Trail Degli Invincibili

Un bellissimo Trail attraverso luoghi spettacolari, insoliti, racchiusi da una cerchia di monti dove tra tutti emerge il Cornour, da questa parte quasi inaccessibile!

Il nuovo percorso

Un nuovo Trail in Val Pellice con partenza ed arrivo dal Laghetto Nais di Bobbio Pellice!

Un occasione per conoscere la nostra Valle

Il nostro "Trail degli Invincibili", oltre ad essere un importante momento di sport vuole essere un occasione per conoscere il territorio della Val Pellice, non solo per le sue bellezze paesaggistica ma soprattutto per la sua ricca storia e cultura.

martedì 26 dicembre 2017

PRALI, PIAN MUNE’ E RUCAS, NON SOLO SCI!!!

Tanto per tenere i motori in caldo… Una volta erano fondisti e sci alpinisti ad allenarsi “a secco” in estate sui sentieri di montagna, adesso tocca ai corridori mantenere la forma in inverno correndo sulla neve. Alternativa alle campestri, peraltro sempre più rare, e alle mai troppo amate corse con le ciaspole…E poi, volete mettere il fascino della corsa notturna con adeguati frontalini ad indicare la retta via illuminata solo dalla luna piena e dalle suggestive fiaccole antivento?
A completare il tutto l’atmosfera incantata della pista di fondo di Prali mercoledì 3 gennaio, la suggestione delle Meire di Croesio illuminate a Pian Munè sabato 3 febbraio e il panorama mozzafiato che sa offrire Rucas sabato 10 febbraio. Il tutto rigorosamente al primo calar delle tenebre alle ore 18. Sei km con scarpette dotate di ramponcini (facoltativi e non indispensabili) su facili percorsi da concludersi attorno a un tavolo per l’oramai liturgico dopo cena.

mercoledì 20 dicembre 2017

Auguriiiii !

Ciaoooo a Tutti!
Il Comitato organizzatore nell’augurarvi Buone Feste vi ricorda l’appuntamento per DOMENICA 30 SETTEMBRE 2018 a Bobbio Pellice (To) in occasione della terza edizione del Trail degli Invincibili.
In occasione dei regali natalizi, quale pensiero migliore del libro “Trail degli Invincibili – Lo sport incontra la storia”? 
Vi anticipo che lo stesso libro che sarà presentato a Torino al Circolo dei Lettori di Via Bogino VENERDI’ 26 GENNAIO 2018 insieme al film “La Taglia” che racconta, in modo ironico, dei trionfi di Paolo Bert nella gara regina delle Corse in Montagna.

martedì 28 novembre 2017

IL CIRCUITO INTERNAZIONALE DEI TRAIL OCCITANI E’ GIUNTO AL TRAGUARDO

La sorte (?) ha voluto che, dopo essere stato coinvolto nella sua realizzazione, toccasse a me comunicare ufficialmente, dopo quattro edizioni, la conclusione della esperienza del Circuito Internazionale dei Trail Occitani.
Non sono uso a facili recriminazioni quando una esperienza si esaurisce perché mi piace pensare al fatto che la stessa sia nata e vissuta ed abbia contribuito a creare, o sostenere, occasioni di sport per centinaia di atleti.
L’obiettivo principale e sempre dichiarato del Circuito era quello di offrire agli Organizzatori una vetrina (il Sito web) dove inserire e promuovere le singole manifestazioni per potere reggere la “concorrenza” di realtà più blasonate ad esempio le realtà dolomitiche o valdostane. Non sempre questa opportunità è stata utilizzata in tutta la sua potenzialità ma certamente molte manifestazioni sono uscite dai confini occitani anche grazie al sito. Il Circuito, peraltro, ha dato spazio e notorietà a molti atleti appassionati solo di “correre” i sentieri dei monti indipendentemente dal riscontro cronometrico più apprezzato nello sport agonistico.
Antonio Votano è stato l’assoluto dominatore maschile per tre edizioni del Circuito prima che un grande Gabriele Barra si appropriasse del titolo 2017. Nella classifica femminile la sorpresa (in quell’anno) Chialvo Martina ha segnato l’avvio dell’albo d’oro. A lei ha fatto seguito la doppia vittoria di Silvia Pepino e per il 2017 la prima di Sabrina Raia!
D’altra parte il mondo dello sport Outdoor è in continua, veloce e positiva evoluzione: solamente dieci anni fa era possibile calendarizzare gli avvenimenti sportivi consultando una sola fonte (di norma il calendario Fidal); oggi sono nati e cresciuti decine di calendari e circuiti di vario tipo creando involontarie sovrapposizioni. Una fortunata “crisi” di abbondanza che determina la necessità di scelte, anche radicali.
A quanto sopra vanno aggiunte le variazioni (anche positive) che intervengono nella vita di ognuno di noi e che determinano altre priorità. Purtroppo, mentre è cresciuto a dismisura il numero degli appassionati di Trail, la pattuglia degli organizzatori è rimasta pressoché la stessa: nei secoli fedele ma anche dalle possibilità limitate e spese, sovente, nella già di per se impegnativa organizzazione delle singole manifestazioni sportive.
Nessun problema, dunque, se qualcuno vorrà portare avanti l’esperienza.
Chiudo ringraziando Riccardo Marchetti, Luca Dalmasso e Gabriele Polla con i quali ho collaborato sapendo che insieme abbiamo dato modo di scrivere quattro pagine della storia e della passione sportiva a molti appassionati di fatiche e sentieri…occitani.

venerdì 17 novembre 2017

INVINCIBILE TRAIL - INVINCIBILE NATALE – INVINCIBILE REGALO

La consuetudine di creare, confermare o rafforzare un rapporto affettivo o di amicizia nella ricorrenza natalizia attraverso il dono rappresenta una delle sane tradizioni che si tramandano da secoli appena un poco scalfita dalla compulsione dettata dall’eccesso di consumismo che caratterizza il mondo d’oggi.
Regalare un libro vuole dire regalare una o più storie che, una volta lette, occupano uno spazio nella propria biblioteca ma anche e soprattutto nella conoscenza e cultura del lettore.
Con questo spirito ci permettiamo di proporre e suggerire, per gli amanti dello sport ed in particolare dello sport in natura, la scelta del libro “Trail degli Invincibili – Lo sport racconta la storia” quale idea-regalo in relazione alle prossime festività natalizie.
Alcune brevi recensione sintetizzano il contenuto del libro curato da Carlo Degiovanni:
“Una piccola enciclopedia camuffata da libro…nel piccolo mondo delle corse in montagna (o della Marcia Alpina) mancava una sorta di dizionario che raccogliesse una storia nata alcuni decenni fa e che oggi sta vivendo una grande espansione di gare e praticanti”
“Questo libro ha due anime: la prima offre strumenti critici per approfondire la Storia del popolo valdese e quella delle valli lungo le quali ha resistito, nei secoli, ai diversi tentativi di soppressione; la seconda, far conoscere l’evoluzione della Marcia Alpina e dei numerosi sport che, in queste valli, sono nati e cresciuti. Gli Invincibili erano ieri, nel 1600, quei valdesi che hanno combattuto per la difesa della propria vita; gli Invincibili sono oggi quegli atleti in grado di fare grande un territorio e di tramandare ai posteri il rispetto per i sentieri percorsi”
“Unico allenatore: il mulo…non precisa, Marco Morello, se il mulo fosse dotato di apposito attestato rilasciato dalla Fidal ma l’affermazione è perentoria! Il suo primo ed unico allenatore è stato il mulo con il quale saliva agli alpeggi ai Piani di Tavagnasco e lungo il tragitto apprezzava la perseveranza, la forza e la resistenza dell’animale che talvolta lo costringeva a muscolari ripetute per tenerne il passo o a prove di forza nello smuoverlo dalle testarde pause!”
Chi fosse interessato può farne richiesta alla mail carlodegio@gmail.com o telefonando al cell. 331 4462025

mercoledì 15 novembre 2017

LA NEVE E’ ARRIVATA E ALLORA… RUNNING SUNSET SNOW PIAN MUNE’ !

SABATO 3 FEBBRAIO LA SUGGESTIVA CORSA SULLA NEVE
Che la realtà di Pian Munè, straordinario balcone montano posto a 1500 metri circa di quota sopra la cuneese Paesana, abbia avuto il “coraggio di osare” nel proporre una nuova formula di ricettività e vivibilità della montagna invernale ed estiva e cosa conosciuta e riconosciuta.
Un approccio fatto di camminate e ciaspolate, sci alpinismo e discrete, nel senso di non invadenti, piste di sci per una montagna famigliare e rispettosa dell’ambiente. Il tutto in un contesto montano favoloso condito dalla opportunità di integrare le giornate “en plein air” con inevitabile soste culinarie presso le strutture ricettive poste alla base ed all’arrivo della seggiovia.
Tutto questo grazie a “Dodonix” la coraggiosa realtà imprenditoriale che guida l’avventura.
Oggi, o meglio, SABATO 3 FEBBRAIO, Pian Munè propone una ulteriore evoluzione: la realizzazione della “RUNNING SUNSET SNOW” una manifestazione sportiva di corsa su piste innevate e battute. Percorso perfettamente corribile avvalendosi della stradina che dalla base della seggiovia sale, senza impegnative difficoltà tecniche, prima alla stazione di arrivo per poi discendere transitando nel suggestivo “villaggio” delle Meire di Pian Croesio. Circa 8 Km con 400 metri scarso di dislivello. Gara serale (ore 16,30 il ritrovo e ore 18,00 la partenza) per approfittare, tempo permettendo, della luce naturale della luna piena e per ammirare, nel transito, la suggestiva illuminazione di Pian Croesio. Occorreranno frontalino (obbligatorio) e opportuni ramponcini per le scarpette. Trattandosi di corsa i bastoncini saranno permessi ma non indispensabili.
Il tutto troverà degna conclusione, come sana tradizione, nella cena in compagnia presso la baita posta in zona partenza ed arrivo.
Per tutti i particolari di orari e regolamento occorre fare riferimento al sito web www.pianmune.it dove è stata realizzata una apposita finestra. Per quanto attiene le iscrizioni il punto di riferimento sarà Wedosport (www.wedosport.net) che sarà operativo, per questa manifestazione, dal 1° dicembre. Quota di iscrizione fissata in € 15 che diventeranno € 25 negli ultimi tre giorni se non sarà raggiunto il numero massimo stabilito, per questa prima esperienza, in 130 partecipanti. 
ATTENZIONE: verranno estratti a sorte 4 iscrizioni gratuite (2 maschili e 2 femminili) tra i primi 30 iscritti maschili e le prime 10 femminili facendo riferimento alla iscrizioni regolarmente pervenute a Wedosport. Ai sorteggiati sarà rimborsata l’intera quota di iscrizione.
A supportare la novità organizzativa dal punto di vista tecnico saranno l’U. S. Sanfront Atletica e la Podistica Valle Infernotto per realizzare quella sinergia indispensabile a fare crescere il territorio. L’Unione Italiana Sport Popolari (UISP) sarà l’ente sportivo di riferimento mentre la Federazione Cronometristi di Cuneo si occuperà dell’assegnazione del riscontro cronometrico ufficiale.

