PAOLO BERT RITORNA INVINCIBILE CON FRANCESCA GHELFI
A Bobbio Pellice piove solo quando fa brutto tempo e domenica 8 settembre l’eccezionale sincronia si è manifestata puntuale alle ore 9,30, alla partenza dei 135 Invincibili presenti (153 gli iscritti)!
È stato, però, il maltempo dei giorni passati che ha costretto l’organizzazione sinergica Polisportiva Bobbiese – Atletica Val Pellice a provvedere ad un repentino cambio percorso causa torrenti e canaloni non transitabili in media montagna.
Così è stato che la tenzone sportiva bobbiese, memore delle sue radici nella Storia del Popolo Valdese, ha abbandonato il Vallone di Subiasco, teatro delle gesta degli Invincibili (fine secolo XVII°) per abbracciare il vicino Vallone di Croello che ha accolto, due anni dopo, il Glorioso Rimpatrio.
Reso omaggio alla Storia occorre rendere conto anche della giornata sportiva: 11 i km complessivi per 800 metri di dislivello percorsi su una ripida salita su mulattiera transitando dove un tempo, forse, hanno abitato i mori Saraceni e, a seguire, “comoda” discesa su pista forestale capace di condurre tutti i protagonisti sani e salvi sotto l’arco verde della Atletica Val Pellice che li attendeva nei pressi dell’ospitale Laghetto Nais.
La parte in salita non necessita di cronaca di genere essendo Francesca Ghelfi della partita in piena battaglia sportiva con l’esperto Paolo Bert ed i giovani emergenti Fabio Martinat e Manuel Garnier. All’apice del percorso la Nazionale Asto-Varaitina tallonava nel vero senso della parola Re Paolo Bert a dimostrazione di quanto la categoria femminile punti decisamente verso la parità!
La discesa ridefiniva le antiche gerarchie anche a causa, o per merito, di alcuni tratti tecnici che hanno consigliato prudenza sotto la pioggia insistente.
Sulla linea del traguardo la vincitrice Francesca Ghelfi (Pod. Valle Varaita - 1.02’29”), 9° assoluta su di un campo di 135 partenti, ha preceduto una ottima Irma Chiavazza (Atl. Saluzzo – 1.09’43”) e l’indigena, sia pure emigrata in Val Susa, Debora Barolin (Giò 22 Rivera – 1.12’40”)
Terzo tempo, predisposto dalle “maestranze” del Laghetto Nais, adeguato alle pretese luculliane di protagonisti ed accompagnatori. La pioggia ha accompagnato il tramonto della giornata sportiva seminando, qua e là, gocce di soddisfatta malinconia. Solo le copiose trote presenti nel lago non ne hanno patito…
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Carlo Degio