Ci sono atleti che non hanno mai saputo tenere “il loro posto” nel senso che fare i semplici atleti che si preparano e preoccupano solo della propria gara settimanale rappresenta un limite inaccettabile. Sono tanto rari quanto preziosi perché senza di loro non esisterebbe lo sport… organizzato!
Forse la loro carriera sportiva avrebbe avuto luce più intensa se non avessero avuto la benedetta voglia di costruire qualcosa che andasse oltre alla loro personale soddisfazione sportiva.
Nascono così…c’è poco da fare: quando qualsiasi atleta pensa quale gara “programmare” loro elaborano progetti relativi a quale gara “organizzare”. Nascono così, ma sono nascite rare…
Graziano Giordanengo: parafrasando Antonio De Curtis lui “lo naque”!
E’ nato a Cuneo nel 1969 ma la sua crescita è avvenuta alla scuola della montagna, quella sconfitta dall’industrializzazione che ha trasformato la sapienza montanara in alienante catena di montaggio.
La collina di San Michele di Cervasca lo ha visto crescere fisicamente ma la scuola della vita a preso avvio da Pratogaudino dove trascorreva le estati al tramonto del Mondo dei Vinti.
Una domenica da quel particolare osservatorio vide passare uno stuolo di atleti intenti a misurarsi con le fatiche della corsa in salita…qualcuno aveva pensato di organizzare una gara davvero singolare: da Cuneo al Santuario di Castelmagno in alta Valle Grana. I “cammini” ai vari santuari montani erano piuttosto frequenti nelle devote Valli cuneesi ma una “corsa” era cosa davvero originale e curiosa.
L’esordio avviene nel 1986 quando ancora Allievo partecipa alla manifestazione sul tracciato Vignolo – Castelmagno di 37 Km. Le regole federali non lo permetterebbero ma il grande pregio dei corridori di montagna è di essere trasgressivi o, meglio, creativi (e anche un po’ testoni)!
Quattro ore e cinquantacinque minuti e tante piaghe ai piedi lo conducono al traguardo e San Magno benedice la sua passione per la corsa.
L’attività agonistica vera prende il via l’anno successivo nella Finless di Dronero divenuta poi Dragonero.
2150 gare (ad oggi) popolano la sua carriera sportiva: 43 maratone, 111 mezze maratone una 50 km e 10 edizioni della Chaminado.
Un centinaio di queste concluse a braccia alzate al cielo!
Ovviamente non poteva mancare la montagna anche se la provincia di Cuneo ha tradizionalmente sempre amato la montagna da “correre” più di quella da “marciare”.
Ed allora eccolo presente alla Jungfrau Marathon nelle svizzere Alpi Bernesi nel 2006 dove conquista una splendida decima posizione.
Ottiene il titolo di Campione Regionale di Corsa in Montagna al Memorial Maurino di Bagnolo del 1997 e si afferma alla Staffetta della Liberazione nella Val Pellice degli “Invincibili”.
Il successo più ambito lo ottiene, però, sulla piatta terra ferrarese di Vigarano Meinarda dove vince la Maratona nel 2003. Ha buoni numeri anche su strada tradotti in 1.11.23 sulla mezza maratona e 2.29.56 sulla distanza completa.
Però ritorna prepotente la grande passione: correre la montagna. Nel 2015 ripropone, questa volta anche come organizzatore, la mitica Chaminado. Si ritorna su, da Cuneo a Castelmagno e lui è tra i partenti a ricordare quell’estate del 1986 e i boschi e i pascoli di Pratogaudino. E’ la decima volta che sale lassù ma è la prima nella quale ottiene la vittoria dei suoi sogni!
…e nel frattempo non ha imparato ancora a tenere “il suo posto”. Prima Dirigente, poi Presidente e nel contempo allenatore ed organizzatore …. nascono così, loro, ma sono nascite rare!!!
Carlo Degiovanni