venerdì 3 novembre 2017

A CAVOUR GIOVEDI’ 9 NOVEMBRE UN APPUNTAMENTO CON LO SPORT E LA CULTURA

Ore 20,45 presso il salone dell’Oratorio parrocchiale
Un libro ed un docu-film con al centro il Trail e la Storia Valdese
Sarà la rassegna “TUTTOMELE” edizione 2017 ad ospitare nel suo interno una serata dai contenuti davvero interessanti; un motivo in più per un viaggio nel paese della Rocca.  
Nel momento nel quale l’attività agonistica outdoor viaggia verso il meritato riposo (e recupero) in attesa della neve il Comitato organizzatore del “Trail degli Invincibili” propone una serata dedicata allo sport ma con una felice incursione nel campo culturale collegando la storia della Marcia Alpina, oggi Corsa in Montagna ecc…alla Storia del Popolo Valdese. D’altra parte le due cose si tengono traendo origine, il nome del Trail degli Invincibili, dalle vicende guerresche che hanno interessato la Valle Pellice (anche) sul finire del XVII° secolo.
Sarà l’occasione per presentare il libro “Trail degli Invincibili – Lo sport incontra la storia”, curato ed in larga misura scritto da Carlo Degiovanni, recentemente edito da Fusta Editore. Una “Enciclopedia camuffata da libro” come scrive il recensore del libro Samuele Revel. E si perché il libro contiene la storia di uno sport, la Marcia Alpina, una volta di nicchia ed oggi esplosa con nuove denominazioni e migliaia di appassionati, ma soprattutto contiene le storie dei suoi protagonisti, assoluti campioni che non hanno mai trovato il giusto riconoscimento da parte dei “media”.
Nella stessa serata un film storico “Valdenses” renderà omaggio alla storia del Popolo Valdese del quale gli Invincibili furono strenui difensori. A dire il vero il film, realizzato nel 1924 e conseguentemente muto, è stato ripreso dal regista Marcel Gonnet Waimayer e, con la preziosa collaborazione del Gruppo Teatro Angrogna, trasformato in un interessante docu – film.
D’altra parte Cavour ha generato, sul piano sportivo, l’eccellente esperienza dell’Atletica Cavour che assunse la Rocca quale impianto sportivo naturale per realizzare il Campionato Italiano di Corsa in Montagna (1987) e frequentò per un decennio lo scenario nazionale di specialità. Cavour fu anche la sede della firma del primo trattato sulla libertà religiosa in Europa che avvenne nel ristrutturato Palazzo Acaja tra i Savoia e i rappresentanti dei Valdesi e nel 500° anniversario della Riforma protestante questo atto assume un significato particolare.

mercoledì 11 ottobre 2017

9 NOVEMBRE A CAVOUR: SPORT, CULTURA E STORIA

All’interno della rassegna fieristica e commerciale di Tuttomele 2017 che caratterizza Cavour da 37 anni non poteva mancare un appuntamento con la storia passata e recente.
Quella passata riguarda il Popolo Valdese e si è consumata, fin dal XII° secolo, nelle vicine Valle Pellice e Germanasca. Storia di grandi persecuzioni ed eroiche resistenze a tutela della libertà religiosa; storia semisconosciuta ancorché territorialmente molto vicina e della quale a Cavour, nel 1561, si è scritta una pagina importante nelle sale del Palazzo Acaja che incombe sulla Piazza San Lorenzo. La Pace di Cavour: il primo atto di tolleranza religiosa nell’Europa moderna.
La storia recente riguarda il racconto di uno sport di montagna anch’esso un tempo semisconosciuto e dei suoi migliori protagonisti quando ancora la disciplina non aveva coinvolto le popolate schiere di attuali appassionati. Marcia Alpina, si chiamava allora, oggi tradotto nei più allettanti nomi di Corsa in Montagna, Sky Race, Trail ecc… D’altra parte Cavour ha dato vita dal 1975 al 2002 alla Atletica Cavour, società sportiva che facendo della Rocca il suo particolare impianto sportivo fu protagonista della disciplina a livello nazionale. Allestì, addirittura nel 1987 sul piccolo monte cavourese, una prova del Campionato Italiano e cavourese è stata anche una delle prime donne ad accedere alla Nazionale di specialità: Claudia Priotti.
Ad unire queste due storie così diverse il Trail degli Invincibili, una manifestazione sportiva che da due anni si organizza nel territorio dei Comuni di Villar e Bobbio Pellice utilizzando lo sport di montagna per fare conoscere la storia degli “Invincibili” valdesi che su quegli stessi sentieri si opposero, sul finire del secolo XII° alla repressione del Duca Vittorio Amedeo di Savoia II°.
“Lo sport incontra la Storia”, dunque, e lo fa nel 500° anniversario della Riforma protestante raccontando dell’omonimo libro e di un Film “Valdenses” che insieme compongono il menù di una serata che si preannuncia davvero arricchente!
Il salone dell’Oratorio parrocchiale ospiterà, con inizio alle ore 20,45, l’iniziativa ed anche questo è un apprezzato e prezioso segnale di grande apertura ecumenica.

INGRESSO LIBERO

domenica 1 ottobre 2017

TRAIL DEGLI INVINCIBILI 2017: LA GARA!

Giornata uggiosa, meteorologicamente parlando, per questa seconda edizione del Trail degli Invincibili che non impedisce però a ben 245 temerari (25 in più dello scorso anno) di essere ai nastri di partenza per onorare questo secondo appuntamento con il collaudato trail che dal laghetto Nais di Bobbio Pellice porta alla borgata Bessé, per poi inerpicarsi sulla storica mulattiera che giunge a Barma d’Aut. Da quì l’impegnativo traverso ricco di saliscendi che arriva alla borgata Serre Sarsenà, passando poi da Serre Cruello fino a Prapic per ridiscendere nella lunga picchiata verso Bobbio Pellice passando per lo storico monumento di Sibaud. Il tutto per 19 chilometri e circa 1.100 mt di dislivello. Alla partenza i favoriti sono quelli di sempre: su tutti Paolo Bert (vincitore della prima edizione), Diego Ras (vittorioso alla Faro SkyRace di Sauze d’Oulx di Domenica scorsa), il multidisciplinare Filippo Barazzuol e l’atleta di casa Claudio Garnier. Da tenere molto d’occhio poi alcuni atleti come Lorenzo Becchio, Paolo Nota e Filippo Rossi. Al femminile ritorna la vincitrice dello scorso anno Daniela Bonnet. Ai nastri di partenza anche l’atleta della Valchisone Alessandra Bianco che Domenica scorsa è stata protagonista della Faro Skyrace giungendo in seconda posizione. Poi Giulia Oliaro dell’Atletica Pinerolo e tante altre.
Pronti via e Diego Ras prende subito la testa della gara, seguito a vista da Paolo Bert. Poi nell’ordine Filippo Barazzuol, Filippo Rossi e Lorenzo Becchio. E in questa posizione i corridori transitano sia ai Meynet (borgata nella quale l'accoglienza è straordinaria: striscione con la scritta "Benvenuti Invincibili", suoni di campanacci e quant'altro ad accogliere gli atleti) che al Bessé. A Barma d’Aut, dopo circa 800 metri di dislivello, i due di testa passano appaiati. Da quì Paolo passa al comando ma Diego lo segue a pochi metri di distanza. Nel traverso che conduce a Serre Sarsenà la visibilità è molto ridotta a causa della nebbia bassa e della leggera pioggerellina che, tra le altre cose, bagna gli occhi degli atleti e il terreno sotto di loro, rendendo ancor più difficile l'equilibrio. Ed è proprio in un punto di questo traverso che purtroppo Diego è vittima di una storta che lo costringe al ritiro in borgata Sarsenà. Da qui per Paolo è una cavalcata solitaria fino al traguardo di Bobbio Pellice dove giunge dopo 1h38’14”, tempo poco più di 2 minuti superiore a quello fatto registrare lo scorso anno. Difende invece la seconda posizione Filippo Barazzuol (già secondo lo scorso anno insieme a Diego Ras) con il tempo di 1h41’41”. Atleta molto regolare Filippo se si pensa che nel 2016 aveva impiegato solamente 8 secondi in più per completare l'egual percorso. Completa il podio Paolo Nota (1h43'05"), artefice di un ottimo recupero nel finale. Seguono Filippo Bianco (vittima purtroppo di un piccolo errore di percorso nel finale che gli costa la terza posizione), Lorenzo Becchio e l’applaudito atleta di casa Claudio Garnier. 
Al femminile invece Alessandra Bianco tiene la testa della gara dall’inizio alla fine, resistendo all’attacco della vincitrice del 2016 Daniela Bonnet. Le sue impressioni all’arrivo sono molto positive: “Percorso molto tecnico, bello e mai noioso, cosa non sempre scontata per un percorso di media montagna come questo” sono le sue parole dopo aver tagliato il traguardo. Alessandra fa registrare un tempo di 2h07’24” e precede, come detto, la forte atleta angrognina Daniela Bonnet che le cede il titolo ottenuto lo scorso anno. Il cronometro segna 2h11’20” quando Daniela transita sul traguardo. Completa il podio la giovane Giulia Oliaro (Atletica Pinerolo) in 2h12’57”. Seguono Enrica Scapin (GASM) in 2h22’08” e Samanta Odino (SC Angrogna) in 2h26’30”.
Concludendo, ottima giornata di sport, di divertimento e di passione per questo splendido sport che è in forte crescita, e il Trail degli Invincibili non può che esserne una splendida conferma. “Buona la prima” si dice solitamente, ma oggi possiamo dire “buona anche la seconda”…e forse ancora di più.

sabato 30 settembre 2017

Grazie a METEO PINEROLESE le previsioni personalizzate per gli "Invincibili"


giovedì 28 settembre 2017

INVINCIBILI IN ARRIVO – 30 POSTI PER EVENTUALI RITARDATARI!

INVINCIBILI IN ARRIVO – 30 POSTI PER EVENTUALI RITARDATARI!
INTENSO PROGRAMMA NEL WEEK END DEL TRAIL DI BOBBIO PELLICE
Allestite le strutture di accoglienza (PalaInvincibili) presso il Laghetto Nais da domani, venerdì 29, prende il via il lungo week end degli Invincibili.
Il programma:
- Venerdì 29 alle ore 21 sarà la musica a inaugurare la manifestazione con il coro La Draia e il quintetto sax di OrchestrAperta.
- Sabato 30 apertura dell’ufficio gara alle ore 16 e poi, alle 21 grande torneo di Morra, antico e storico gioco popolare.
- Domenica 1 ottobre apertura ufficio gara dalle ore 7,30.  Alle 9,30 la partenza del Trail degli Invincibili cui seguirà il “terzo tempo” con pasto servito sotto il PalaInvincibili. Alle ore 14,30 le premiazioni ad iniziare da quelle riservate al Circuito Internazionale dei Trail Occitani per chiudere con la proclamazione degli Invincibili 2017 maschili e femminili.  
Per i ritardatari la possibilità di acquistare uno dei rimanenti 30 pettorali ma inderogabilmente presso l’ufficio gara e nel pomeriggio di Sabato 30.

martedì 26 settembre 2017

GLI “INVINCIBILI” VOLANO VERSO QUOTA 300: ULTIMI 50 PETTORALI PER CORRERE NELLA STORIA

Trecento i pettorali previsti e oltre 250 le attuali adesioni. Ancora tre giorni per aderire al Trail degli Invincibili, la singolare manifestazione sportiva che si correrà, domenica 1 ottobre, a Bobbio Pellice nelle valli valdesi.
Chiusura inderogabile al raggiungimento del numero massimo o alle ore 24 di Mercoledì 27 settembre. Iscrizioni sul sito www.wedosport.net 
20 chilometri e 1300 metri di dislivello nel Vallone di Subiasco, detto degli Invincibili, in uno scenario suggestivo e severo.
Dal Trail degli Invincibili è scaturito un libro che sarà presentato mercoledì 27 settembre alle ore 20,45 alla trasmissione TV “PIEMONTE IN CORSA” su GRP 1 (canale 13) alla presenza del mitico Eugenio Bocchino, l’atleta che ha portato il podismo e le sue varie sfaccettature all’attenzione del grande pubblico!

Ricco il programma di avvicinamento alla gara: 
- dalla serata di venerdì 29 con l’esibizione del coro La Draja ed il quintetto di sax guidato da Dario Paone e comprendente, tra gli altri, il curatore del libro Carlo Degiovanni, 
- al sabato 30 quando sarà riproposto un torneo di “Morra”, storico gioco popolare. 
Tutto questo presso il “Pala Invincibili” collocato al laghetto Nais di Bobbio Pellice.

