Lucio Fregona – 1.48’15, Claudio Galeazzi – 1.48’32”, Luigi Bortoluzzi – 1.49’19, Battista Scanzi – 1.49’32, Pio Tomaselli – 1.49’46”…..i primi 5 “professionisti” della Forestale Roma ed il sesto accasato alla trentina Cavit Virtus Marzola….
E’ l’ordine di arrivo della Tre Funivie del Sestriere del 21 agosto del 1988. Ciò che colpisce è l’esiguo distacco che divide i primi sei atleti giunti al traguardo: un minuto e mezzo!!!! E si trattava di una gara di lunga distanza e copioso dislivello; nello specifico 19,9 Km e 1600 metri.
Non erano certamente gli anni della partecipazione di massa a quelle “imprese” è la selezione dei partecipanti era molto verso l’alto tralasciando l’allora sconosciuto concetto di “Finischer” nel senso del decoubertiniano ”importante è partecipare”.
La gara del Sestriere, organizzata nelle sue origini dall’Associazione Nazionale Alpini, fu assunta agli onori degli altari nazionali dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera proprio in quella edizione quale “Prova Unica del campionato Italiano di Lunghe Distanze”.
Il Campionato Italiano Fidal di Corsa in Montagna toccò, in quegli anni, altre due importanti manifestazioni di quell’angolo di Piemonte: a Cavour sulla sua Rocca nella formula a Staffetta del 17 maggio 1987 (trionfante la Veronese Alitrans di Valicella, Bonzi e Pezzoli) e a Bagnolo P.te nella Frazione Villar dove il 26 settembre 1993 si disputò il Campionato Italiano di Gran Fondo (fratello e sorella Molinari della Cavit Trento a braccia alzate a conquistare il titolo). Atletica Cavour sugli scudi in entrambe le occasioni in qualità di organizzatrice (ma non solo).
Per quanto si possano citare vittorie e piazzamenti all’apparenza più prestigiosi è in quella edizione della Tre Funivie del Sestriere che Marco Sclarandis ha dato dimostrazione delle sue straordinarie qualità atletiche! Giunse 9° in quella memorabile gara, primo assoluto tra i campioni nostrani, con il tempo di 1.51’33” ad appena tre minuti e diciotto secondi da coloro che, in allora, dominavano il mondo nella specialità. Ed alle sue spalle mostri sacri quali Andrea Giupponi e Privato Pezzoli!!!
Niente professionismo ne semi professionismo per Marco: per lui si può parafrasare l’abusato “braccia strappate all’agricoltura” coniugandolo in “gambe strappate all’olimpo dello sport”…e si perché il suo mestiere non gli concedeva molto tempo da dedicare alle “passioni”: l’Agricoltore non ha orari e i “tempi” sono sovente dettati dal “tempo” cronometrico e meteorologico.
Della montagna Marco ne vedeva solo il profilo dagli sconfinati campi di granoturco della “sua” San Luigi quasi Baudenasca. Un po’ lo sognava nelle notti passate intento ad irrigare …. Magari proprio in quelle notti nelle quali, con gesto crudele, la luna piena illuminava salite e discese sconosciute alla piatta pianura pinerolese.
Nato nel 1963 la corsa ha iniziato a coltivarla fin dai suoi 14 anni. Il Campionato Pinerolese di Corsa Campestre e qualche garetta nella conosciuta pianura con il Borgo Losano, storica società di un sobborgo di Pinerolo, hanno contribuito a dargli fiducia nei suoi precoci mezzi sportivo agonistici.
L’impatto-esordio con la montagna Marco lo ha conosciuto nel 1978 alla tenera età dei 15 anni!!!
Fidatevi, l’autore di queste note ha provveduto a fare le opportune verifiche. Alla tenera età dei 15 anni Marco ha esordito nella così detta Marcia Alpina ad Angrogna nella decima edizione del Monte Servin. No….non nelle categorie giovanili, peraltro non previste. La classifica ufficiale recita: 119 partiti (117 uomini e 2 donne), vincitori Dugono Elena nella ridotta classifica femminile in 1.12’51” e Bruno Franco Rinaldo nella gara maschile in 57’32. Il “nostro” giunse 53° in 1.14’57”
Il suo viaggio nelle gare dei “grandi” è proseguito agli adolescenziali 16 anni mordendo ancora “pane duro” sulle proibitive pendenze dei Coazzesi Picchi del Pagliaio.
Il suo primo podio lo ottiene in un’altra avventura d’altri tempi: a Sauxe d’Oulx i militari onorano il Tenente Zorzetting con l’allestimento di una dura Marcia Alpina: si sale al Colle Bleiger dritto per dritto sotto i piloni di un’antica seggiovia e la discesa è da puri specialisti. Marco ha 17 anni e, inevitabilmente, poca esperienza. Un errore in discesa gli preclude una sorprendente quanto strepitosa vittoria e deve accontentarsi del secondo gradino del podio.
Inevitabile, stante le premesse, un palmares di vittorie chilometrico:
In Val Pellice è primo in due edizioni della Tre Rifugi (’84 e ’85), torna e vince ad Angrogna (’83), il Trofeo Valanza a Rorà lo conquista per due edizioni senza dimenticare le vittorie nelle staffette provinciali e nell’antico Giro del Cruel.
Alla Tre Funivie del Sestriere, oltre all’exploit segnalato, un secondo posto dietro al vincitore Giuseppe Genotti…e gli anni erano solo 20!
Vince a Rodoretto di Prali (3 edizioni), Inverso Pinasca, il Quinzeina da Frassinetto (con record), La Rocca di Cumiana in due edizioni, il Trofeo Bokki a Bardonecchia, il Musinè di sola salita e Pramollo.
Vince anche il Campionato nelle valli di Lanzo grazie ai successi alla Usseglio – Malciaussia ed al Rifugio Genova – Rifugio Gastaldi del Pian della Mussa.
Componente dei podi dello Chaberton, dello Stellina di Susa, del Giro del Monviso e di Tavagnasco – Madonna ai Piani.
Protagonista assoluto dell’avventura nazionale dell’Atletica Cavour del compianto Mauro Priotti e mi fermo qui nell’elenco.
Marco, invece, ha dovuto fermarsi nel 1993 a soli 30 anni, età di piena maturazione per lo sport di resistenza. Un’infortunio nel lavoro di agricoltore gli ha impedito di proseguire nell’agonismo e, dopo il recupero fisico, la sua passione per i sentieri di montagna si è limitata all’escursionismo e ad osservare, di nascosto, altri campioni compiere le imprese che per lui erano pane quotidiano.
“Gambe strappate all’olimpo dello sport” ed il suo prestigioso nono posto al Campionato Italiano della Tre Funivie 1988 è li a darne prepotente testimonianza.
Carlo Degiovanni