venerdì 28 ottobre 2016

Galleria degli Invincibili tra storia e sport: MARIO VIRETTO

La pur breve Valle Sangone, propaggine montana che da Giaveno penetra le alpi verso ovest, ha contributo a scrivere la storia della Marcia Alpina con due manifestazioni sportive di assoluto rilievo: i più antichi Picchi del Pagliaio che dalla frazione Cervelli di Coazze saliva, appunto, ai Picchi transitando in andata e ritorno al Chargiour. Li si ricordando con un Trofeo Alberto Cuatto e Pierluigi Terzago che su quelle creste persero la vita il 14 Luglio 1963. Ventuno edizioni, dal 1970 al 1990, di quella gara hanno fatto da palcoscenico ai migliori specialisti.
A Coazze “capoluogo” invece è stato ed è ancora il Colle Bione a tenere accesa la fiamma della passione sportiva: Trenta edizioni e la promozione a prova unica di Campionato Italiano di Gran Fondo nella edizione 1990.
Il motore di tutto questo attivismo organizzativo stava però a Giaveno, realtà che attraverso la Sezione locale del Cai, l’intraprendenza sportiva dell’Istituto Pacchiotti e la presenza di due storiche Associazioni sportive, Cuatto e La Salle, ha formato una generazione di immensi atleti dello sport ricco solo di passione.
Carlo Dalmasso, Sergio Guglielmino, Vittorino Mattone, Elio e Edo Ruffino, Franco Malvicino per citarne alcuni ma….”la spinta propulsiva” di tutto questo risponde al nome di Mario Viretto.
Nato a Giaveno nel 1946 ha conosciuto la dignitosa povertà di quei tempi che non permetteva l’approdo a sport considerati più “nobili”. C’era, però, già la passione accompagnata da una interessante predisposizione per la corsa come segnalato dalle prime “vittorie” nelle garette di borgata.
Il più riverito campo di calcio rappresentava una tentazione ma l’individualità della corsa era la caratteristica che più lo affascinava. …E poi c’erano i risultati accompagnati da qualche medaglia che gratificavano un po’ più il papà ma meno la mamma che lo accoglieva al ritorno dai “trionfi giovanili” sostenendo: “cule medaie fale fundi et fai na sapa” (quelle medaglie falle fondere e ti fai una zappa che ti serve di più).
La strada però era tracciata e la solidarietà sportiva dell’amico Sergio Guglielmino lo condusse a conoscere le prime fatiche in montagna: in quegli anni era praticata la Marcia Alpina di regolarità e subito arrivarono le prime affermazioni: Trofeo Madonna del Rocciamelone, Trofeo Internazionale della Montagna, Trofeo Alpe di Menulla e Trofeo tre borgate nel 1965 furono le prime vittorie a conferma della predisposizione fisica a quella disciplina.
Da li alle gare di Marcia Alpina di velocità il passo era breve ed allora, sempre con l’amico Sergio, decise di esordire in una gara monumento: il Trofeo Chaberton di Cesana che si svolgeva allora per coppie di atleti.
L’assoluta mancanza di esperienza in quella specialità li portò a collaudare il percorso il giorno precedente la gara….trasferimento da Cesana a Claviere (dove era prevista la partenza) ovviamente a piedi e… via a “provare” il tracciato. Un complicato saluto agli stupiti doganieri francesi e poi tra neve e nebbia, la complicata ricerca del giusto percorso e l’approdo finale a Cesana a recuperare la gloriosa Fiat 500.
La prova andò così bene che fantasticarono la vittoria per il giorno successivo addirittura pre festeggiandola, con gli amici, in una cena propiziatoria.
Sarà stata la poca esperienza o i residui dei bagordi propiziatori l’esordio si concluse nel peggiore dei modi registrando una prestazione agonistica, ad essere benevoli, non degna di nota….
Nel 1972 sale in alta Val Pellice dove si celebrava la Prima della Tre Rifugi: questa volta lo accompagna Albino Bolognesi ed esordiscono conquistando la 6° posizione (2.34.54). Paga ancora lo scotto dell’inesperienza percorrendo la discesa dal Rifugio Granero al Jervis scalzo a causa di una scarpa rotta!
Ci ritorna poi in Val Pellice con altri compagni di avventura (Carlo Dalmasso, Elio Ruffino, Roberto Bergeretti, Gilberto Dalmasso e Franco Malvicino) per partecipare ad altrettante edizioni della Tre Rifugi ma queste volte con….scarpe più robuste! Ottimi risultati il migliore dei quali realizzato con l’amico Carlo Dalmasso da lui considerato “il più grande”.
Nella sua carriera sportiva ha coltivato con successo tutte le specialità, dalla pista alla strada alle campestri e la montagna privilegiando nettamente quest’ultima. Nel contempo ha coltivato il raro ed indispensabile mestiere dell’Organizzatore mettendo a disposizione la sua esperienza nelle principali manifestazioni della Val Sangone.
Qualche gara vinta in un contesto agonisticamente molto più impegnativo dei moderni Trail: negli anni ’70 e ’80 le vittorie erano merce preziosa: le classifiche segnalavano sovente l’arrivo di 5/6 atleti nell’arco di un minuto e le foto (anche quelle allegate) dimostravano il consistente seguito di spettatori ad applaudire l’arrivo dei Campioni della Marcia Alpina.
Nell’anno 2015 è risalito al Pra dove si celebrava la Tre Rifugi Vintage (40 edizioni). L’obiettivo era solo di assistere alla liturgia sportiva a coppie ma poi…la passione è forte e un atleta è rimasto senza “socio”. Si chiama Massimo Domenino. I due non si conoscono: Mario della Marcia Alpina ha fatto la storia, Massimo è un nome emergente. Li unisce la passione per la montagna ed allora perché no?
La coppia funziona e il traguardo regala a Mario il merito di avere partecipato alla prima (1972) ed all’ultima (2015) edizione della Tre Rifugi ed a Massimo la soddisfazione di avere accompagnato la Storia sui sentieri della Val Pellice.
Gli anni sono trascorsi ma la passione no e a Mario rimane la soddisfazione di partecipare ancora a qualche gara fedele alla maglia del La Salle ma soprattutto di assistere, con la saggezza dell’esperienza, al passaggio di testimone nelle Corse in Montagna alla nuova realtà associativa di Giaveno: il Gruppo Sportivo DES AMIS.
Carlo Degiovanni