Poi, domenica 1 ottobre, sarà il tempo del Trail riservando un doveroso spazio alla premiazione del Circuito Internazionale dei Trail Occitani.

venerdì 15 settembre 2017

FORTUNATO SPORT è con gli Invincibili!

L'attività di FORTUNATO SPORT è nata nel 1977 come vendita ambulante di biancheria per la casa, abbigliamento ed articoli da lavoro, trasformandosi nel 1986 in una attività con sede fissa a Bagnolo Piemonte in provincia di Cuneo.
Attualmente è un'azienda a conduzione familiare pronta a soddisfare le esigenze della propria clientela, offrendo un servizio accurato e di qualità.
Ha inoltre, oltre alla biancheria per la casa, l'abbigliamento ed articoli da lavoro, anche l'abbigliamento intimo per tutte l'età, articoli sportivi, trekking, accessori da montagna e campeggio, tappeti, materassi e molto altro ancora.
Vi aspetta a Bagnolo Piemonte sui confini tra la provincia di Torino e quella di Cuneo, a 15/20 minuti da Pinerolo (TO) o Saluzzo (CN), all'inizio della strada che conduce a Montoso e alle stazioni sciistiche di Rucas. Ampio parcheggio riservato alla clientela.

sabato 9 settembre 2017

UN NUOVO LIBRO DEDICATO AI MODERNI TRAILERS “TRAIL DEGLI INVINCIBILI – LO SPORT INCONTRA LA STORIA”

LA PRESENTAZIONE AL TEATRO DEL FORTE
DI TORRE PELLICE
SABATO 23 SETTEMBRE ORE 17.
Con Bruno Gambarotta, Lucia Caretti e Roberto Cavallo

Un’idea rimane una pessima idea se non è seguita da un progetto ed un progetto non vale nulla se non tradotto in realtà. Tutto rimane un sogno; è pur vero che di sogni si vive (la notte) ma è la loro realizzazione che riempie la vita!

Il percorso virtuale dall’idea alla realtà è stato compiuto dal Comitato organizzatore del “TRAIL DEGLI INVINCIBILI”, avventura sportiva nata nella primavera del 2016 e divenuta splendida realtà celebrando, il 1° ottobre 2017 a Bobbio Pellice, la sua seconda celebrazione!
L’idea e il conseguente progetto era di realizzare una manifestazione sportiva che promuovesse il territorio interessato, già di per se di un’austera ed affascinante bellezza, ma soprattutto che tentasse un’originale incursione nel campo storico – culturale diffondendo la conoscenza dei fatti storici che hanno coinvolto (e sconvolto) il Popolo valdese avvenuti in quel territorio (anche) sul finire del XVII° secolo.
 La realizzazione di una sorta di Trail – Cult che unisce Ambiente, Storia e Sport ha poi fatto nascere il desiderio di dare, a tutto questo, una forma scritta. Un libro che racconti di territorio, i Valloni Subiasco e Croello (dove operarono gli Invincibili valdesi), di epiche vicende storico – religiose delle quali fu teatro quell’angolo della Val Pellice ma, soprattutto, rendesse onore agli atleti della cara e antica “Marcia Alpina” oggi più pomposamente chiamata Corsa in Montagna o Sky Race o, ancora, Trail. Quest’ultimo aspetto viene realizzato attraverso “racconti” riguardanti 70 protagonisti del passato e (forse) del futuro di uno sport per troppi anni dimenticato o marginalizzato dalle cronache sportive. La memoria storica dalla quale si è attinto a piene mani è quella di Carlo Degiovanni, peraltro curatore dell’intera opera.
Dall’idea alla realtà ed ecco nascere il libro “TRAIL DEGLI INVINCIBILI – LO SPORT RACCONTA LA STORIA”, edito fa Fusta Editore, che sarà presentato al Teatro del Forte di Torre Pellice SABATO 23 SETTEMBRE alle ore 17.
Saranno presenti: Bruno Gambarotta, scrittore e pubblicista, Lucia Caretti, giornalista de “La Stampa” e Roberto Cavallo, collaboratore di Luca Mercalli in “Scala Mercalli” – Rai 3.

venerdì 8 settembre 2017

DA VIALE AI GEMELLI DEMATTEIS: IL RECORD DI SALITA AL MONVISO…31 ANNI DOPO!

6 Settembre 1986: Dario Viale, all’epoca uno dei massimi esponenti a livello nazionale ed internazionale della corsa in montagna e dello Skyrunning, stabiliva il record di ascesa al Monviso (partenza da Pian del Re e 1.821 metri di dislivello per giungere ai 3.841 metri della cima) con lo straordinario tempo di 1h48’54”. Durante la sua lunga carriera Dario fu artefice di numerose altre performance di rilievo, ma oggi c’è un motivo particolare per ricordare proprio quella compiuta sul Re di Pietra. In quel giorno di Settembre infatti, quando Dario compì quella grande impresa, a poca distanza, e precisamente nella piccola frazione di Rore nel comune di Sampeyre, i gemelli Bernard e Martin Dematteis avevano poco più di 3 mesi ed erano inconsapevoli ed ignari di ciò che stava accadendo su quella maestosa montagna così vicina a loro. Probabilmente però non è un caso che quei due gemelli, per tutta una serie di motivi (tra cui forse anche l’impresa di Dario Viale) si avvicinarono già da adolescenti alla corsa in montagna diventando anno dopo anno sempre più forti fino a raggiungere i massimi vertici della specialità a livello italiano, europeo e mondiale. Oggi come oggi, nella “famiglia” della corsa in montagna, tutti conoscono e stimano i gemelli Dematteis, e tutti conoscono il loro valore sportivo e umano, composto, oltre che da un talento straordinario, da tanta semplicità, allegria ed umiltà. Insomma, due campioni a 360°.
Forse l’unica cosa che mancava ancora a Bernard e Martin era “l’impresa” per eccellenza. E come impresa intendo non quella compiuta su una pista di atletica, su una strada o su un circuito di un campionato italiano o mondiale, ma quella fatta su una montagna “vera”. E quella montagna non poteva che essere il Monviso! La montagna di casa, quella montagna che tante volte avevano ammirato, quella montagna che tante volte avevano salito, a piedi o di corsa, quella montagna di cui tante volte avevano sentito parlare da chi in queste zone ci vive da sempre. Quella montagna che Dario Viale aveva salito a tempo di record proprio nell’anno della loro nascita. 
Ed oggi, 8 settembre 2017, 31 anni dopo il record di Dario Viale, Bernard e Martin ci hanno provato…e ci sono riusciti. In realtà il record di Viale è stato battuto soltanto da Bernard con lo straordinario tempo di 1h40’47” (Martin alle prese con alcuni problemi fisici è stato comunque di soli 5’’ oltre il tempo di Dario) ma a me piace pensare che il record sia di entrambi, perché probabilmente Bernard senza l’inseparabile gemello Martin, non avrebbe mai compiuto questa grande impresa, che è quindi sicuramente da dividere al 50%.
Ho voluto mettere una foto (fatta al termine di una gara al Monte Bracco di qualche anno fa) dove ci sono anche io in mezzo a questi due grandissimi campioni, soprattutto per testimoniare l’umiltà e la semplicità che li contraddistingue da sempre e li distingue da molti altri. E non a caso, la dietro di noi, c’è proprio il Monviso, quel Monviso su cui oggi i due gemelli "volanti" hanno scritto una grande pagina di storia umana e sportiva.
Daniele "Dano" Zoppi 

martedì 5 settembre 2017

5 settembre 2017 ... the book is on the table!


lunedì 4 settembre 2017

Domenica 10 settembre 2017: il TRAIL ROURE!

La Marcia Alpina Trail Roure giunge al secondo anno con il doppio percorso, MART di circa 20Km con più di 1500mt di dislivello e MAR di circa 10Km con più di 800mt di dislivello ma con alle spalle circa 10 anni di presenza con quella che si chiamava semplicemente la marcia alpina di Roure. Le salite a Bourcet e alla croce di Maurel sono per faticatori puri ed il tracciato complessivo valorizza tutte le borgate dei due Valloni, quello di Bourcet e quello di Garnie, sapientamente  toccate e riscoperte con il supporto tecnico del Gruppo Sportivo G.S.P. 80 Pomaretto e dai volontari del GSR di Castel del Bosco, che danno  all’evento sportivo un’anima genuinamente popolare. La manifestazione sportiva sarà preceduta Sabato 9 settembre dalle ore 18 presso i locali coperti del GSR di Castel del Bosco da una Festa Country dove si potranno degustare gofri dolci e salati con la birra artigianale della Brasseria Alpina e successiva cena Country.
Domenica 10 Settembre alle 9:30 i partecipanti dovranno misurarsi sulle due distanze considerando che nel 2016 i più veloci sono stati:
MART
1 Paolo Bert              1h51’55”                     1 Daniela Bonnet       2h22’25”
2 Claudio Garnier     1h 58’32”                    2 Elisa Grill                  2h25’57”
3 Paride Cavallone   2h00’29”                     3 Angela Meloni         2h31’16”
MAR
1 Diego Ras                     54’23”                     1 Ivana Roberto         1h20’46”
2 Simone Long           1h 04’04”                   2 Maria Long               1h30’19”
3 Matteo Sandrone   1h06’24”                    3 Giorgia Giusano      1h33’49”
Un saluto che è un arrivederci a domenica 10 Settembre 2017
Vi aspettiamo numerosi!!!!!!!!!!!!!

Il TRAIL ROURE su Facebook!

sabato 2 settembre 2017

Una Freccia Rossa sul Re di Pietra ... storico record nel 150° della prima ascensione al Monviso

Paolo Bert da Pian del Re al Monviso e ritorno in 3.12.42”

1.58.03 il tempo di salita – 1.14.39 la discesa

In una magnifica  e tersa mattinata di fine agosto 2011  un brivido rosso ha  scosso il Re di Pietra:

