomma: meno potenza atletica ma più resistenza e capacità di gestione delle proprie forze su distanze e dislivelli notevoli. Riuscire a vivere contemporaneamente gli splendidi scenari montani, prima sacrificati all’agonismo esasperato, aggiungendo qualche attenzione in più all’ambiente. Il nuovo modo di “andare per natura” ha attratto le migliaia di appassionati che oggi popolano i sentieri delle nostre montagne: l’obiettivo non è più e solo quello di vincere o fare classifica ma quello di “farcela”. E’ nato il mondo dei TRAIL!
Silvia Pepino, cuneese di nascita, è senza dubbio una delle più importanti rappresentanti del “nuovo mondo” dei corridori di montagna. Come esperienza piuttosto comune in questa particolare forma di sport, Silvia sulla personale “via di Damasco” che l’ha condotta alla conversione sportiva ci è arrivata in età matura (sportivamente parlando).
La gioventù dedicata a “farsi una posizione” con gli studi in scienze forensi più per scelta genitoriale che propria: realizzato brillantemente il compito assegnato emerge la voglia se non ancora di sport perlomeno di montagna nelle forme classiche dell’escursionismo ed alpinismo nelle lontane terre Himalayane ed Andine. 
La corsa, intesa come gara, arriva ancora più tardi affacciandosi all’età dei 33 anni e senza troppa convinzione. L’A.S.D. Dragonero l’accoglie e alla corte di Graziano Giordanengo si scopre maratoneta. L’Esordio avviene nella mezza maratona di casa a Cuneo nel 2011 e poi via a misurarsi sulla distanza doppia in sette maratone nel breve spazio tra il 2011 ed il 2013. Il tutto intervallato da qualche gara su distanze più brevi.
L’esasperante rincorrersi su asfalto di passi e scenari sempre uguali non soddisfaceva appieno le aspettative di Silvia che sentiva di dovere coniugare la voglia di avventura e l’amore per i monti con l’ambizione della competizione sportiva.
Nel 2014 in alta Valle Po si riorganizza una gara prestigiosa: il Tour Monviso Trail….distanze e dislivelli sono quasi proibitivi ed allora è meglio esordire sulla distanza più breve nella formula Race. Su quei sentieri Silvia incontra il “Trail” e capisce che quella e la sua sintesi perfetta tra voglia di sport e di natura. Come avvenne nell’approccio con il “bitume” anche sui sentieri brucia i tempi correndo tre trail in tre settimane (Tour Monviso Race, Trail Alpi Marittime e Val Maira Sky Marathon). 
La felice sintesi tra sport di resistenza, avventura, ambiente e, perché no, filosofia insita nella formula “Trail” determina una sorta di innamoramento……nelle terre occitane qualcuno ha allestito una proposta sportiva interessante: il Circuito Internazionale dei Trail Occitani.
C’è addirittura un Campionato specifico che non premia il limitante responso cronometrico ma chi sa cogliere appieno le potenzialità di questo nuovo modo di “fare sport”.
Nel 2015 Silvia decide che questo è il suo terreno ideale e diventa assoluta protagonista di questo mondo: ogni domenica c’è un Trail: Marguareis, Cro Trail, Tour Monviso, Val Maira Sky Marathon ed i pari appuntamenti in terra francese diventano il suo esercizio di Yoga settimanale.  
Ci sono anche gli ottimi riscontri cronometrici e qualche prestigioso podio a confortare le fatiche sportive. 
La stagione 2016 porta con se la convinzione di avere predisposizione per le lunghissime distanze….Marco Olmo diventa il suo riferimento, buon amico e consigliere. 
Al nutrito calendario occitano aggiunge due perle: Ultra de Lure a Folqualchier, 80 per 5.000 le “misure” ed un confortante 2° posto assoluto e Lavaredo Ultra Trail, 122 per 6080. 
E così, all’età di 38 anni ma all’esordio della sua carriera sportiva conquista per due anni consecutivi il primo posto nella particolare classifica del Circuito Internazionale dei Trail Occitani. 
Per il futuro c’è Saben, uno splendido golden retriver che arricchirà ancora la sua esperienza sportiva nel mondo del Dog Endurance….Saben piacendo!
Nel passato c’è una radice famigliare…. Nel 1988 l’alta Val Gesso ospitava un Trail  “ante litteram”: Sui Sentieri del Re era definito.  Terme di Valdieri, Colle Chiapus, Diga del Chiotas, Colle Fenestrelle, San Giacomo di Entracque. Vincitore un giovane Marco Olmo ed in classifica appare il nome di Pepino…inconsapevoli radici, appunto!
Carlo Degiovanni

lunedì 13 febbraio 2017

Circuito Internazionale Trail Occitani 2017: domenica 5 marzo a Breil sur Roya “Le début”

