Trail Degli Invincibili

Un bellissimo Trail attraverso luoghi spettacolari, insoliti, racchiusi da una cerchia di monti dove tra tutti emerge il Cornour, da questa parte quasi inaccessibile!

Il nuovo percorso

Un nuovo Trail in Val Pellice con partenza ed arrivo dal Laghetto Nais di Bobbio Pellice!

Un occasione per conoscere la nostra Valle

Il nostro "Trail degli Invincibili", oltre ad essere un importante momento di sport vuole essere un occasione per conoscere il territorio della Val Pellice, non solo per le sue bellezze paesaggistica ma soprattutto per la sua ricca storia e cultura.

lunedì 29 aprile 2019

CORSE DELL’ALTRO SECOLO ... IL MEMORIAL MAURINO ED ALTRE “CHICCHE” BAGNOLESI

Montoso, amena località montana collocata in “provincia” di Bagnolo P.te, ha rappresentato da sempre un ambito traguardo sportivo e la prova di ciò sarà anche il transito del Giro d’Italia ciclistico versione 2019. Il passato ci consegna, però, pagine gloriose ed anche vagamente “naif” della Corsa in Montagna fin dai tempi della più popolana definizione di “Marcia Alpina”.
Gli antichi “trailers” si sono cimentati più volte con le asperità del territorio che separa il Capoluogo, Bagnolo, dalla citata località. La versione più “naif” si svolse nel 1976 (1977?) quando fu allestita, a cura del Libertas Bagnolo, la prima edizione della Bagnolo – Montoso sulla provinciale asfaltata che transita nella frazione Villar. Primeggiò, tra lo sparuta pattuglia femminile, Ivana Ricca mentre tra i 108 maschietti vinse Bruno Giuseppe (Atl. Cavour) davanti a Ferrato (Sanfront) e Odetto (Pol. Villarese). Tra i veterani trionfò Carlo Gobbi, grande scalatore ciclo-podista che ci ha lasciati in questi giorni. La caratterizzazione “naif” della manifestazione fu data dal gesto del vincitore, peraltro alla sua prima gara e affermazione, che giunto al traguardo e notando un filo teso attraverso la strada (il tradizionale filo di lana di antica memoria) lo sollevò delicatamente con due dita passandoci sotto per non danneggiarlo…la foto dell’arrivo finì sui giornali accompagnata, ovviamente, da sarcastiche didascalie.
Il Faro di Montoso fu il punto di riferimento anche per quattro edizioni della Bagnolo – Montoso – Bagnolo, questa volta però si sentiero (Km 12 e 800 i metri di dislivello). Li si rivelò la struttura del campione di Livio Boaglio, Bagnolese ed alfiere del Santiano Dante Baudenasca.
Anche Rucas, appena sopra Montoso, ha ospitato tre edizioni della Marcia Alpina Rucas – Punta Rumella celebrata dalle gesta di Rinaldo Bruno Franco, Guido Turaglio e Gabriele Barra.
“Corse dell’altro secolo” quelle citate e nell’altro secolo prese vita l’avvenimento sportivo più importante che caratterizza questa località: il MEMORIAL MAURINO di Villar Bagnolo.  Con il 2019 si celebrerà la 32° edizione di una manifestazione tra le più apprezzate in assoluto per il tracciato e per la capacità organizzativa del Gruppo Amici di Villar Bagnolo che ne ha sempre presieduto l’allestimento fin dal 1987, primo anniversario della scomparsa di Mauro Maurino precipitato dal canale Due Dita del Gruppo del Monviso.
Il MEMORIAL MAURINO venne assunto dalla FIDAL a “Prova unica di Campionato Italiano di Gran Fondo” il 26 settembre 1993. Ovviamente il tracciato fu adeguato “alla bisogna” raggiungendo la distanza di circa 20 km. ed a Villar si presentarono 151 atleti in rappresentanza delle migliori società nazionali. Vinsero i trentini (Virtus Cavit Trento) Antonello (al maschile) e Antonella Molinari. Per la cronaca i migliori piemontesi furono Dario Viale (Sanfront) 16° nella gara maschile e Mirella Cabodi (Cafasse) 4° nella gara femminile.
Trentadue edizioni sono molte specie se affidate alla organizzazione di un comitato pressoché identico ma sempre più ridotto nei numeri. Il riscontro partecipativo dal punto di vista quali-quantitativo è la molla che motiva la prosecuzione dell’avventura. I sentieri che da Villar salgono al Faro di Montoso transitando per il Santuario di Madonna della neve hanno visto transitare il meglio che la specialità sa offrire. La prima edizione (1987) ci ricorda la figura di Franco Gaidou, angrognino del 3 S Luserna, prematuramente scomparso.
…e così Domenica 5 Maggio si ripercorreranno quei sentieri, questa volta individuati nel contesto della disputa del Trofeo delle Valli.
L’occhio attento dell’atleta potrà ancora scorgere, qua e là sulle pietre che caratterizzano il sentiero, le insegne tricolori che testimoniano il “Giorno di gloria nazionale” della realtà bagnolese. Furono disegnate sapientemente da tale “Brunot da Villar Bagnolo”. Qualcuno lo declama “Pittore” altri… semplice “imbianchino” peraltro in pensione. Al di là della qualifica più o meno nobile attribuitagli è la dimostrazione vivente di quanto la “passione” può realizzare sia pure in una piccola borgata montana. Con lui il Gruppo Amici di Villar Bagnolo che dopo 33 anni vuole tenere vivo il ricordo di un Mauro Maurino.
Carlo Degio