l’evento era stato preparato in gran segreto. Gli elementi imponderabili sono molti e quindi meglio lavorare in silenzio ed alla pubblicità, se  mai, si pensa dopo…
PAOLO BERT da Bricherasio è il protagonista: classe 1978, tesserato, in quanto atleta, alla Podistica VALLE INFERNOTTO, società sportiva di quest’angolo del cuneese. Nelle fatiche di Montagna fa parte del  team “LA SPORTIVA”.   Eccellente atleta di livello internazionale  da un decennio domina il mondo dello Sky Race o della Corsa in Montagna. Per 9 anni vincitore della 3 Rifugi Val Pellice ( quest’anno una crisi lo ha costretto al secondo posto) ma citare tutti i suoi successi, regionali e nazionali, riempirebbe un intero articolo. 
Non ha punti deboli è per questo primeggia: veloce su strada in pianura, ottimo scalatore dalle salite più facili alle più tecniche, discesista impareggiabile e soprattutto dotato di grande potenza resistente.
Anno importante per il Monviso: 150 anni fa lo salirono ufficialmente per la prima volta gli inglesi William Mathews, Frederik Jacomb con le guide francesi Jean Baptiste e Michel Cruz. Era il 1861 in data 30 Agosto.
Così dice la cronaca ufficiale. Quella popolare vorrebbe che il primo salitore sia stato “Sebastiano A” di Oncino il 1° Settembre 1841. Ma questa è quasi una leggenda, sia pure verosimile, raccontata in un libretto davvero interessante scritto nel 2005 da Dario Viale (Dario lo ritroveremo in questa cronaca). Il titolo “Sebastiano A il primo salitore del Monviso” Fusta Editore: leggere per credere!!!
Molte le manifestazioni per il 150° ma quella che vi raccontiamo non appartiene a nessun  calendario. Torniamo, quindi, all’”evento”:
la decisione era presa da tempo; unico elemento imponderabile la meteorologia. Nessuna organizzazione ufficiale per non coinvolgere altri in imprese al limite dell’impossibile.
La ricerca di un cronometraggio ufficiale: chi meglio di Danilo Gaborin, storico misuratore del tempo della Federazione Cronometristi di Cuneo. Lo stesso crono che aveva registrato il 6 Settembre 1986 il record di sola salita al Monviso, sempre dal Pian del Re, di Dario Viale da Limone che salì la via sud in 1 ora 48 minuti e 54 secondi. Proprio quel Dario Viale autore del libro poc’anzi citato.
Nessuna voglia di misurarsi con il record del Re della Salita: c’è il massimo rispetto reciproco tra questi stoici atleti dell’impossibile!!!
Si tenta una impresa diversa: ancora la sud del Monviso, stessa partenza da Pian del Re ma salita e discesa.
Si chiede aiuto agli amici per un supporto sul percorso, la notizia circola a mezza voce a Crissolo dove Paolo trascorre, con la famiglia, il periodo di ferie. Da parte di molti c’è la voglia di sostenere l’impresa  in qualche modo: si trovano i “controllori” da dislocare sul percorso ed in vetta. Spuntano anche amici sponsor (Il mitico Bada e Davide) per finanziare la causa . E tutti insieme si spera nel bel tempo.
Si sceglie il lunedì perché domenica 28 c’è stata la ricorrenza ufficiale e sul Monte sono saliti in centinaia in una giornata spettacolare.
Alle 8,00 la partenza dal pian del Re in perfetta solitudine ad affrontare il Re di Pietra. 
Sale come se fosse la consueta gara domenicale: pur senza avversari il ritmo è quello giusto. Enrico lo vede transitare al Rifugio Sella  dopo 41 minuti esatti. Osserva il passaggio Hervè Tranchero, storico gestore del  rifugio. Con rispetto  Paolo lo aveva preavvertito quasi chiedendo il permesso di potere realizzare un sogno: permesso accordato “ a voi corridori questa montagna vi incista “ dice il testimone vivente della storia recente del Monviso. Lui sa che l’alpinismo è anche competizione e che le passioni occorre gestirle ma non sopprimerle…
Alle ore 9,02 spunta al Colle delle Sagnette: è un punto molto rischioso per possibili scariche di pietre. Ad attenderlo Luca , Paolo, Beppe e Marco. Un tratto meno verticale e poi su alla ricerca della parete sud. Il transito all’Andreotti avviene dopo 1 ora e 24 minutii circa dalla partenza. Ad incitare lo sforzo solitario anche alcuni alpinisti che, preavvisati da Hervè, cedono i passo all’uomo che insegue il suo sogno.
Imerio è in vetta dopo una veloce salita nonostante la competizione dello “Stellina” della mattinata precedente. È lui il delegato dal Cronometrista per la verifica del passaggio in vetta. E’ dotato di orologio satellitare e radio. Ore 9 e 58 Paolo è in vetta : 1 ora 58 minuti e 03 secondi . Il record di sola salita resiste ma questa è un’altra storia. 
Poco più di un minuto di sosta per la foto ufficiale e poi giù per un verticale incredibile: è qui che Paolo costruisce il capolavoro. L’altro Paolo, inteso come Perotti, lo osserva dalle Sagnette . Uno spettacolo la discesa agile e controllata laddove di norma ci si arrampica. 17 minuti dalla vetta all’Andreotti e poi via verso la scarica di pietre del Colle delle Sagnette . Il transito al Quintino fa presagire il livello della prestazione. 2 ore e 41 il tempo di passaggio. 
Al Pian del Re Danilo attende  per ufficializzare l’impresa: l’Atleta, maglietta rossa della Podistica Valle Infernotto, compie gli ultimi passi dal Lago Fiorenza ed alle sorgenti del Pò fa registrare il tempo totale  di 3 ore 12 minuti e 42 secondi (discesa in 1 ora 14 e 39) !!!
Cosa aggiungere: è un’impresa sportiva che non porta medaglie. 
C’è l’ammirazione della gente per il coraggio dimostrato più ancora che per il tempo  impiegato. Forse un poco di invidia da parte di coloro che per salire il Monviso devono allenarsi un anno intero … Ma il piccolo uomo che sale il grande monte e la metafora dell’esistenza : la consapevolezza delle proprie possibilità, non uguali per tutti, e la tenacia nel volere raggiungere, con umiltà e sacrificio i propri obiettivi.
Il piccolo uomo che sale il grande monte sa che non lo “vince” ne lo “conquista”, semplicemente lo accarezza , lo rispetta e lo ringrazia per avergli permesso, in un giorno di fine agosto,  di realizzare un sogno che durerà una vita.
Poi si riprende la vita di tutti i giorni: la Montagna rimarrà la a disposizione per altre “imprese” ed altri sognatori.  Paolo tornerà al lavoro, alla famiglia ed a regalarci altre vittorie nelle competizioni di montagna.
Carlo Degiovanni

venerdì 1 settembre 2017

L’IMPRESA DI DARIO VIALE NEL 1986 – TRATTO DAL SUO LIBRO “TRAIL DE VIE” - FUSTA EDITORE

…E’ il 1985, ormai ho una certa esperienza di corse sui monti e mi rendo conto che questa salita affrontata con atteggiamento atletico è davvero possibile in poche ore, quante non lo so. Ne parlo con Felice Cacciolatto, il presidente della mia società sportiva, l’U.S. Sanfront…Felice mi comunica che il dado è tratto…il tentativo del record del Viso si farà! Che sciabolata!
…tanti pensieri mi attraversano la mente mentre la mia malconcia auto mi porta al Pian del Re…Ma penso soprattutto alla mia corsa: so che non dovrò sbagliare nulla, assolutamente nulla. C’è un breve ma ripido ghiacciaio da salire con le scarpe da corsa, forse la parte che mi impensierisce di più, e poi una parete rocciosa di secondo e anche terzo grado, dove ovviamente è…vietato cadere! …sono dubbioso sulla possibilità di fare meglio di Livio Berta la guida alpina delle valli di Lanzo che avrebbe realizzato l’impresa (negli anni precedenti 2 ore e 7 minuti ufficioso n.d.a.)…
…raggiungo il primo obiettivo di giornata, la partenza di Pian del Re! Conosco Berta, che mi fa subito un’ottima impressione, e ritrovo i compagni che correranno con me, Giovanni Martino e Renato Aglì. Si aggrega all’ultimo anche Domenico Bruno Franco, ci dice che anche lui ha già fatto l’ascesa veloce in meno di due ore e un quarto, è un corridore assai tosto…
…via! Finalmente! Adesso tutte le angosce e i dubbi si si tramutano in azione, tutta la tensione accumulata fluisce in corrente. Sono attentissimo e non spreco energie con una partenza troppo veloce dovuta a vana agitazione nel primo ripido tratto. Renato tiene il mio passo fino al lago Fiorenza. Mi accorgo sul lungolago che sto andando veloce senza assolutamente forzare, la respirazione è tranquilla e le gambe girano a meraviglia. Sto già staccando anche Renato, che nei programmi avrebbe dovuto accompagnarmi fino al passo delle Sagnette. Che peccato, speravo nel suo aiuto, ma sento che devo andare a questa andatura, al mio passo…
…ogni tanto escursionisti mi salutano e incitano…nel lungo traversone prima delle morene del colle di Viso controllo il mio distacco dai compagni di avventura, ho già certamente più minuti di vantaggio, vedo la maglietta gialla di Berta lontana e questo mi rincuora assai: se lui ha impiegato due ore e sette ed è laggiù in fondo, che tempo posso fare io se reggo?...
…Arrivo nei pressi del rifugio Sella…è poco più di 35 minuti da che son partito…Sento l’incitamento dell’amico e compagno di squadra Dario Farina, poi attacco la salita verso il canalone delle Sagnette…al colle c’è Silvio Oreste, altro compagno di squadra, e bevo un sorso d’acqua per la prima volta dalla partenza, poco meno di un’ora prima…Riprendo fiducia nel lungo tratto di immani pietraie che portano verso la parete…Ora sono nei nevai, coraggio, un altro punto topico. Non sono preoccupato per il pericolo di una scivolata, sono preoccupato per l’eventuale tempo che perderei a tornare su e l’agitazione  e il dispetto che ne deriverebbero! La concentrazione andrebbe a farsi benedire, in quel caso! Invece volo letteralmente sulla neve ancora ghiacciata…ora non mi rimane che la parete finale, devo aprire tutto il gas, dare tutto, una bella parte è già alle spalle, forza!
…Qualcuno mi incita, ho sete e chiedo da bere a un alpinista, nessuno mi ostacola nei passaggi cruciali, continuo a salire. Chissà a che punto sono, ci vorrà ancora molto? Quando finirà?...Ad un certo momento sento un urlo dall’alto “Eccolo!”. Incredibile, sono già in vetta! Una breve occhiata all’orologio e più che capire intuisco che sto realizzando una formidabile performance…Non oso pensare al tempo finale, salgo in apnea tra le grida di incitamento, riconosco il vocione di Felice, la voce di Antonella. Un ultimo sprint e sono alla croce, fermo immediatamente il cronometro e finalmente realizzo il tempo impiegato: 1 h 48 m 54 s! Pazzesco!...Grandi e intensi abbracci suggellano l’impresa… “E’ come il salto in lungo  di Bob Beamon nel ’68 in Messico: imbattibile!”…
…Berta quando si è reso conto che il distacco era incolmabile ha deviato sulla più  diretta e alpinistica cresta est come aveva accennato al mattino, concludendo con un gran tempo: un’ora e cinquantanove, record di questa via. L’amico Giovanni, bravissimo, precede in due ore e otto minuti Domenico, il quale conclude in due ore e tredici, infine Renato, che chiude la corsa in due ore e diciassette. Arriva anche Giovanni Albertengo, a sorpresa, partito da Crissolo con cronometraggio non ufficiale, conclude in 2h 56m…
…Dopo le felicitazioni e i festeggiamenti al rifugio Sella, continuiamo la discesa a Pian del Re. Ad un certo punto lascio sfilare il gruppo e mi fermo ad osservare il Re di Pietra, da solo. Silenzio. Penso che di questo colosso roccioso non rimarrà null’altro che della sabbia, sparsa forse nei luoghi che oggi chiamano Valpadana, mare Adriatico…Appare lontano quel giorno, solo perché la vita dell’uomo è un breve attimo. Non resterà nulla del Monviso.
Tutto vano questo travaglio, dunque? Non lo so, mi rispondo, ma la vita dell’uomo senza passione sarebbe ben poca cosa, un’asettica e abulica attesa del trapasso. Ed oggi non è giornata da dubbi esistenziali! Sorrido tra me e riprendo il mio cammino, di slancio.

martedì 29 agosto 2017

Al TOUR MONVISO TRAIL IL RE DI PIETRA SI INCHINA ALLO STRAPOTERE DI PAOLO BERT E DANIELA BONNET


MARCO BERGO ED ERICA GHELFI ASSOLUTI PROTAGONISTI SULLA DISTANZA PIU’ “BREVE”

