“Davvero mi è difficile capire come fai a non avere crampi … seguendo il tuo passo per la salita a Rocca Muret ho osservato i tuoi polpacci in forte tensione sulle massime pendenze…”
Dietro di me saliva lui, irraggiungibile, però, dove la strada spianava, Pier Luigi Primo. Il più grande appassionato di atletica che io abbia mai conosciuto. L’Atletica Pinerolo era la sua creazione e, contemporaneamente, il motore dell’attività agonistica nel nostro angolo di Piemonte. Grandi campioni del passato sono cresciuti ai suoi insegnamenti: Antonio Giachetto, Anteo Mallica, il lunghista Strazzacappa, Patrizia Boaglio per citarne alcuni. Quest’ultima, poi, li è rimasta a trasmettere sapienza atletica al nuovo che emerge.
Pier Luigi amava, talvolta, frequentare quella disciplina eretica dell’Atletica Leggera che si chiamava “Marcia Alpina”. Non le pendenze estreme ma qualche dislivello si, tanto per vedere l’effetto che fa….
Il Liceo ed il Buniva a Pinerolo, in tempi remoti le cosi dette “scuole alte” per gli studenti provenienti dalle “colonie” più estreme della Provincia, hanno sempre rappresentato un bacino immenso di potenzialità sportive da fare emergere in particolare modo nel campo dell’atletica e la gloriosa Società sportiva pinerolese ne ha coltivato i fiori più belli.
Al Liceo pinerolese è nata la passione sportiva di Diego Ras. Lui, probabilmente, non sa chi sia Pier Luigi Primo ed è questa l’occasione per ricordare che, come nelle staffette, c’è sempre qualcuno da cui prendere il testimone per poi passarlo ad altri.
Il 7 gennaio 1995 la sua data di nascita in una Bibiana che gli ha offerto, scolasticamente parlando, solo la terza media. Lui, però, ci tiene alla sua Bibianetà o al suo Bibianesimo se si preferisce e vive la sua terra che è fatta di pianura, della mitica “Gabbia” e dalle vicinissime montagne.
Obbligatorio, quindi, tradurre l’Atletica nella sua versione più “hard” rappresentata dai dislivelli in montagna. Con un pizzico di “trasgressione” rispetto alla “ortodossia” della Atletica Leggera che lo vorrebbe solo per se per farne un protagonista delle nobili discipline olimpiche, dal mezzofondo ai 3000 siepi …. ma oramai la “Marcia Alpina” nella versione soft della “Corsa in Montagna” è sdoganata…
“Se lo sa Patrizia…”, questa la denominazione del suo Team (Ras Diego e Becchio Lorenzo) che appare nella non classifica della “Tre che non c’è”, la manifestazione sportiva in formato “Ghost” che quest’anno ha tenuto in vita i sentieri della Tre Rifugi Val Pellice. Due ore e trenta per coprire i 21,6 Km ed i 1700 mt di dislivello che gli sono valsi un terzo posto.
Ben di meglio gli era riuscito nella edizione “Vintage” della stessa gara del 2015. In quell’occasione in coppia con Filippo Barazzuol (Ba – Ras) costruì il capolavoro che lascia intendere un grande futuro: 2.16.05 il riscontro cronometrico ed un primo posto storico che lo consegna di diritto alla “Galleria dei possibili futuri Invincibili”!
La sua ancora breve esperienza è partita, ovviamente, dalla multidisciplinarietà delle categorie giovanili ma da subito ha lasciato intendere che di stoffa ce n’è a sufficienza per farne un protagonista in frak oppure nelle più rustiche vesti di corridore di montagna.
La prova di Campionato italiano di Corsa Campestre di Borgo Valsugana lo ha visto, nel 2012, quinto assoluto nella categoria Allievi ed il talento si è confermato con il 10° posto agli italiani di Firenze nella specialità dei 2000 siepi. Ma fin da allora si è messo in luce agli occhi di Paolo Germanetto con il 6° posto ai Campionati Italiani di Corsa in Montagna a Domodossola!
Quest’ultima prestazione lo ha portato alla convocazione, da Junior, nella Nazionale di Corsa in Montagna conquistando un prestigioso 9° posto (1° posto a squadre nazionali) ai Campionati europei di Gap (Francia).
Il passaggio alla categoria “Promesse” definisce anche l’obbligo alla definizione della propria specialità da privilegiare: nel 2015 cerca ancora la “retta via”: partecipa ad alcune Corse in Montagna dimostrando doti tecniche di rilievo su tutti i terreni. Non abbandona la pista e la sua partecipazione ai 3000 siepi agli Italiani di Bressanone ne conferma, anche qui il talento.
Nel modo giusto si possono armonizzare le due specialità…e’ questione di capacità nel pianificare gli eventi sportivi e provare a dimostrare il proprio valore sul terreno agonistico.
Lui denuncia una forte attrazione per i dislivelli montani: la specialità tecnica ma anche l’ambiente nel suo complesso costituito dal fascino dei panorami e dall’umanità che la montagna sa generare…e provare il 9 ottobre agli Invincibili di Bobbio? Per lo sport e la cultura….
Vedere questa passione per lo sport nei giovani è esaltante ed il pensiero non può che ritornare a Pier Luigi Primo ed a quei suoi dubbi sui crampi ai polpacci….
Carlo Degiovanni