Ivrea-Mombarone: la storia di una Corsa in Montagna iniziata
nel 1922
Era
il 6 agosto del 1922 alle ore 3 del mattino, quando da Piazza Carlo Alberto di
Ivrea, oggi Piazza Ottinetti, presero il via 33 concorrenti, con lo scopo di
partecipare alla prima edizione della “Marcia di resistenza al Mombarone”, in
pratica da Ivrea al Mombarone e ritorno con l’obbligo di transitare in alcuni
punti fissi di controllo situati a Bienca, Andrate e San Giacomo, con l’obbligo
di firma al passaggio.
Ma
che Italia era quella di un secolo fà? La prima Guerra Mondiale era finita da 4
anni, l’influenza “Spagnola” che in pratica fece in Italia più morti della
guerra, da appena 2. Vittorio Emanuele III era il sovrano del Regno d’Italia e
pochi mesi dopo, nell’ottobre del 1922, la “Marcia su Roma” organizzata dal
Partito Fascista lo indusse ad incaricare Benito Mussolini di formare il nuovo
governo, segnando di fatto l’inizio del “Ventennio Fascista”. Quell’anno si
corse la decima edizione del Giro d’Italia, vinto da Giovanni Brunero di San
Maurizio Canavese, quasi a conferma che nel Canavese la passione per gli sport
di fatica, a piedi o in bicicletta, era molto forte, in tempi in cui si faceva
sentire la recessione per la guerra e non c’erano tante altre soluzioni per il
tempo libero. Due anni dopo, alle Olimpiadi di Parigi 1924, Romeo Bertini vinse
la medaglia d’argento nella Maratona (che viste le strade dell’epoca altro non
era che un moderno trail sterrato) e Ugo Frigerio la medaglia d’oro nei 10km di
Marcia, a ben vedere specialità progenitrici della Marcia Alpina,
successivamente diventata Corsa in Montagna.
In
quel contesto si disputò l’Ivrea-Mombarone-Ivrea, di cui certo era il
dislivello (2100m dai 271m di Ivrea ai 2371m della Colma del Mombarone), ma non
il chilometraggio, visto che poi si poteva passare dove si voleva a parte i 3
punti di controllo già citati. Rinaldo Bovo fu il primo vincitore, con il tempo
di 5h35’00”, tempo incredibile all’epoca, visto che si stimava in 8 ore, ancor
più incredibile fu che i primi 4, oltre a Bovo, Luigi Sandri, Felice Pennato e
Nino Crotta, arrivarono nello spazio di 6 secondi! Il vincitore fu premiato con
una medaglia di argento dorato, un diploma e 300 lire dell’epoca! Nel 1923 si disputò la seconda edizione, con
una modifica del percorso di ritorno, che prevedeva il passaggio da Borgofranco
con il rientro a Ivrea al “passo”, vinta da Felice Pennato con il tempo di
5h27’00”. La terza e ultima edizione si disputò il 13 luglio 1924, fu vinta da
Giuseppe Ferrera con il tempo record di 5h07’23”. Questo atleta partecipò poi
alla Maratona delle Olimpiadi di Amsterdam del 1928, arrivando 34° in 2h53’, in
una maratona vinta in 2h32’.
Ferrera
fu il primo di diversi atleti che passarono dal successo di un’Ivrea-Mombarone
alle Olimpiadi: Arianna Follis vincitrice nel 1999 bronzo olimpico nello sci di
fondo a Torino 2006, oltre a oro e argento Mondiale, Catherine Bertone
vincitrice con record nel 2014 e protagonista in Maratona alle Olimpiadi Rio
2016, Valeria Straneo non vincente sul Mombarone, ma poi argento Mondiale ed
Europeo di Maratona, Davide Milesi che nel suo palmares vanta anche 2 successi
all’Ivrea-Mombarone oltre a una Coppa del Mondo a squadre di Maratona e a una collezione
infinita di titoli mondiali a squadre in corsa in montagna, per finire con il
più grande di tutti, il neozelandese Jonathan Wyatt ora Presidente WMRA la
Federazione Mondiale della Corsa in Montagna, che oltre a 6 titoli Mondiali di
corsa in montagna, ha partecipato a 2 Olimpiadi: Sidney 2000 e quella famosa
per noi italiani di Atene 2004 con il trionfo di Stefano Baldini. Jonathan
Wyatt nel 2014 ha vinto e stabilito il record di 1h55’17” dell’Ivrea-Mombarone,
dando con la sua partecipazione lustro ad una manifestazione che è la storia
stessa della Corsa in Montagna.