L’invenzione sportiva del Parco del Monviso ha registrato il record di partecipanti.
La natura sa creare giornate davvero stupende, sotto il profilo meteorologico, ma senza l’apporto organizzativo dell’uomo rimarrebbero “solo” delle belle giornate ed invece si trasformano in indimenticabili eventi sportivi. Gran bel tempo, a Crissolo, domenica 27 Agosto. Forse la migliore giornata dell’intera insistente e persistente estate 2017!
La mole incombente del Monviso si è presentata in tutta la sua imponenza allo sguardo dei 566 protagonisti della edizione 2017 del Tour Monviso nelle varianti Trail (229), Race (203) e Walk (134). Appassionati di fatiche montagne in rappresentanza delle valli italiane dell’intero varco alpino e con loro tedeschi, francesi e finanche polacchi a godere la spettacolare recita del “Re”.
La monumentale opera sportiva, nata sotto le insegne del (fu) Parco del Po Cuneese e fatto proprio convintamente dall’attuale Parco del Monviso del Presidente Gianfranco Marengo ha vissuto, a Crissolo (CN), la sua 5° edizione sotto la regia tecnico – organizzativa della Podistica Valle Infernotto e con il supporto indispensabile di una decina di Associazioni in termini di volontariato ai quali si sono aggiunti i graditissimi volontari “senza fissa dimora”.
Strepitoso Paolo Bert (Podistica Valle Infernotto) che mette il 5° sigillo (en plein) sulla distanza più impegnativa; vale a dire i 43 km che, partendo dalla stupenda location del piazzale della seggiovia girano attorno al Monviso, in senso antiorario, con 3066 metri di dislivello. La sua lunga cavalcata si è conclusa in 4.38’11”. Non che la sua impresa abbia avuto vita facile: al suo inseguimento si è portato costantemente Manuel Bortolas da Pragelato che ha tenuto sotto pressione il campione per eccellenza durante tutta la gare. Seconda posizione finale per il rappresentante della Podistica Torino con il tempo di 4.47’05”. Danilo Lantermino, storico rappresentante della gloriosa Podistica Valle Varaita completa il podio in 4.55’17”
Anche la pari classifica femminile impone la sua “Regina”: lei di Tour Monviso Trail ne ha vinti tre, con il presente! Daniela Bonnet (S.C. Angrogna) ha letteralmente polverizzato (meno otto minuti circa) il già suo miglior tempo sulla distanza fissando il crono su 5.57’39”. A stimolare l’ “impresa” la presenza appaiata fino a metà gara, di Elisa Grill, atleta proveniente dalle fila dello sci di fondo nazionale che si propone al mondo dei faticatori delle corse montane. E’ sicuramente lei l’atleta maggiormente soddisfatta del proprio crono e posizione: 6.13’34 e seconda posizione assoluta per la neo rappresentante della Podistica Valle Infrenotto! Al traguardo, in terza posizione, è arrivata l’esperta Maria Giovanna Cerutti, ambasciatrice in Valle Po di quel Carlo Chiara Rettore dell’università delle fatiche montane della vercellese Valsesia.
Più breve, ma non meno tecnica ed affascinante, la formula Race: tradotta in italiano il “Giro nel Monviso”, variante altamente spettacolare del “Giro del Monviso” che caratterizza la formula Trail. Lo spettacolo cui assistono i protagonisti uscendo dal Couloir del Porco al Rifugio Giacoletti è di una bellezza e severità affascinante: la parete Nord del Monviso ed il contorno di spettacolari punte variamente denominate invitano, più dell’abbondante ristoro, ad una pausa di filosofica osservazione.
Sulla distanza Race si sono registrate strepitose sorprese dal punto di vista agonistico: l’eroe maschile di giornata si chiama Marco Bergo: non è possibile mettere tra parentesi la Società di appartenenza semplicemente perché non esiste. Potenziale atleta di gran classe che non ha mai coltivato, finora, l’ambizione agonistica preferendo il vivere la montagna senza pettorale ma quando “ci prova” son dolori per gli avversari. Vince facile Marco concludendo la Race in 2.44.22. Occorrono circa 10 minuti per dare seguito, completandolo, al podio maschile. Una indecisione ai 500 metri finali costa al giovanissimo Carle Daniele la seconda e la terza piazza. Tre “furie”, infatti, scendono praticamente appaiate, l’ultimo chilometro. L’espertissimo Odino Taziano (S.C. Angrogna) sfrutta le sue straordinarie qualità di discesista e chiude in seconda posizione in 2.53’50. Appartiene alla numerosa equipe fossanese di Sportification Andrea Fornero, il terzo atleta classificato in 2.54.38.
Le presunte sorprese nella Race non finiscono con il racconto della gara maschile perché nella pari competizione femminile una stratosferica Erica Ghelfi (Cral Inps Asti) si presenta al pubblico di appassionati. Sorpresa presunta perché l’astigiana è (ancora) poco conosciuta dai più ma chi segue con attenzione l’ “evoluzione della specie” nel settore ha già avuto modo di conoscerla e apprezzarne le grandi doti atletiche.
Erica vince, o meglio, stravince in 3.14’25”. A contenderle la vittoria ci ha provato l’esperta atleta francese Severine Bovero che al traguardo paga circa 15 minuti di ritardo dalla battistrada. Ancora 15, ma in questo caso secondi, e giunge al traguardo l’altra Ghelfi che di nome fa Francesca e nella vita la sorella della vincitrice. 
Prestigiosi e fortemente innovativi, dunque, i podi maschili e femminili con le gradite sorprese di Marco Bergo ma, soprattutto, delle sorelle astigiane che con questo prestigioso risultato fanno il loro ingresso ufficiale nei pronostici delle future fatiche montane.
La formula Walk ha condotto 134 amanti del cammino di osservazione sul tracciato di 12 Km e 450 metri di dislivello nelle splendide borgate crissoline (Borgo…che splendore) ma soprattutto “Vis a Visò” con il Re di Pietra.
Giornata sportiva, a Crissolo, conclusa alle ore 18 con l’arrivo degli ultimi protagonisti. Nell’attesa gran terzo tempo che ha coinvolto i 566 ospiti del Monviso e della grande creatura del Parco del Monviso: il Tour Monviso International Trail!
Classifiche su Wedosport e servizi fotografici sul sito www.tourmonvisotrail.it

sabato 12 agosto 2017

Per adesso è un sussurro ...

Per adesso è un sussurro...il 23 settembre diverrà realtà: ambiente, storia e sport si fondono (ma non si confondono) in un lungo lavoro editoriale. Presto scopriremo come...

sabato 5 agosto 2017

Gli Invincibili ancora con "Io corro ma non scappo"

"Io corro ma non scappo"è la frase scritta su tutte le nostre maglie e capi tecnici. Ma cosa significa? "Io corro" è facile e intuitivo a tutti. Mi infilo un paio di scarpe e corro, su strada, su sentieri, in salita, in discesa o lungo mare e corro, possibilmente libero e leggero. "...ma non scappo". Scappo da cosa? Mille possono essere i motivi per scappare, ed ognuno di noi ha i propri, ma crediamo in un detto africano che recita "più scappi da un problema, più ti allontani dalla soluzione". E allora, io no, io non scappo. I Run for Find the Cure è un progetto sportivo solidale che nasce all'interno dell'associazione Find the Cure Italia Onlus. 
 Il progetto unisce lo sport al concetto di solidarietà, un mezzo con il quale raggiungere i cuori dei tanti atleti che si pongono l'obiettivo di non scappare dalla disuguaglianza presente nel mondo odierno, di non scappare dalle ingiustizie, dalla mancanza di equità in contesto sociale, culturale e sanitario.  Perchè è importante pensare, ragionare, informarsi, confrontarsi per creare una rete di persone nel mondo basata su principi di solidarietà, equità, giustizia e amore per il prossimo.
Ogni anno I Run for Find The Cure concentra le proprie risorse nella realizzazione di un progetto, e nel 2017 torniamo in Mali, precisamente nel villaggio di Nafadii Coura, Comune di Kassaro, per la costruzione di una nuova maternità.
La maternità vecchia versa in condizioni pessime che non permettono a Marianne Djallo, matrone del villaggio, di lavorare serenamente e in sicurezza.
 Costruire una nuova maternità significa agire sulla salute materno infantile, uno degli aspetti fondamentali della sanità in Africa, spina nel fianco di tante realtà, soprattutto le più povere. Far nascere un bambino e far partorire una donna in sicurezza, a Nafadii Coura significa far cresce il proprio villaggio.
Non rimane che correre, ognuno con il suo passo, ma senza scappare.

venerdì 4 agosto 2017

Venerdì 11 agosto ore 21.00 presentazione 2017 a Bobbio Pellice


A cinquanta giorni dal via presentiamo la seconda edizione della manifestazione nella Sala Polivalente di Bobbio Pellice, via Sibaud 14.
Nella serata interverranno gli amici Maura e Jean Louis Sappé con il recital 

“Giosuè Gianavello ... UN INVINCIBILE”
Frammenti di storia di Josué Janavel (1617-1690), contadino di Rorá e leader della resistenza Valdese del '600

riproponendo nel quarto centenario della nascita  del "Leone di Rorà", una versione ridotta dello spettacolo "A la brua! Un grido di libertà" già messa  in scena dal  Gruppo Teatro Angrogna nel 1990.

Vi aspettiamo numerosi !!!

giovedì 3 agosto 2017

INVINCIBILE “PARCO DEL MONVISO”

Il Comitato organizzatore del “Trail degli Invincibili” è particolarmente onorato di avere ricevuto il riconoscimento ed il sostegno dal Parco del Monviso in relazione all’obiettivo di allestire una manifestazione sportiva finalizzandola alla valorizzazione del territorio sia dal punto di vista ambientale che storico/culturale.
L’attenzione di un Ente di tale rilevanza non può che essere da stimolo nel proseguimento organizzativo della manifestazione e della realizzazione del libro “Trail degli Invincibili: lo sport incontra la Storia” di prossima pubblicazione che racconterà di una valle, dello sport che appassiona la sua gente e delle pagine di Storia impresse nella sua aspra bellezza.

venerdì 14 luglio 2017

Venerdì 21 luglio ore 21.00 presentazione 2017 a Villar Pellice


A settanta giorni dal via presentiamo la seconda edizione della manifestazione nella Sala Polivalente di Villar Pellice, via Indiritto 4.
Nella serata interverrà Davide Rosso, direttore del Centro Studi Valdese, che presenterà il suo libro "UNA STORIA AL CONTRARIO“ e gli amici Maura e Jean Louis Sappé che presenteranno il recital “Giosuè Gianavello ... UN INVINCIBILE” Frammenti di storia di Josué Janavel (1617-1690), contadino di Rorá e leader della resistenza Valdese del '600 riproponendo nel quarto centenario della nascita  del "Leone di Rorà", una versione ridotta dello spettacolo" A la brua! Un grido di libertà" già messa  in scena dal  Gruppo Teatro Angrogna nel 1990.
Vi aspettiamo numerosi !!!

martedì 4 luglio 2017

TECNOLOGIA E/O BUON SENSO: IL TRAIL DEGLI INVINCIBILI SI CONFESSA E CORREGGE LE MISURE

Le misure tecniche di un Trail un tempo erano affidate esclusivamente alle dichiarazioni ufficiali degli Organizzatori che rilevavano distanze e dislivelli leggendo, al meglio, le cartine topografiche (i 30 Km di lunghezza della Tre Rifugi). L’avvento dei GPS e la loro diffusione ha fatto in modo che le stesse misure siano messe in discussione dai partecipanti alle competizione definendo discostamenti peraltro variabili da strumento a strumento. Questo anche perché, inevitabilmente (e legalmente) la tecnologia GPS civile contiene un margine di errore “voluto”.
Non è sfuggito a questa logica il Trail degli Invincibili che ha visto il suo esordio, in quel di Bobbio Pellice, il 7 ottobre 2016.  Questo l’antefatto:
l’organizzazione del Trail ha testato più volte le “misure” della manifestazione registrando circa 19/20 km di lunghezza e 1250/1350 (ancora circa)  di dislivello totale.   Lo scarico dei dati sulla piattaforma web dello strumento utilizzato determinava, però, una correzione di quota che confermava la distanza ma modificava il dislivello in 1600/1700 metri. L’interrogativo posto a professionisti del settore su quale dato fosse attendibile confermò il dato web in quanto di maggiore precisione della rilevazione diretta (in presenza del “correttore di quota”). Infatti è possibile che gli strumenti mobili perdano parzialmente il segnale in presenza di determinate caratteristiche morfologiche del territorio o altri fattori influenti. Lo svolgimento della manifestazione ed i tempi registrati dai migliori atleti in 1 ora e 35 minuti ha però fatto emergere qualche perplessità sul dislivello ufficiale.
L’esperienza (e il buon senso) dicono che il dislivello di 1700 metri per una lunghezza di 20 km non siano compatibili con il tempo realizzato. Infatti nelle gare di Km verticale i migliori tempi di salita assoluti si assestano attorno ai 37/40 minuti che farebbe presupporre circa 1 ora e 10 minuti sui 1700 metri senza tenere conto che lo stesso dislivello deve essere poi percorso in discesa e non in verticale…. Lo stesso Piergiorgio Chiampo, scalatore eccelso, ha stabilito il record di salita allo Chaberton (vecchia edizione con partenza da Claviere) in 59’54” ed il dislivello era di circa 1400 mt…
Premesso quanto sopra il Comitato organizzatore del Trail degli Invincibili ha assunto una decisione “salomonica” accompagnando la moderna tecnologia al tradizionale buon senso e ridefinendo le “misure” in circa 20 km di lunghezza e circa 1300 metri di dislivello di sola salita. 

