Ashton Eaton: chi conosce questo atleta americano? Il suo nome è sconosciuto ai più, compresi molti appassionati di corsa e di atletica leggera. Ad oggi l’americano Ashton Eaton è il più grande e completo atleta che esista al mondo. Il suo è un record che non si misura in tempo o distanze ma in punti e la sua è una disciplina sottovalutata dal mondo sportivo e persino dai media specializzati: il decathlon!!!
Un tempo fu Daley Thompson, un Britannico questa volta, a recitare la parte del migliore nelle continue sfide con il rivale – amico: il Tedesco Jurghen Himgsen.
Mutuando il titolo di un libro è “la solitudine dei numeri primi”!!!
E pensare che in due giornate si “bevono” 10 specialità tra loro molto diverse: 100, lungo, peso, alto e 400 nel primo giorno e 110 ostacoli, disco, asta, giavellotto e 1500 mt piani nel secondo…altro che una partita ogni settimana…atleti tanto completi quanto poco conosciuti abituati a misurarsi la dove eccellono ma anche dove manifestano inevitabili limiti (ai loro livelli si intende…).
Esistono atleti per i quali una sola specialità rappresenta un recinto troppo stretto dove fare vivere la propria passione sportiva e questa è senza dubbio la caratteristica di Filippo Barazzuol.
L’amore per la fatica in montagna appare un ossimoro e solo se c’è la passione può esserne compreso il senso: passione e non pressione. E’ questa la condizione che ha accompagnato Filippo fin dall’infanzia nella quale ha iniziato a praticare nuoto ma soprattutto sci alpino senza nutrire alcuna ambizione agonistica.
L’amico Luca gli ha fatto scoprire la Montain Bike accompagnandolo sui sentieri della Valle d’Angrogna a conquistare una personalissima Cima Coppi: il Colle della Vaccera. Le escursioni ciclistiche hanno messo in evidenza qualità e non solo quantità ed allora anche la voglia di mettersi in gioco ha preso il sopravvento: l’iscrizione allo Sport Club Angrogna è stato il primo passo seguito dalla partecipazione, a 18 anni, alla Iron Bike ad iniziare a confrontarsi con i migliori.
Poi è venuta la neve, non quella più nobile delle piste tracciate, delle facili risalite e divertenti discese ma quella più selvaggia dei valloni alpini quasi inesplorati a interpretare salite e discese intonse sulle quali disegnare tracce di salita e pennellare liberamente le discese….lo sci tradizionale improvvisamente è diventato alienante e ripetitivo.
Il numero sullo zainetto è arrivato quasi da se non appena, anche li, ha scoperto che aveva “i numeri” anche agonisticamente parlando! Lo hanno scoperto anche amici, avversari e, soprattutto, i tecnici della Fisi che gli hanno fatto recapitare la convocazione nella Nazionale di Sci – Alpinismo.
L’agonismo ai massimi livelli non esaurisce però la sua voglia di libertà nel praticare sport e, conseguentemente, appena può si perde nei valloni alpini a disegnare traiettorie in libertà.
Con la corsa, ovviamente corsa in montagna, si misura in qualche manifestazione di duathlon ma soprattutto nel Willy Jervis Spring Triathlon dove la sua multidisciplinarità gli fa cogliere 2 successi su due edizioni.
La corsa in montagna (lui ama definirla ancora Marcia Alpina) è complementare allo sci alpinismo ma, soprattutto, c’è in Val Pellice una gara che è ammantata di Storia e Leggenda. Da un po’ di anni è scesa a valle ma il suo fascino è rimasto lassù, al Prà appena sopra Villanova!
…corre voce che si voglia “celebrare” il quarantennale riproponendo il percorso originale e l’attrazione è fatale.
La prova è per coppie di atleti, proprio come nelle prime edizioni: occorre trovare il compagno di avventure. La scelta cade su Diego Ras, atleta più giovane ma già sulla buona strada. Al via 191 coppie tra nostalgia e ricordi.
Filippo e Diego si misurano con la “sconosciuta” per distanza e dislivelli. Il successo corona la loro esperienza ma ciò che più colpisce è il tempo impiegato: 2.16.05, sostanzialmente il crono dei mitici Treves e Morello…correva l’anno 1972!
Però Filippo non si ferma li: lo sport mette appetito e cosa c’è di meglio e più biblico del pane e del pesce? Così tra una sciata, un giro in mountain bike ed una corsa sui monti impara l’arte della panificazione e l’antica passione del nuoto può essere tradotta nella pesca subaquea…e per premio una cena a base di pesce!
Carlo Degiovanni