Proseguiamo il nostro cammino inoltrandoci in una ampia ansa rocciosa conosciuta dai locali come “Canal del tei” al fondo della quale il sentiero attraversa un rio, il Tei appunto, e piega decisamente a destra.

Al culmine della salita ci attende un monumentale faggio preludio di una densa faggeta che annuncia l'avvicinarsi dell'alpeggio di Barma d'Aout. Abbiamo percorso 6,7 km del nostro cammino e il luogo vale una visita più approfondita. La baita dell'alpeggio in se non presenta nulla di particolare se non la sua recente ristrutturazione dovuta alla ripresa dell'attività pastorale.
Ciò che sfugge ai più e la vera collocazione della Barma: infatti occorre uscire dal tracciato, percorrere la crestina che si protrae verso sud e dopo circa 150 metri, al terminare delle rocce, cercare attentamente sulla sinistra guardando a valle un'ardito passaggio che in una quindicina di metri conduce a due singolari Barme / Balme. Facile pensare ad un loro utilizzo dai vari attori di questi luoghi: dall'uomo presitorico ai pastori, dagli Invincibili fino ai Partigiani in tempi più recenti. Solo adesso possiamo dire di essere stati a Barma d'Aout!
Carlo Degiovanni
Ciò che sfugge ai più e la vera collocazione della Barma: infatti occorre uscire dal tracciato, percorrere la crestina che si protrae verso sud e dopo circa 150 metri, al terminare delle rocce, cercare attentamente sulla sinistra guardando a valle un'ardito passaggio che in una quindicina di metri conduce a due singolari Barme / Balme. Facile pensare ad un loro utilizzo dai vari attori di questi luoghi: dall'uomo presitorico ai pastori, dagli Invincibili fino ai Partigiani in tempi più recenti. Solo adesso possiamo dire di essere stati a Barma d'Aout!