Una
storia ricominciata il 10 ottobre 1976, con la corsa in salita da Ivrea a San
Giacomo di Andrate, una prova generale di corsa in salita di 12 km con 1000
metri di dislivello, organizzata dagli Andratesi che già immaginavano quel che
sarebbe successo nei 43 anni successivi. A vincere quella prova fu il
valdostano Erminio Nicco in 1h08’13”, grande protagonista nazionale non solo
della Marcia Alpina, ma anche di Maratona e gare su strada. Quindi gli
Andratesi e l’Associazione sportiva Amici del Mombarone, capitanati da “Patron”
Giuseppe Nicolotti, lavorarono tra le quinte per un anno per quella che è stata
la “prima Riedizione dell’Ivrea-Andrate-Mombarone”, questa volta di sola salita,
2100m di dislivello e un po’ di più dei 20 km attuali perché fino a Valneira si
correva sulla strada sterrata senza i tagli per il sentiero, datata 2 ottobre
1977. Partirono in 54, il meglio della Marcia Alpina Piemontese, tra cui due
donne: Franca Peretto che vinse (3h59’19”) le prime 2 edizioni ed Elena
Bianchetti, che nel corso degli anni ne vinse ben 5 di edizioni. A scrivere per
primo il suo nome nel prestigioso Albo d’Oro dell’Ivrea-Mombarone fu Edo
Ruffino in 2h15’49”, su Marco Treves e il fratello Elio Ruffino. Rivincita un
anno dopo, 1 ottobre 1978, con il valdostano Donato Ducly che in 2h12’37”
supera il vincitore della prima edizione Edo Ruffino, mentre tra le donne vince
ancora Franca Peretto su Elena Bianchetti, ma questa volta in 3h40’07”, quasi
20 minuti in meno.
In 43
edizioni tanti campioni sono passati sui sentieri dell’Ivrea-Mombarone, e
rimando all’Albo d’Oro per non far torto a nessuno, alcuni addirittura senza
vincere, come Xavier Chevrier, Bruno Brunod, Marco Olmo, Erminio Nicco, altri
non ci sono più ed erano amici, oltre che miei compagni di squadra, come Mauro
Fogu (3 volte vincitore e primo a correre in meno di 2 ore) e Leonardo Follis.
Abbiamo visto i grandi corridori africani sui nostri sentieri, come il keniano
Julius Rono e l’ugandese Jean Marie Uwajeneza, vincitori rispettivamente nel
2016 e nel 2015. Tra le donne siamo passati dal 3h59’19” di Franca Peretto
della prima edizione al record 2h15’08” di Camilla Magliano del 2017, atleta
dal talento cristallino come le sue articolazioni che la costringono a lunghi
periodi di stop, in mezzo tante campionesse della corsa in montagna e
skyrunning, con il record di 6 successi di Ornella Bosco.
Fin
dalla sua rinascita, dopo le 3 edizioni degli anni ‘20, questa gara è sempre
stata l’oggetto del desiderio di chi corre in montagna, sia negli anni ‘70
quando era considerata una gara estrema, che negli ultimi anni, quando gare ben
più lunghe e blasonate sembrano averla messa in secondo piano, ma nessuna di
loro avrà il fascino di una “Classica Monumento” della Corsa in Montagna come
l’Ivrea-Mombarone, che ho avuto l’onore e la fortuna di vincere 2 volte.
Di
Giancarlo Costa – Runningpassion
Già pubblicato su www.runningpassion.it
Bibliografia
L’Ivrea-Mombarone
una corsa, una montagna, una passione – Autori Valanzano, Modina, Bianchetti
(Bolognino Editore)
Ivrea-Mombarone
una corsa tra immagini e pensieri – a cura di Bonino, Fornero Monia, Leonardi,
Modina, Ravetto Enri, Zodo (Tipografia Giglio Tos)