venerdì 1 maggio 2020

CORSE DELL’ALTRO SECOLO: LA TRE FUNIVIE DI SESTRIERE – CORSA O MARCIA ALPINA?


L’IMBATTUTO RECORD DI MARIO ANDREOLOTTI ED IL CORAGGIO DI ELENA DUGONO

Giù il cappello, prima di iniziare la lettura. La storia sarà inevitabilmente sintetica ed anche un po’ di parte ma siamo in presenza della manifestazione, con la lo Chaberton e la Tre Rifugi in ordine di anzianità organizzativa, che più ha dato lustro allo sport delle fatiche montane: il “TROFEO TRE FUNIVIE” del Sestriere.

A molti parrà impossibile ma nell’estate 1976, come peraltro nelle precedenti, Sestriere era praticamente deserta in quanto puntava quasi esclusivamente sul turismo invernale. Ricordo che nel 1972 transitando in bicicletta nel giorno di ferragosto faticai a trovare un bar aperto per potermi rifocillare…

Sarà anche per movimentare le deserte estati sestrieresi che l’Azienda autonoma di soggiorno e l’indispensabile Associazione Nazionale Alpina diedero vita alla spettacolare TRE FUNIVIE.

La definizione ufficiale era “Gara Internazionale di Corsa Alpina” ma il suo tracciato permetteva la corsa solo in alcuni tratti, sempre che le gambe non avessero esaurito il carburante. Sicuramente si correvano i primi 300 metri di discesa che portavano i partecipanti (87 alla prima ma raggiunsero presto le 180 unità) dalla partenza in Piazza Kandahar all’imbocco della salita per la stazione di arrivo della prima funivia al Monte Sises.  Da quel punto i partecipanti assumevano l’aspetto ascetico di solitari filosofi delle fatiche inutili, almeno per i pochi turisti delle seconde e terze case che dispensavano pigri applausi di sufficienza. Il tifo genuino era espresso dai montanari locali oltre che dai famigliari saliti al Sestriere a sostenere i protagonisti di uno sport considerato povero.

Monte Sises, Passo San Giacomo, Monte Banchetta, Ponte Chisonetto, Rifugio Venini, Colle Basset, Monte
Fraiteve e Piazzale Fraiteve il percorso che misurava circa 1600 metri di dislivello da coprirsi in 16,800 Km.

 In merito ai premi il volantino recitava: “Al 1° classificato Trofeo Tre Funivie e medaglia d’oro, dal 2° al 10° medaglia d’oro, dall’11° al 30° medaglia d’argento. A tutti i concorrenti verrà consegnata una medaglia ricordo.  Nessuna categoria prevista, né premiazione femminile (come era cattivo uso un tempo) anche se il “Regolamento” ne permetteva la partecipazione.

Nonostante l’affronto organizzativo alle donne salì al Colle Elena Dugono, che con Vittoria Odone e Gloria Alfero, si incaricò di dare dimostrazione pratica dell’errore discriminante dell’Organizzazione che ne prese atto e provvide a correggere, fin dalla seconda edizione, la mancanza. Elena Dugono fu la prima vincitrice della massacrante gara e negli anni successivi altri grandi nomi si aggiunsero al suo: la canavesana Maddalena Gozzano, l’angrognina Ivana Giordan e Maria Long che da Pramollo raggiunse il colle nel 1984 per stabilire il record femminile in 2.23’42”.

La TRE FUNIVIE ha celebrato, però, il mito dei fratelli Andreolotti. La gara non attirò, come sperato, le presenze internazionali ma i migliori specialisti italiani sì. Giuseppe e Mario Andreolotti arrivarono il mattino di domenica 22 Agosto 1976 al Sestriere dalla ossolana Bognanco dove risiedeva una vera e propria facoltà universitaria che laureava con il massimo dei voti (più menzione) le migliori gambe da destinare allo sport che da gloria ai ragazzi dei monti.

Giuseppe Andreolotti
conquistò la prima sul palco della Tre Funivie. Impiegò 1.51’55”, tempo ritenuto stratosferico. Per dare un senso all’impresa si tenga conto dei campioni che presidiarono la parte alta della classifica: Silvio Calandri (1.55’04”), Edo Ruffino (1.57’33”), Mario Andreolotti (1.1.59’54”), Elio Ruffino (2.01’26), Gino Long (2.02’27”) e poi ancora Treves Marco, Herin Costante, Adriano Scrimaglia e Balbi Giancarlo… Il protagonista assoluto della Tre Funivie, però, è il fratello Mario Andreolotti: colse una strepitosa vittoria nel 1984 stabilendo un record che ha resistito fino ad oggi, trascorsi 36 anni dal giorno dell’Impresa: 1.45’18”!

L’avventura della “Corsa alpina” del Sestriere proseguì dando e ricevendo gloria a molti atleti ed in special modo ai vincitori che hanno occupato il gradino più alto del podio: tra questi Silvio Calandri ex aequo con Edo Ruffino e lo stesso Edo Ruffino in solitaria per due edizioni.

Nel 1988 la Fidal scelse il tracciato, al quale apportò limitate modifiche di “addolcimento”, per disputarvi in prova unica il Campionato Italiano di Gran Fondo Maschile e Femminile. Giunsero i Campioni nazionali e vinse tra le donne su percorso ridotto Guidina Dal Sasso (ancora Valli Ossolane!). Tra gli uomini fu il Forestale Lucio Fregona ad imporsi in 1.48’15”. Difficile fare paragoni tecnici causa modifiche al percorso originale ma quel 1.45’18” di Mario Andreolotti rimase ancora lì a presidiare il Colle del Sestriere.

Come successe a molte gare dell’epoca, anche la Tre Funivie dovette fare i conti con i nuovi regolamenti che la Fidal impose dagli anni ’80 richiedendo sostanziali modifiche tecniche al percorso. Ne nacque una Tre Funivie più “morbida” atta anche a valorizzare i tracciati realizzati per la Corsa in Montagna quali il Sentiero Bordin.

La Tre Funivie “vecchia maniera” ebbe un rilancio nell’era moderna. Era l’anno 2010 e si provò a tornare all’antico con nomi nuovi: Tre Funivie Skyrace!  L’edizione di esordio bis vide il trionfo francese di Julien Rancon e Corinne Favre. Poi salì in cattedra l’astro nascente (ai tempi) delle Sky Race: Paolo Bert da Bricherasio con tre vittorie consecutive. Annalisa Diaferia, Daniela Bonnet ed Elena Cardone le protagoniste femminili.

Oggi della TRE FUNIVIE rimane il mito come è giusto succeda quando un avvenimento viene consegnato dalla cronaca alla storia.

Carlo Degiovanni