mercoledì 24 aprile 2019

CORSE DELL’ALTRO SECOLO ... LA 24 ORE DI LUSERNA



LA 24 ORE DI LUSERNA OVVERO:
 I CRICETI IN PISTA ED IL MITO “DURACELL”

Alle 14,00 del pomeriggio di Domenica 23 settembre 1984 sulla pista dell’impianto di atletica di Luserna si svolse l’atteso confronto. Alla partenza dell’ultima batteria della 24 x 1 ora di Luserna (2° edizione) erano schierati i rappresentanti di sette società sportive che avevano dato vita alla manifestazione. Tra di loro il cavourese Guido Turaglio ed il lusernese Ezio Martina. Il primo, atleta ecclettico amante delle Marce Alpine ed il secondo specialista dell’atletica su pista con un tempo di livello nazionale sui 1500 metri (Juniores). Proseguirono spalla a spalla i due contendenti per oltre mezz’ora sostenuti dal numeroso pubblico presente sugli spalti ad assistere alle fasi conclusive dell’evento sportivo. Poi, con l’andare dei giri prevalse il passo montanaro, ma dotato di maggiore resistenza, del cavourese Guido Turaglio. Per questo suo resistente incedere veloce fu soprannominato “duracell” e concluse la sua ora di fatica percorrendo 17 km e 575 metri (circa 44 giri di pista). Il suo avversario concluse in terza posizione la batteria con 17 km e 50 metri.
La staffetta 24 x 1 ora di Luserna, allestita dalla Atletica Natura Holding, si svolse per due edizioni negli anni 1981 e 1984. Il campo di gara era la pista di atletica di Luserna San Giovanni. Partenza della prima batteria alle ore 15 del sabato e poi a seguire ogni ora ininterrottamente con conclusione alle 15 della domenica successiva.
Alla prima edizione parteciparono 12 squadre delle quali 2 composte da sole donne. L’Atletica Fossano si impose (372,448 km) davanti alla “rappresentativa” della Val Pellice (372,210 km).  I migliori tempi individuali furono realizzati dal fossanese Giorgio Silvestro (17,991 km) davanti a Silvio Gerlero (Val Pellice - 17,803 km) e Guido Turaglio (Atletica Cavour - 17,709 km).  Nella categoria femminile i migliori tempi li fecero registrare Rita Marchisio (16,708 km), Elena Dugono (15,491 km) e Elena Savasta (15,540 km).
La seconda e ultima edizione (1984) le squadre partecipanti scesero a 7 (per 24 atleti = 168 partecipanti). Vinse l’Atletica Cumiana – Mobili Toscano con 357,308 km complessivi davanti alla Polisportiva Villarese (349,308) e la Riv Skf (348,156).
La classifica individuale vide prevalere Guido Turaglio (Atletica Cavour 17,575) davanti a Carlo Dalmasso (17,173) e Ezio Martina (17,050). Maria Long la migliore atleta femminile (13,676) davanti alle non meglio identificate Martina T. (13,594) e Miegge A. (13,580).
Ma la 24 x 1 ora di Luserna non fu solo agonismo allo stato puro: il carattere festaiolo della manifestazione emerse anche per la necessità delle varie squadre di dotarsi di un proprio box (tenda) organizzativo per tutte le 24 ore ed i modi per stare svegli la notte si possono immaginare. Anche la “goliardia” fece da contorno alla manifestazione sportiva: trovare 24 atleti per ogni società da fare correre in pista per un’ora intera non era cosa facile. Gli atleti accreditati di misure modeste vennero fatti correre nel buio della notte ed alcuni di questi limitarono la corsa solo al tratto illuminato della pista…Ma il fatto più eclatante toccò ad una compagine non per nulla autodefinita “I Vitelloni” ben tre di loro non si presentarono alla partenza all’ora stabilita costringendo i compagni di avventura a sobbarcarsi un’ora di straordinario!
Carlo Degio