Il tracciato no! Quello nella edizione del 1° ottobre 2017 rimane esattamente lo stesso della prima edizione anche se la documentazione ufficiale futura conterrà i dati corretti.
Scarica qui la locandina

sabato 24 giugno 2017

Galleria degli Invincibili tra storia e sport: BRUNO POET

Correva, o meglio, marciava l’anno 1980 quando la Marcia Alpina celebrava la sua prima edizione del Campionato Pinerolese per ripetersi nell’anno successivo.
Fino a quegli anni era ancora uno sport grezzo e senza il patrocinio di Federazioni o Enti di Promozione Sportiva ma questo non vuole dire che non avesse riferimenti organizzativi: infatti fin dal 1975 le varie Organizzazioni si riunivano annualmente a Cavour e sotto l’egida della locale Atletica stilavano il ricco calendario di manifestazioni. Nel 1980 il Coni gestì l’approdo (non troppo convinto) della disciplina nella Federazione Italiana di Atletica Leggera. Fu così che la Fidal ed il Comitato Nazionale Corsa in Montagna (nuova definizione dell’ex Marcia Alpina) trovarono terreno fertile per l’allestimento del citato Campionato.
Quattordici le prove che caratterizzavano l’evento a dimostrazione della grande dinamicità organizzativa condensata nel periodo Maggio / Settembre: Borgo Losano di Pinerolo, Villar Pellice Prarostino, Pramollo, Prali, Pinasca, Bobbio Pellice, Angrogna, Torre Pellice, Lusernetta, Rorà, Pieve di Cumiana, San Germano Chisone e Cumiana erano le sedi di partenza ed arrivo di avvenimenti sportivi che hanno fatto grande la disciplina.
Il Campionato Pinerolese di Marcia Alpina rivelò la grandezza atletica di un Campione in allora ventiduenne: Bruno Poet fu il vincitore assoluto di entrambe le edizioni! Nato nel 1958 a Torre Pellice esordisce nei Giochi della Gioventù a soli 12 anni vincendo le prove locali e provinciali sulla distanza dei 2000 metri. Fatale è stato l’approccio con la fase regionale dove, alla distanza, sono state aggiunte le “siepi”, elemento del tutto sconosciuto al giovane montanaro e spaccalegna di Torre. L’occhio vigile di Eros Gonin che “sapeva” di atletica non si lasciò sfuggire il potenziale campione inserendolo nell’organico giovanile della gloriosa 3S di Luserna San Giovanni. I successi, ovviamente di categoria, sono arrivati presto a premiare la lungimiranza della società lusernese con numerose vittorie ed un prestigioso 2° posto alla esordiente Cursa d’la Scala Santa di Cavour a ridosso di un campione del calibro di Anteo Mallica. La sua corsa si fermò, però, nell’inverno del 1975 per un problema cardiaco emerso alla campestre della Pellerina a Torino che fece emergere la sua “inidoneità” a perseguire la sua passione sportiva.
Tre anni di stop prima che il Centro di Medicina dello Sport, dopo i necessari approfondimenti, determinasse la compatibilità dei suoi problemi cardiaci con lo sport e così, nel 1978, Bruno riprese la sua passione sportiva trasferendola, però, dalle pianeggianti campestri alle asperità dei sentieri montani. Il trasferimento sportivo alla squadra di casa, il Gruppo Amici Santa Margherita di Torre Pellice, fu la sua fortuna perché li trovò il suo mentore Franco Ricca, vero scopritore di talenti nella specialità! L’esordio avvenne a Val della Torre nel 1978 con un prezioso 6° posto conquistato alle spalle di campioni del calibro dei fratelli Ruffino ma il fatto eclatante successe l’anno seguente con la vittoria, a sorpresa, alla classica Graglia – Mombarone! Un articolo su “La Stampa” titolava: “Il campione di Marcia alla visita militare era stato riformato” dettagliando che lo stesso: “…esonerato perché incapace di sopportare le fatiche, ha vinto a tempo di primato una gara di marcia in montagna distanziando alcuni sottufficiali dell’esercito considerati trai i più forti specialisti…” e questi si chiamavano Leo Vidi e Gian Franco Zenoni senza contare il “civile” Fausto Dellaidotti!
Il 1979 fu l’anno della esplosione atletica definitiva con le vittorie ad Angrogna ed al Castelluzzo. Dal suo palmares non poteva mancare la Regina delle Marce Alpine, la Tre Rifugi allestita proprio nella sua valle.  Quattro partecipazione e due vittorie: nel 1981 in coppia con Felice Oria (2.12’29”) e nel 1985 con il suo miglior tempo sulla distanza ottenuto con la collaborazione di Marco Sclarandis (2.10’06”).
Ovviamente numerose le sue presenze ai principali appuntamenti di specialità con una forte preferenza per le salite più tecniche dove riusciva ad esprimere al meglio le sue potenzialità atletiche.  Bruno Poet è stato atleta istintivo e poco avvezzo alle tabelle ed alle strategia di gara: nel 1987 in occasione del 1° Giro del Monviso transitò a metà gara (Pian del Re) in 5° posizione e deciso ad interrompere lì la sua fatica. Dopo alcuni minuti di pausa e un ricco ristoro ricordò di avere l’auto alla partenza di Pontechianale e decise di riprendere il cammino. Risalì posizione su posizione fino a concludere in 2° posizione alle spalle di uno stratosferico Silvio Calandri!
Il Giro del Monviso fu anche la sua ultima fatica agonistica. Problemi legati al lavoro e, soprattutto, la mancanza di stimoli dopo avere vinto tanto e facilmente hanno interrotto troppo presto la sua carriera sportiva. Sale ancora sui monti, adesso senza pettorale, nella pratica quotidiana del mestiere di boscaiolo. Se correte sui sentieri della Val Pellice potreste incontrarlo impegnato sul lavoro che interrompe volentieri se gli parlate dello sport che, nonostante il “cuore matto” lo ha visto assoluto protagonista. 
Carlo Degiovanni

lunedì 29 maggio 2017

TRAIL OCCITANI – DOMENICA 11 GIUGNO RIPARTE L'AVVENTURA

ANGROGNA E ROBILANTE PROPONGONO LE LORO TERRE
Era il 5 marzo quando prese il via l'avventura dei Trail Occitani 2017 ed era Breil sur Roya in terra occitane - francese a proporne l'esordio. Il 7 maggio la Podistica Valle Varaita ha ripreso il cammino con il ValVaraitaTrail di Brossasco.
Grandi manifestazioni ma troppo poco per stabilire una bozza di classifica che, in questo caso, premia la semplice partecipazione alle manifestazioni in calendario.
La categoria femminile appare ancora del tutto precaria ed aperta con la testa della classifica occupata pari merito (nei Km percorsi) da Martina Chialvo, Giuliana Arrigoni, Daniela Bonnet, Marina Plavan ecc...
La classifica maschile mostra qualche dettaglio in più con la posizione di leggero vantaggio di due atleti: il francese Joel Artierì (AS Gorbio) e l'italiano Gabriele Barra (SD. Baudenasca).
Domenica 11 giugno riprenderà il cammino con la concomitante proposta degli amici della Pod. Valvermenagna che proporranno a Robilante “Sui percorsi di Marco Olmo” di 15,3 Km e 900 metri di dislivello e la contemporanea nuova proposta dei Dahu di Angrogna che in Valle di Angrogna propongono il nuovissimo Trail delle Barme che, con partenza ed arrivo a Pradeltorno, toccheranno, come tradizione cinquantennale, il Monte Servin. Misure più importanti definite in Km 20 e 1500 metri di dislivello
Una accoppiata che non patirà la concorrenza sia per la distanza tra le due località, sia per i tracciati tecnicamente diversi e sia perchè il popolo dei runner ha raggiunto cifre importantissime in grado di rispondere alle giuste esigenze delle singole organizzazioni.

Iscrizioni aperte ad entrambe le manifestazioni con riferimento anche per gli approfondimenti al sito www.trailoccitani.com oppure ai siti specificiwww.sportclubangrogna.it e www.podisticavalvermenagna.it

Volantino "Sui percorsi di Marco Olmo"

domenica 14 maggio 2017

LA UISP SCEGLIE IL TOUR MONVISO IN FORMULA “RACE”

Apprezzato riconoscimento UISP per il gioiello del Parco del Monviso ancorato a Crissolo e denominato Tour Monviso Trail.
Con un recente comunicato ufficiale la Unione Italiana Sport Popolari ha premiato la sapienza organizzativa della Podistica Valle Infernotto individuando la formula “Race” del Tour Monviso quale prova di selezione per la rappresentativa piemontese Uisp di Trail da inviare alla manifestazione nazionale del Trail del Bucamante in programma il 24 settembre a Serramazzoni in Provincia di Modena. In quella sede si disputerà il “Trofeo delle Regioni e Campionato Italiano Uisp di Trail running”.
Un motivo in più per essere protagonisti della manifestazione che domenica 27 agosto proporrà la formula internazionale “Trail” che prevede il giro “del” Re di Pietra in 43 Km e 3066 metri di dislivello.
La citata formula “Race” prevede, invece, un vero e proprio giro “nel” Monviso, al cospetto delle vette alpinisticamente più interessanti, di 23,3 Km e 1825 metri di dislivello.
La Family Walk, poi, darà spazio a camminatori e famiglie in una spettacolare camminata di 11 Km circa e 450 metri di dislivello. Il tutto con il Monviso in fronte.
Iscrizioni aperte sul professionale sito www.wedosport.net per i 500 pettorali disponibili.

sabato 13 maggio 2017

BARGE – MONTEBRACCO: SULLE ORME DEI TRAPPISTI - Sabato 20 Maggio la Corsa in Montagna a Barge