L’onore della “Overture” va agli amici d’oltralpe coordinati da Guillame Besnard che nello splendido villaggio di Breil sur Roya allestisce un Trail che ha saputo in poche edizioni conquistarsi uno spazio importante nel mondo dei Trail tanto da dovere chiudere le iscrizioni con largo anticipo per overbooking.
Ultimissimi biglietti su www.traildesmerveilles.com 
Il Circuito Internazionale dei Trail Occitani si ripropone, quindi per la quarta edizione.
Calendario ricco di appuntamenti (14) con qualche inevitabile concomitanza. Dopo il debutto Occitano / Francese il testimone sarà raccolto il 7 maggio da Brossasco che ripropone il suo Vallevaraitatrail. 
La sintesi dice che i Trail protagonisti saranno 14 con alcune inevitabili concomitanze.
Dopo il debutto Francese e Italiano toccherà celebrare l’avvenimento nell’ordine:
Trail delle Barme ad Angrogna, Sui percorsi di Marco Olmo a Robilante, PreaTrail a Prea di Roccaforte Mondovì, il Cro Trail di Limone P.te, Alpine Wonderful Trail ad Acceglio, la Sky Race Orsiera Rocciavrè al Rifugio Selleries, la Tre Rifugi di Bobbio Pellice, il Tour Monviso Trail di Crissolo, la Marcia Alpina Trail di Roure, il Trail delle Alpi Marittime di Valdieri Terme, il Trail des Alpes Marittimes di Sospel con la chiusura al Trail degli Invincibili di BobbioPellice.
Sarà un volo d’angelo tra valli e cime  delle nostre Terre Alte che  si stanno ricavando uno spazio importante nel mondo dello sport di montagna.
D’altra parte lo splendore degli scenari alpini in terra Occitana non ha eguali e se a questo si aggiunge la cultura, la storia, l’architettura dei borghi, la genuinità dei prodotti e la gastronomia locale si raggiunge il top di quanto la montagna può offrire.
Non per nulla questa è la patria dei Viale, degli  Olmo, dei Dematteis, di Paolo Bert e di Marina Plavan…roba da palati fini!!!
Al Circuito sarà abbinato un apposito Campionato che avrà il compito di celebrare i protagonisti premiando la semplice partecipazione al di là del risultato cronometrico.
E che diamine: se lo sport in montagna è anche esercizio di introspettivo benessere allora l’obiettivo non è tanto quello di “andare forte” ma semplicemente di “andare”….e vivere l’ambiente che ci ospita.
Le precedenti edizioni hanno celebrato in “en plain” le gesta di Antonio Votano tra gli uomini mentre la categoria femminile ha visto il felice debutto di Martina Chialvo alla quale è subentrata per due edizioni Silvia Pepino.
Un particolare riconoscimento sarà riservato, inoltre, ai perseveranti che avranno preso parte ad almeno 8 delle manifestazioni in programma. In totale sono 14 ma qualche inevitabile concomitanza non potrà permettere di percorrerle tutte a meno che l’ascetismo proprio della fatica montana non consenta l’ubiquità ma qui usciamo dai semplici ragionamenti sportivi.
Doveroso lo spazio della solidarietà che si tradurrà, su base volontaria, nella adesione ad un nobile circuito solidale: I Run For Find The Cure.
Tutte le info sul sito www.trailoccitani.com in via di veloce adeguamento alle annunciate novità.
Carlo Degiovanni

