Il cane, come di consueto, abbaiava all’uomo in divisa. In fondo sembrava così tanto al postino con il quale ingaggiava battaglie giornaliere riportandone sempre indiscusse vittorie. Si, perché il postino se ne andava velocemente…il cane pensava fosse merito del suo abbaiare e nessuno gli ha mai spiegato (al cane) che era semplicemente perché aveva consegnato la posta!
Quell’uomo sembrava al postino ma, a differenza di quest’ultimo, non se ne andava: la sua permanenza al cancello era finalizzata ad un importante comunicazione di servizio. Di li sarebbe transitata, come negli anni passati, una gara podistica e l’invito a non intralciare il passaggio con cani o mezzi agricoli era piuttosto pressante. L’autorevolezza della comunicazione gli era data dal suo ruolo: la Guardia comunale di Robassomero. La gara si chiamava “La Mandriota” e percorreva le Frazioni del Comune posto all’esordio della terra canavesana. Le percorreva per l’ultima volta!!!
L’anno era il 1986 e in quell’episodio, all’apparenza banale, affonda le radici la passione sportiva di Mirella Cabodi. Da qualche anno assisteva al passaggio degli atleti ed alla notizia dell’”ultima volta” un senso di tristezza l’avvolse…i suoi 14 anni non le avrebbero permesso di partecipare alla gara dei “grandi” ma lei, in combutta con un amico, decise di prenderne parte ugualmente e si trovò alla partenza dei 10 kilometri contravvenendo i “regolamenti” ufficiali.
Le uniche sue “tabelle” di allenamento fino a quel tempo consistevano nelle corse ad aiutare i genitori nei lavori dei campi e tanto gli bastò per concludere in 4° posizione e 1° donna di Robassomero!
La carriera sportiva di Mirella prende il via poco dopo con il tesseramento per la Robassomerese e le prime gare, nelle categorie giovanili, prettamente su strada.
L’attende, però, la storica U.S.A. Cafasse che le permette di ampliare il suo bagaglio tecnico facendole provare anche la Corsa in Montagna. Li scopre la sua specialità che ne caratterizzerà tutta la carriera sportiva: la discesa.
Mirella, infatti, è forte in salita ma irresistibile specie dove le discese si fanno più tecniche. La caratteristica le vale l’appellativo di “ricciolo – speedy” ma soprattutto innumerevoli successi a livello nazionale: Campionessa Italiana negli anni 1992, 1993 e 1994, il titolo Assoluto Seniores sulle Lunghe Distanze nel 1996 e l’approdo alla Maglia Azzurra!
In quest’ultima veste rappresenta l’Italia nei Campionati Europei negli anni 1994 ( Quantin, 5° e oro a squadre), nel 1995 nella francese Vallerauges e nel 1996 a Ljiamberis in Galles (ancora 5° ed ancora oro a squadre).
Negli stessi anni la convocazione nella rappresentativa ai Campionati Mondiali dove consegue due argenti e un bronzo a squadre (Berghtesgaden, Edimburgo e Malè Svatonovice). Completa la sua esperienza agonistica la partecipazione a manifestazioni nazionali quali lo Stellina di Susa e nuovamente a Ljamberis nel 2002 conseguendo nelle tre occasioni la quinta posizione.
Ovviamente frequenta anche le scene nazionali e locali facendo valere la sua dote di discesista che l’ha fatta paragonare ai migliori specialisti maschili:
Vince, con record, la S. Elisabetta – Croce della Quinzeina (1.20.16), il Colle Bione di Coazze (29.15) e, imitando il discesista “Invincibile” Elio Ruffino, vince nella francese La Plagne la particolare gara in discesa!
Nel 1994 e 1995 vince la Tre Rifugi in alta Val Pellice e ciò la consegna alla “Galleria degli invincibili”.
Non manca nel suo curriculum l’affermazione alla Ivrea Mombarone (1994) e alle valdostane Tor de Gargantua (19.35) e St. Vincent – Colle di Joux (49.38). Il “Ca Bianca” di Cafasse la vede trionfare in 3 edizioni e consegue ulteriori vittorie nella vicina Lombardia ed in Toscana.
Nel 1998 Mirella approda alla Sisport Fiat e con la forte compagna di squadra Flavia Gaviglio conquista la seconda posizione nel Campionato italiano a staffetta.
Nel 2000 approda alla corte di Piergiorgio Chiampo, peraltro suo allenatore negli anni, nel Giò 22 Rivera. Piergiorgio la considera la più forte discesista di sempre in campo nazionale e se lo dice lui che quel mondo ha prima creato e poi governato per tanti anni…Sono anni di ulteriori successi in campo nazionale ma, soprattutto, internazionale.
Arriva il 2003 e Mirella Cabodi rallenta la sua corsa per accogliere la nascita delle gemelline Giulia e Laura. Sono anni pieni di gioia che la tengono lontana dai sentieri montani o, perlomeno, dalle competizioni.
L’attività agonistica riprende nel 2009 ed è la Atletica Cumiana Stilcar ad annoverarla tra le sue fila. Arrivano anche li le vittorie tra le quali spicca il titolo italiano Master nel 2010.
Oggi, a 44 anni, alla Campionessa di Robassomero permane la grande passione sportiva ma il suo approccio alle gare è cambiato: meno spirito agonistico e più attenzione alla socialità dell’ambiente della Corsa in Montagna. Prevale l’attenzione per il così detto “terzo tempo” per la convivialità e l’amicizia. C’è un tempo per tutto nella vita!
Mirella Cabodi, “Invincibile” degli anni ’90, tenace e caparbia di per sé, non dimentica chi l’ha condotta attraverso una vita di successi:
Piergiorgio Chiampo, suo allenatore ma anche grande amico, il marito Fabrizio Rossotti indispensabile supporto nel cammino della vita, Piero Barra e Piergiorgio Foroni che hanno condotto “ricciolo – speedy” a raccogliere successi in Italia e non solo e , perché no: il cane, la guardia che sembrava un postino e il compaesano Martino che nell’oramai lontano settembre 1986 ha , inconsapevolmente, fatto nascere una Campionessa.
Carlo Degiovanni