La vita della “Trappa di Montebracco” è stata piuttosto concitata. Dalla realizzazione avvenuta nella seconda metà del secolo XVI° numerose lotte interne tra Signorotti locali e Ordini religiosi hanno visto la struttura prima assegnata alle Monache Certosine di Belmonte, poi all'Ordine Cistercense ed infine, ma per brevissimo tempo all'Ordine Trappista che ne prese possesso nel 1794 in fuga dalla rivoluzione francese. Prima, anno 1630, fu la peste a deteminarne la chiusura transitoria ed infine fu Napoleone a chiuderla definitivamente nel 1801 chiedendo ai cinque frati trappisti superstiti di cercarsi nuove soluzioni meditative.
In quell'anno la struttura passò dalle meditazioni monastiche alla laboriosità contadina praticando, nei fatti, il motto benedettino “Ora et Labora”. 
Pezzi di Storia che insieme all'ambiente rappresentano un valore aggiunto al fatto strettamente sportivo che la Podistica Valle Infernotto allestisce nel pomeriggio di Sabato 209 Maggio a Barge dove , appunto, si disputerà la 5° edizione della Barge – Montebracco “Sui sentieri dei Trappisti”, gara regionale di Corsa in Montagna valida quale prova del Campionato Provinciale di Cuneo di Corsa in Montagna FIDAL.
La società organizzatrice è impegnata nella sistemazione del tracciato che salirà dalla piazzetta della Madonna di Barge alla Croce d'Envie della vetta del Montebracco parzialmente danneggiato, specie nella parte bassa, da recenti frane.
Ritrovo alle 13,30 e partenza alle 15,30 con premiazione finale due ore dopo presso la struttura della Trappa.
La gara ricorderà il compagno di avventure sportive Domenico Bruno Franco, l'atleta Bagnolese scomparso sul Monviso nel 2008.
Le pre iscrizioni alla gara attraverso il sistema on line Fidal (€ 8) mentre sarà ancora possibile farlo fino alle ore 14,30 in zona partenza con qualche spicciolo in più.
Carlo Degiovanni

venerdì 12 maggio 2017

VALLEVARAITATRAIL 2017 - Storia di una domenica di festa

Un'edizione accorciata per troppa neve, un'edizione accorciata per meteo troppo brutto, un'edizione integrale con tempo che più bello non si può. Perchè non mettere insieme queste cose per la quinta edizione? Et Voilà, il piatto è servito: percorso tutto pulito e tracciato, zero neve, previsioni meteo ottime. E allora al sabato mettiamoci una giornata piovosa, facciamo nevicare nella parte alta del percorso, a la domenica mattina ci troviamo un cielo super blu, temperature ottime per correre, e giusto quel dito di neve in alto che rende le foto indimenticabili senza inficiare sulla sicurezza di chi corre. Il piatto è servito. Cosa mancherà ancora a questo ValleVaraitaTrail?
Di sicuro il nome se l'è fatto, i numeri parlano abbastanza chiaro: 340 iscritti al trail da 36 km + formula a staffetta 2x18 e 300 sulla Family Walk... numeri da capogiro per queste terre dove non "nevica firmato". E infatti, questa volta ci sono stati iscritti d'oltralpe, e da molte regioni d'Italia come Trentino, Veneto, tanta Liguria. La voglia di conoscere questa manifestazione dunque è un dato di fatto, e la miglior risposta che si può dare alle istituzioni, ma anche e sopratutto agli abitanti del luogo di natura scettici, è il fatto che non solo tante persone ieri hanno percorso lo splendido e defilato Vallone di Gilba, ma che ormai durante tutto l'anno capita di vedere qualche temerario che si lancia in lunghe corse (a volte pure notturne) sui crinali meravigliosi di questo angolo di Cuneese. Perchè c'è poco da dire: il posto è bello!
La gara, quella degli atleti di vertice, è stata sicuramente la più bella e appassionante di sempre. In particolare nella formula a staffetta (che per forza di cose arriva prima), al via c'erano almeno 6 squadre che potevano contendersi la vittoria andata nel 2016 al duo Canavese/Verban, ed infatti bagarre è stata. Nella prima frazione si è assistito ad una splendida prestazione di un giovane genovese che farà parlare di sè, a breve, Gabriele Pace, che lancia il suo conterraneo Davide Ansaldo verso i restanti 18 km. Ma dalle retrovie i secondi frazionisti si scatenano sfoderando doti da discesista straordinarie, e prima Simone Peyracchia (atleta di casa, Podistica Valle Varaita) e poi Lorenzo Becchio vanno all'attacco. Alla fine sarà proprio Peyracchia (in coppia con l'altro giovane varaitino Leonardo Giletta) a tagliare il traguardo a braccia alzate. Seconda la coppia Nota/Becchio (pinerolesi) e terzi Pace/Ansaldo. Tra le staffette femminili, netto il dominio di Ghelf/Ghelfi, che rifilano quasi 12 minuti a Marino/Fornione e Di Vincenzo/Viotti.
Nella gara regina, invece, questa volta il fortissimo ultra-runner Varaitino Danilo Lantermino (Podistica Valle Varaita/Team Montura) si gioca al meglio le sue carte, usando la migliore tattica di un campione: partire forte e poi.... accelerare!!! Gli altri reggono 18 km, ma poi lo guardano andare solitario al traguardo. Al secondo posto, due forti atleti francesi optano per l'arrivo insieme e dunque Guillaume Besnard e Joel Artieri completano il podio (bello il gesto di Besnard che sul traguardo aspetta uno stremato Artieri protagonista della prima parte, ma poi letteralmente saltato...).
Tra le donne, dopo almeno 27 km spalla a spalla, nell'ultima parte va a iscrivere il proprio nome sul gradino più alto del podio l'atleta di casa (toh, guarda...) della Podistica Valle Varaita Martina Chialvo. Seconda la sempre eterna Giuliana Arrigoni (Team Tecnica) e terza una abituè di questi podi, Daniela Bonnet (SC Angrogna).
Giornata di grande festa, poi, con davvero tanta gente ad applaudire gli arrivi di tutti i trailers, tra un piatto di Ravioles della Valle Varaita e una birra artigianale.
Sembra essere successo di tutto a questa gara, e qualcosa di nuovo succederà anche nel 2018. Ma nel frattempo la realtà è che questa gara è cresciuta e sta diventando un appuntamento di prim'ordine nel panorama Trail Running.

giovedì 11 maggio 2017

JEAN LOUIS SAPPE’ E MAURA BERTIN RACCONTANO GLI “INVINCIBILI”

Il ruolo dello Storico è quello di approfondire i fatti ed elaborarli in testi destinati a trasformare la semplice cronaca in Storia a beneficio della cultura “alta”.
C’è, però, il bisogno che la Storia trovi strumenti per diventare patrimonio di tutti specie quando l’evolversi dei fatti raccontati coinvolge direttamente il popolo.
Di questo si sono fatti carico Jean Louis Sappè e Maura Bertin già protagonisti  della prestigiosa esperienza del Gruppo Teatro Angrogna. Lo hanno fatto raccontando in una “pièce teatrale” le vicende  legate  agli “Invincibili”.  Un racconto coinvolgente che, pur ancorato saldamente alla realtà storica  fa rivivere, in questo caso ai lettori, gli avvenimenti “dal di dentro” mettendo in luce aspetti spesso sottovalutati di vita reale.
Il testo è sostanzialmente in italiano con qualche concessione al francese ed al patouà, lingue imperanti nei territori del “racconto” in quei tempi.
IL RACCONTO
“Qui veut ouir chanter chansonnette nouvelle, 
ell’est faite des Vaoudois de la val de Luserne;
n’ont pas voulu promettre changer de religion, 
le duc de la Savoie , envoie ses bataillons! “
Siamo in terra valdese, in val Luserna. E’ l’estate del 1686, e il paese che Sua Altezza Vittorio Amedeo Secondo duca di Savoia, principe di Piemonte, re di Cipro e Gerusalemme eccetera eccetera attraversa  con il suo stato maggiore per raggiungere il forte di Mirabouc è quasi del tutto deserto. 
Un mese prima c’è stata una guerra, condotta contro i cosiddetti “ religionari”  dalle truppe congiunte  del Maresciallo di Francia Catinat e da don Gabriele di Savoia. E’ durata soltanto tre giorni, ma ha lasciato sul campo oltre mille morti.
Da una testimonianza di   Bartolomeo Salvagiot, di Rorà : “ L’anno  1686 di Nostro Signore Gesù Cristo, li 23 aprile, hanno principiato le desolazioni delle valli di Luserna, Perosa e San Martino e altri luoghi delle valli.. Da tutte le parti vi era collera di genti nemici talmente che gli ammazzavano, gli impiccavano gli alberi, violavano le donne, saccheggiando tutte sorte di robe e bestiame, che non si trovava più  niente da vivere.  Da tutte le parti non si  sentiva altro  che grida di spavento che avevano le donne, i fanciulli e altri, che facevano orrore”.
Nous nous sommes  battus pas même une semaine, 
  par les bois, les rochers, les montagnes et les plaines, 
  sans avoir assistance, ni secours d’aucun lieu: 
   nous ne savions que faire, si non de prier Dieu!  
Ma perché questo nuovo massacro a poco più di trent’anni da quella strage passata alla storia  come “ Le Pasque Piemontesi”?  Non si era ancora spento il ricordo di quella guerra sanguinosa segnata dall’ epica resistenza di Giosuè Gianavello e di Bartolomeo Jahier, allorché il 31 gennaio 1686 l’appena diciottenne Vittorio Amedeo II, su pressione dello zio Luigi XIV Re Sole di Francia aveva emanato un decreto contro i suoi sudditi valdesi nel quale si stabiliva la fine di ogni atto di culto, la demolizione dei templi, l’allontanamento dei pastori e il battesimo cattolico dei neonati.
Divisi sulla convenienza di resistere o di arrendersi,  i valdesi erano riusciti a trascinare le trattative fino alla primavera, ma il 22 aprile vennero attaccati dai francesi e dai piemontesi, che in tre giorno schiacciarono la loro debole resistenza.
Da una lettera del maresciallo Catinat al ministro Luvois :
Questo paese è del tutto desolato, non c’è più affatto né gente né bestiame, perché non vi è montagna in cui non ci siamo recati. Le truppe hanno faticato per l’asprezza del paese, ma il soldato è stato ben ricompensato dal bottino. Spero che non lasceremo questo paese senza che questa razza di barbetti non ne sia del tutto estirpata. Ho ordinato di usare un po’ di crudeltà  per quelli che si ritrovano nascosti nelle montagne, perché sono i più deboli; ma quelli che si possono prendere con le armi alla mano, e che non vengono uccisi, passano nelle mani del boia
Lassù dove l’Italia si arresta dei monti ai pié
Tra i monti e la boscaglia potevan Dio pregar

La guerra, la crociata, nella sua atrocità
 Ha tolto con la spada la loro libertà

 Da Bobbio ad Angrogna ogni valdese morì
 e nel nome di Cristo la strage si compì 
Il tre maggio tutto era  finito e sotto una pioggia incessante iniziava  il rastrellamento sistematico dei boschi e delle caverne. Braccati senza tregua, gli ultimi resistenti erano  precipitati nei burroni, o impiccati agli alberi, dove imputridivano mutilati. Sulla Gran Guglia la bandiera valdese sventolò ancora per qualche giorno, ma anche quest’ultimo bastione, difeso con furore, cadde il 7 maggio. I prigionieri furono avviati in lunghe file verso le prigioni di Luserna.
Dalla testimonianza di Bartolomeo Salvagiot:  “Restammo in prigione lo spazio di 15 giorni, e ogni momento giungeva altra povera gente, e i soldati strappavano dentro le braccia delle madri i loro bambini, come lupi rapaci. E chi non si catolizò, si fece partire per Torino, ed al sortire dalla porta di Luserna vi era una gran moltitudine che guardava e gridava: «Andè, andè, eretic, rasa del diao! E goardé 'ncora na volta voste montagne, e peui mai pi!» 
E così noi andavamo in mezzo a quei soldati come povere pecore in mezzo ai lupi. E quando arrivammo alla Cittadella erano le dieci di sera. Eravamo all’incirca duecento,ci diedero una minestra e poi ci misero  una paiassa  ogni tre per la notte “.
A travers le grillage je vois de ma prison 
reverdir le feuillage, fleurir le vert gazon. 
Je vois de ma fenetre l’hirondelle a fuir: 
le primtemps va renaitre  
et moi je vais mourir, et moi je vais mourir.           
Malgré la double porte pour moi close à jamais, 
 l'écho lointain m'apporte les  refrains que j'aimais;
 le chalumeau champêtre recommence à gémir:  
le printemps va renaître, et moi je vais mourir!