lunedì 15 aprile 2019

CORSE DELL’ALTRO SECOLO ... LA “CORSA ‘D ROCA BERA” DI LUSERNA

LA “CORSA ‘D ROCA BERA” DI LUSERNA
…e chi sarà mai De Coubertin!

Quel giorno si consumò la più breve ed intensa carriera agonistica sportiva! Durò solo un giorno, un tempo immensamente più breve della estate della cicala poeticamente celebrata nelle filastrocche infantili! Era l’8 giugno del 2003 ed il microfono dello speaker annunciava il transito in vetta della prima donna in gara: una assoluta sorpresa essendo, l’atleta, alla sua prima (e sarà anche l’ultima) gara di Corsa in Montagna.
L’eclatante prestazione trovò conferma fino ai 50 metri finali quando i suoi compagni di squadra, guidati dal Presidente, la spronarono ad allungare appena un po’ per cogliere la prima ed inaspettata vittoria; lei sorrise e, senza scomporsi, proseguì gentilmente del suo passo. Gli ultimi 10 metri furono fatali: la più immediata inseguitrice la raggiunse e la superò vincendo la gara con 1 (uno) secondo di vantaggio.
Spiazzante la sua risposta a chi gli faceva notare che sarebbe bastato poco per celebrare una inattesa vittoria: “Per me va benissimo così; io sono contenta per il secondo posto e la mia avversaria è contenta per avere vinto”. E chi sarà mai De Coubertin!
La gara in questione era l’ultima edizione della “Corsa ‘d Roca Bera” di Luserna San Giovanni. Km. 11.650 con partenza da Luserna, località bocciodromo, salita a Roca Bera e ritorno. Dell’atleta citerò solo le iniziali M.E., tessera fidal AE017671, portacolori della neonata Podistica Valle Infernotto…ma si, vi evito la ricerca: diciamo che il nome iniziava con Monnet e finiva con Elena!!! La vittoria andò a Giovanna Malan, della Atletica Val Pellice con un crono interessante: 1.18’59”. Il record del percorso appartiene però alla strepitosa Giuseppina Reinaudo (U.S. Sanfront) che nel 2000 fermò il crono a 1.08’22”.
Poi si imposero le rigidità Fidal ed il percorso femminile venne accorciato. Due le vittorie, in quella formula, di Marina Plavan.
La Corsa ‘Roca Bera si svolse per nove edizioni consecutive ad iniziare dal 1999 con l’organizzazione della Atletica Val Pellice.  Salita e discesa piuttosto tecniche quasi esclusivamente sui sentieri che toccando il Colletto Rabbi, Roca Budet e il Brich di Bandì raggiungevano Roca Bera e Pian Prà per poi ridiscendere dopo avere disegnato un anello nella parte alta.
Una delle ultime gare che misero in palio le ambite medaglie d’oro per i migliori maschili e femminili. Per tutti i partecipanti il “premio in natura” antenato dell’attuale “pacco gara”.
L’albo d’oro coniugato al maschile riporta la vittoria, alla edizione di esordio, di Danilo Scaini (CRC Alpignano), Davide Bonansea si affermò in tre edizioni. Claudio Garnier fu il protagonista nel 2001. Poi venne l’epopea di Paolo Bert che vinse ben 4 edizioni con il record maschile sul percorso di 53’48”.