lunedì 24 ottobre 2016

Galleria del futuri (?) "Invincibili" nello sport e non solo: PARIDE CAVALLONE

C’è da tempo una associazione dal nome complesso che opera in modo chiaro nel campo della solidarietà internazionale con progetti ed interventi reali, quelli che si toccano con mano e non danno adito a dubbi interpretativi. La guida Daniele Sciuto, giovane medico ligure appassionato di sport e di montagna che finanzia i suoi progetti umanitari raccogliendo risorse economiche nel mondo dello sport ma soprattutto arricchisce lo sport di importanti valori integrativi che fanno emergere il lato migliore degli atleti. Daniele è il punto di riferimento ma come in tutte le attività è la somma che fa il totale e la somma è data da una squadra motivata di persone che operano nei vari ruoli associativi. E di questa squadra fanno parte molti appassionati delle faticose corse sui monti.
Il suo nome è I RUN FOR FIND THE CURE (www.irunfor.findthecure.it ) ed il suo messaggio “Io corro ma non scappo” percorre km di lunghezza e dislivello impresso sulle maglie colorate dei protagonisti di quel recente modo di fare sport che si chiama Trail. 
Quel Sostantivo (non solo in termini di analisi logica) è anche il biglietto da visita scelto da Paride Cavallone per il suo recente ingresso nel mondo delle corse in montagna.
Nato nel 1991 si è misurato nella prima gioventù o ultima adolescenza con gli sport di squadra ed in particolare con basket e calcio che, avendo anche una componente ludica, risultano più attraenti dei faticosi sport individuali specie in montagna. Un grave infortunio ha interrotto però, a 15 anni, i suoi sogni con ricadute non solo sul piano fisico. 
Due anni sono stati necessari per ritrovare gli stimoli giusti e nel 2009 è stata la Corsa in Montagna a farlo riemergere: qualche sporadica garetta ma, soprattutto, la partecipazione alla Tre Rifugi in versione Transfrontaliera. Risultati limitati dovuti, ovviamente, anche alla giovane anzi, giovanissima età che non favorisce le prestazioni di “resistenza”.
Il Triathlon unisce alla resistenza anche la potenza e diventa presto la sua vera passione sportiva. I risultati sono un grande incentivo alla prosecuzione dell’attività sportiva e nel “nuovo amore” questi arrivano presto: le cure tecniche di Andrea Gabba, allenatore di specialità della nazionale turca e di quella italiana nel 2014 lo fanno emergere nella “mezzo Ironman” (1,9 km di nuoto – 90 km di ciclismo e 21 km di podismo) ottenendo nel 2013 a Rimini un secondo posto di categoria con il tempo di 4h e 40 minuti.
La gioventù porta con se anche i problemi legati allo studio ed il tempo da dedicare all’allenamento può diventare un lusso. Paride interrompe ancora la sua attività sportiva per una coppia di anni fino al 2016, anno nel quale riprende il cammino, o meglio, la corsa e lo fa in montagna:
la vittoria saluta il suo ritorno allo sport agonistico nel prestigioso Tour Monviso di Crissolo  nella formula Race; secondo posto al Trail del Servin, terzo al Trail di Roure e 4° al Km Verticale del Sestriere ma, soprattutto, secondo posto con l’amico Patrick Pascal alla “Tre che non c’è”…. “e dire che a duecento metri dal traguardo eravamo in testa….” 
“Nello sport sono sempre riuscito a ritrovare me stesso e questa è la grande forza che riescono a dare tutti gli sport di fatica ed endurance…e poi, la montagna fa la sua ottima parte in questo compito”
I suoi riferimenti sono gli “Invincibili” Paolo Bert e Claudio Garnier che al Trail di Roure lo hanno preceduto al traguardo.
I RUN è la sua appartenenza solidale e la cavourese APPLE RUN TEAM la società sportiva di riferimento …. la Corsa in Montagna potrebbe essere il suo futuro sportivo dalla parte degli “Invincibili”
Carlo Degiovanni