  J’entends ma tendre mère m’appeler par mon nom, 
 je vois aussi mon père auprès de  ma prison:  
près de vous je veux être, o mon Dieu viens m’ouvrir !   
Le printemps va renaître, et moi je vais mourir!   
E mentre i prigionieri, deportati in 14 castelli e fortezze del Piemonte, da Saluzzo a Fossano, da Trino Vercellese a Verrua Savoia, vi muoiono di fame, di stenti  e   di malattie, nelle valli, da Bobbio ad Angrogna, da Pramollo a Prali, le proprietà dei valdesi vengono confiscate e messe all’incanto a favore del demanio 
Aloura souma sì! L’asta è aperta! Andiamo con ordine:  Prima Bobbio e poi Villar. Seve mai stait Beubi? Bel post! Un luogo incantevole. Sentite qua:  luogo più montuoso vicino al Pellice, che lo corrode attualmente. E’ il primo luogo che si trova venendosi dalla Fransa per la strada di Mirabocco. Ha poco piani, ma raccoglie segale, fieno, castagne e noci, ma puoco vino… Beh, pasisensa,  su da si a i e pa ‘d vigne…Però, deh, tensioun brava gent!  250 giornate in collina, 300 a prati, 500 di castagneti… Eh, si, Bobbio terra di castagne in saecula seculorum, amen!  E peui decine e decine di Alpi, che servono  per i pascoli delli bestiami, i quali a loro volta fanno le druggie- che a saria peui la druggia, il letame, per detti beni detti del Banchetto, della Pissa, della Rossa, del Pizzo aperto ( pizzo aperto? Boh?!?), di Crosenna e di Giuliano.
E Villar? Pì bel ancoura, el Vilar! Senti sì: Ha una bella piana- mei che a Beubi- con cavate di segale e di vini, anche se un po’ lingeri, fieni, noci e castagne, con qualche maroni, per fé ‘l Mont Blanc..Na delisia!  E poi naturalmente anche an bele lì a i e i arp, tanti alpi per il pascolo del bestiame: la Gianna, la Chiabra… la Chiabraressa? Monmauro (ciamo mi che nom?!), poi il Giasso di Còugis, di Subiasco, Balma, di Riccardo e di … Chi..siano o Chiniano, as capi spa se al e na vi o na enne, gnanca boun a scrivi! Comunque, una d’le doue a l’è justa! 
E peui non l’è finita: gli uomini di questi luoghi , oltre alla cultura dei beni, si industriano – o meglio si industriavano, perché ai n aie bele papì gnun- in lavori di drappi, tele e molti lavori assi – a saria i menuzié- oltre il commercio di bestiami bovini e lanuti.
N’ultima infourmasioun: le famiglie prima della guerra erano di 12 cattolici o cattolizzati e 118 religionari a Bobbio ( tui barbèt a Beubi!) e di 68 catoli o catalizzati  e 163 religionari a Villar..! E coume peule bin capì, al  e restaie couasi pì nhun. Dezèrt! 
Per questo, chi vuole comprare la valle deve “penzare” di far venire un puoco di gente, neh? …
Bon, a me smija che al e tut chair! Tutto l’è chiaro! 
Allora, forza, signori, avanti! Chi l’e che vuole aprire l’asta? Ecco laggù, bravo!  Trantamila lire? Ma da ndoua a ven cou li? ? Da Barge?   Ah, ma aloura capisso: Barge e Bagneul,  gnanca ‘l diao a i veul!  Su, forsa! Andouma!  Trantesinc mila lire? Al e pro pa vaire,neh? Coza?? Pagabili in sei anni?? Ma souma mat?!?!?  EH?    Paura d’ij barbet?? Ma guardatevi da intorno, là! A i na sarà ancora tre o couat che a rompo le bale su per la mountagna, ma i aoutri , coi che a son pa mort, a soun tui en perzoun! E  da lì a sortiran mai pì!  Ma lassoma pèrdi!
 Allora forsa, signori! Un’ altra offerta! Ecco là… Quaranta mila lire?  Andouma già mei!  Forsa, dai ! Pensate un poco! arbori di castagne, acque fresche, drugge e tranquillità… Trantesinc mila?? T’rive an po’ tard! Stosì a me smija un che a la matin a sta coujà fin che la merda a pousa! ..I  ero rivà a 40.000. Chi offre di più ?!? …Cinquantamila da ndoa? Da la Savoia?! Pensè, da la Savoia, la patria del nostro amato duca! , che perui lì a se sta bin.. 51 mila da  Carmagnola, bene!  Ancora dalla Savoia,  Sesantamila! Sesantamila  e tutta l’alta valle di Luserna può essere vostra!   C’è qualcuno che  offre di più??  No??? E allora sesantamila e uno, sesantamila e due, sesantamila e tre?? Aggiudicato!
In realtà la vendita delle terre di  Bobbio e di Vilar, al pari di quelle di Angrogna, di Torre, San Giovanni e di Rorà, si rivelerà presto un pessimo affare. Comprano i ricchi, che hanno i capitali, ma i piccoli agricoltori cattolici, fatti venire come abbiamo visto anche dalla Savoia perché avvezzi al duro clima della montagna, non possono farlo se non indebitandosi con lo stato. Quanto al ripopolamento, meglio non parlarne.  O ne parliamo proprio per ricordare che i savoiardi immigrati non hanno ovviamente radici nel paese: finiscono  con il vendere le sementi, o cucinarle per mangiare, si scaldano tagliando gli alberi da frutta. Qualcuno prende i sussidi e poi sparisce, anche perché è terrorizzato dalle scorrerie di un gruppo di valdesi rifugiatisi sulle alture di Barma d’Aout e che la storia ci ha consegnato con il nome di “Invincibili”
 “Luserna  l’anno del Signore 1686, addì 16 del mese di agosto.
Al Signor Ministro di Sua Altezza Reale:  In questi ultimi giorni non si son sentiti che omicidi e violenze commessi dai Barbetti nel territorio di Bobbio e Villar contro i paesani, il che ha talmente atterrito i nuovi abitanti di questi luoghi che non si dura da noi puoca fatica nel trattenerli e impedire che non vadino via.
La sera del 20 agosto, infatti, i Barbetti provocavano la morte di 7 abitanti savoiardi mettendone in fuga molti altri in preda a un grande panico. Alcuni rimasero così atterriti da giurare  di voler partire e non fare più ritorno in queste terre malaugurate. 
Occorre pertanto che Vostra Eccellenza prenda provvedimenti contro il puoco servizio che rende a Sua Altezza la soldatesca, per fare dare il sfratto a quei pochi ribelli che infestano questo cantone.
Firmato: Provana
Già, un pugno di ribelli, che aveva alla sua testa i capitani Pol Plenc del Villar e Davì Moundoun di Bobbio. Spinti dalla fame e dalla disperazione, ebbri di vendetta per lo scempio della loro gente e per l’usurpazione dei loro beni, scendevano a valle, piombando come fulmini , sia di giorno che di notte, sui nuovi coloni, seminando il panico tra gli acquirenti, danneggiando e saccheggiando i raccolti dei campi che erano stati in gran parte frutto delle loro fatiche.
Altre volte assediavano i piccoli presidi militari, per ricavarne armi e munizioni, assaltavano convogli di viveri e ancora di munizioni, razziavano capi di bestiame ai cattolici e ai cattolizzati, spingendosi anche oltre le montagne, come quella volta che assaltarono Crissolo saccheggiando i villaggi e asportando mucche, pecore e capre, e tutto quanto poteva loro servire.
Nel giro di qualche settimana la presenza di questi inafferrabili nemici divenne per le autorità della valle, che sedevano in quel di Luserna, un incubo. Le notizie erano ogni giorno peggiori, e non si sapeva come fare per sbarazzarsi di loro. Ci fu addirittura chi avanzò l’idea di liberare dei criminali dalle carceri, garantendo la loro libertà  in cambio di questi invincibili guerriglieri, che combattevano seguendo l’esempio di Janavel.
“ Hieri sera seguirono tre homicidi non lungi un tiro di pistola da Bobbio nella persona di un acquistatore di beni e di due contadini, olte un altro malamente ferito. Ritengo sia molto difficile che le nostre truppe, per quanto vigilanti, possino rimediare a questi inconvenienti, a meno che S.A.R. non si risolva di permettere che un buon numero di questi risoluti scorrino queste montagne per muovere alla  cattura a questi ribelli e costringerli a partire da queste valli”
Ma la tradizionale prudenza dei Savoia, che da sempre preferivano  il compromesso allo scontro, risolverà il problema dietro le quinte, e nella prima metà di settembre – sempre del 1686- alla Perlà di Bobbio ebbe luogo un incontro tra gli Invincibili e gli ufficiali  ducali, e si arrivò ad un accordo.
I ribelli potranno emigrare in Svizzera con le loro armi e quant’altro vorranno portare  con sé, più vitto r alloggio pagato fino alle porte di Ginevra ( dove li aspetta Gianavello). I loro congiunti, una volta liberati dalla prigionia, potranno unirsi a loro. Un accordo ovviamente mai messo per iscritto, ma che andrà comunque a buon fine. Nel giro di quindici giorni un primo gruppo di ribelli di Bobbio e Villar si avvierà verso la Svizzera su bestie da soma messe a loro disposizione dalle autorità ducali.  Un secondo gruppo, composto all’incirca da 80 persone, si muoverà poche settimane dopo.
Le valli già dei religionari, da Bobbio ad  Angrogna, da San Giovanni alla val San Martino, così pensava il giovane duca, presto rifioriranno, e diventeranno un giardino di fede e di cultura di Santa Romana Chiesa, finalmente libere della peste riformata. Ma purtroppo per il rampollo di casa Savoia, le cose andranno diversamente.
Gli Invincibili ritorneranno nelle loro valli tre anni dopo, e con loro anche gli altri esuli che nel frattempo erano stati tirati fuori dalle prigioni piemontesi, e condotti al di là del Moncenisio. Divisi in  compagnie, una per ogni comunità, 900 uomini traghetteranno il lago Lemano nella notte del 27 agosto, sbarcheranno a Yvoire e copriranno i 200 chilometri che li separano dalle valli valdesi a marce forzate, scalando colli e montagne, per una marcia che passerà alla storia come “Il glorioso rimpatrio”, una delle pagine più note della lunga e appassionante vicenda valdese.   Ma anche la leggenda degli Invincibili permane nella memoria dei valdesi delle valli, ed è ricordata in questa canzone
Les Invincibles, hommes heroiques, de leurs vallées défenseurs,
resistent au plan diabolique de son altesse persecuteur.
Le mois d’avril d’une triste année il reussirent à se sauver
échappant la cruelle armée des français et des  piémontais.

Les Invincibles, sur ces montagnes, déjà leur tête est mise à prix,
sont les vangeurs de nos campagnes toutes envaies par l’ennemi.
De Barma d’Aout ils ont prit l’avance sur cette armée de tyrans
pour chasser  les persone étranges qui avaient occupé leurs champs.

Les bubiarels et villarencs sous la guide de Plenc et Mondon
ont tiré leurs femmes et enfants au de hors de toutes prisons
Puis pour la Suisse il sont partis gardés par les soldats piémontais
pour retrouver  de là des monts finalement un peu de paix.

Mais bientot reviendrà le jour où  de l’exil  ils retourneront
a leurs vallées bienaimées, à leurs montagnes, à leurs maisons,
car il n’y a duc ni de Roi Soleil, ni d’empereur ni la paupeté 
qui puissent à jamais renfermer  les chemins de justice et de paix!

Jean Louis Sappè e Maura Bertin

Fonti: 
Augusto Armand Hugon: Storia dei valdesi/2: Dal Sinodo di Chanforan all’emancipazione; Editrice Claudiana, Torino 1974
Arturo Pascal: Le valli durante la prigionia dei valdesi (1686)/parte III Società di Studi Valdesi;  Torre Pellice 1966
Giorgio Tourn: I valdesi: la singolare vicenda  di un popolo- chiesa;  Editrice Claudiana; Torino 1988