sabato 4 febbraio 2017

Presentiamo la 3^ edizione del Circuito La Sportiva Vertical Sunsets

E allora eccola qui la 3^ Edizione del Circuito La Sportiva Vertical Sunsets.
Manifestazione di sole corse Vertical nata nel 2015 in provincia di Torino in quelle valli a sud ovest del capoluogo piemontese fucina di campioni della corsa in montagna e nella marcia alpina tanti anni fa e oggi serbatoio di atleti capaci di eccellere nelle nuove specialità della corsa in montagna i Trail e i Vertical.
Dalla prima edizione molta strada è stata fatta e molti km sono stati percorsi dalle migliaia di atleti che in questi anni vi hanno partecipato, numeri che l'anno scorso hanno sfiorato quasi le 1300 partecipazioni in sole 6 gare.
Anno nuovo e quindi Circuito nuovo, ancora una volta l'edizione nuova porta molte novità, in un'ottica molto cara agli organizzatori e cioè non stare fermi sugli allori, non costruire una manifestazione ingessata ma cambiare, stupire e aumentare il divertimento ogni anno.
Si passa quindi dalle 6 gare dello scorso anno alle ben 9 gare del 2017, sempre in un periodo di tempo che andrà tra metà maggio e il primo mercoledi di luglio.
Le nuove tappe del Circuito sono il "1/2KVR" che si svolgerà nel Comune di Roure in alta Val Chisone organizzato dal GS Pomaretto 80, società entrata nel Circuito lo scorso anno con la gara "Li Viol di Ramie" e che ci ha preso davvero gusto.
Le altre due novità sono promosse e organizzate da una storica società che si è sviluppata negli anni a cavallo della provincia di Torino e Cuneo la Podistica Valle Infernotto con il suo mentore Carlo Degiovanni, persona che vive e si nutre di corsa in montagna da tantissimi anni.
Ebbene le due prove proposte da Degiovanni sono lo storico "Monviso Vertical Race", giunto alla sua 11^ edizione che si corre sempre il 2 giugno e tra i primi Vertical nati in Piemonte.
Questa sarà anche Prova Speciale con punteggio doppio visto il suo sviluppo ( 3,9 km per 1000 metri D+).
L'altra gara sempre promossa dalla Podistica Valle Infernotto è una rivisitazione di un'altra gara storica del territorio: la "Crono Rocca" nel Comune di Cavour molto suggestiva per il suo percorso che affronta la Scala Santa per poi addentrarsi nel bosco della Rocca.
Cresce anche il numero di società che entrano a fare parte del Comitato organizzativo, nel pieno spirito del Circuito: più siamo meglio organizziamo...e allora è il turno della Associazione Escuriosando Trekking che da quest'anno si occuperà dell'organizzazione della gara di Pramollo: 5^ "Amount per la Voouta".
Tra le altre novità anche la modifica del Regolamento, dove per poter entrare in Classifica bisognerà partecipare a più gare e per il conteggio finale verranno prese in considerazione tutte le prove, una sfida davvero fino all'ultima gara per decretare i nuovi vincitori del Circuito.
Nel pre gara e nel post gara sara' sempre presente il servizio massaggi e ultima ma non ultima la novità del sito internet di cui si è dotata l'organizzazione. sito dove si potranno effettuare le iscrizioni compilando un apposito form inserendo i dati richiesti.
L'ordine di partenza sarà dettato dall'ordine di iscrizione salvo eccezionali richieste e lo sviluppo totale delle 6 prove sarà 21,6 km per 4270 metri D+.
Ad impreziosire questo circuito negli anni passati nomi come: Paolo BERT, Alessia SCAINI, Andrea ROSTAN, Marco MOLETTO, Massimiliano DIGIOIA, Marina PLAVAN, Giulia OGLIARO, Nadia RE, anche quest'anno alcuni di questi atleti hanno già garantito la loro presenza.
Rimane invece uguale all'anno scorso il dispositivo per le premiazioni: Primi 5 Assoluti maschili e femminili in ogni gara e i primi 3 di categoria nella premiazione finale del Circuito che quest'anno sarà a Cavour dopo l'ultima prova il 5 luglio.
E allora non ci resta che augurarvi buone corse ma soprattutto buon allenamento le salite vi aspettano....Vertical Sunsets!


Sito  www.verticalsunsets.it
Pagina Facebook Vertical Sunsets 2017
Mail verticalsunsets2017@gmail.com

CALENDARIO CIRCUITO LA SPORTIVA VERTICAL SUNSETS 2017
mercoledì 10 maggio 4° Cronoscalata Monte San Giorgio (Piossasco)
mercoledì 17 maggio 15° Fontana degli Alpini (Porte)
mercoledì 24 maggio 1° ½ KVR ( Roure)
venerdì 2 giugno 11° Monviso Vertical Race Prova Speciale
mercoledì 7 giugno 2° Li Viol di Ramie (Pomaretto)
mercoledì 14 giugno 3° Salita a Pertusel (Villarpellice)
mercoledì 21 giugno 2° Cour al Pian del Loup (Bagnolo Piemonte)
mercoledì 28 giugno 4° Amount per la Voouta (Pramollo)
mercoledì 5 luglio 2° Crono Rocca (Cavour) Premiazioni Circuito

Omar Riccardi

venerdì 3 febbraio 2017

Circuito Internazionale Trail Occitani 2017: il ValleVaraitaTrail si presenta!

Il 7 maggio 2017 sarà la volta della 5^ edizione del Vallevaraitatrail, una gara che ha saputo nei primi anni di vita, ritagliarsi un discreto spazio nel complesso mondo delle gare Trail. Partenza e arrivo a Brossasco, uno dei primi Comuni della Valle Varaita, e percorso che si snoda e percorre per intero il Vallone di Gilba, semi nascosto, ma che trasuda storia da ogni singolo anfratto, e che riserva panorami e paesaggi davvero mozzafiato. Percorso di 36 km, che ricalca grosso modo il percorso dell’edizione 2016 con una piccola variante nelle fasi conclusive della discesa. Riproposte le novità dell’edizione precedente che hanno avuto un ottimo successo, ossia la possibilità di fare la gara a staffetta di 2 atleti (metà percorso a testa), e la Family Walk di 11 km sulla collina e tra le borgate di Brossasco e Isasca.
Come sempre, il primo obiettivo di questa gara, è quello di creare congregazione, divertimento e amicizia. Nulla è lasciato al caso, dalla colazione gratuita per gli atleti al mattino, al super pranzo a base di Ravioles della Valle Varaita cucinate dalla Pro-Loco, alla birra locale del birrificio Kauss. E guai a far mancare i sorrisi, sempre!!
Infine, e non è poco di questi tempi, per il 5° anno consecutivo prezzo invariato: 20 euro per una gara di 36 km, con pacco gara sempre ricchissimo, grazie anche al main sponsor Rock Experience.
Iscrizioni già aperte sul sito www.vallevaraitatrail.it