mercoledì 29 aprile 2020

CORSE DELL’ALTRO SECOLO – LO STRANO CASO DELLA MARCIA ALPINA NEL CUNEESE


ENTRACQUE, CHERSOGNO E LA PICCOLA MARCIA ALPINA DI GARAVAGNA MONDOVI’

La Marcia Alpina era praticata su tutto l’arco alpino ma non essendoci, al tempo, regolamentazioni federali, valeva l’opzione: “Vige regolamento locale”. Questo non valeva tanto per i premi previsti ma per le caratteristiche dei percorsi.

Nell’intera Provincia di Torino ed in Valle d’Aosta i percorsi prevedevano salite in gran parte da marciare e discese molto tecniche mentre nelle altre realtà ci si avvicinava di più a quella che sarebbe poi diventata la “Corsa in Montagna”.  La realtà cuneese era più legata a questa seconda caratteristica delle competizioni di montagna. L’esempio più rappresentativo sta nella mitica Chaminado, con partenza da Cuneo ed arrivo al Santuario di Castelmagno. Una vera è propria maratona di montagna però interamente su strada.

La prova di una tradizione poco radicata sta, soprattutto, nel limitato numero dei partecipanti quando venivano proposti percorsi troppo tecnici. Ha fatto eccezione il Giro del Monviso ma il fascino del Re di Pietra era davvero irresistibile.

“SUI SENTIERI DEL RE”
ha rappresentato una delle eccezioni che confermano la regola. 21,3 i Km da percorrere con 1621 metri di dislivello positivo e 1776 negativo. La partenza era posta presso le Terme di Valdieri per salire al Colle Chiappouss, discesa alla diga del Chiotas e poi su al Colle Fenestrelle prima di precipitare al traguardo di San Giacomo di Entracque. Percorso interamente su sentieri se si escludono i circa 300 metri di attraversamento della diga. Una decina di edizioni che non hanno mai superato i 65 partecipanti complessivi. Però l’albo d’oro si fregia del nome di un campione assoluto: Marco Olmo vincitore nel 1989.

La mole del MONTE CHERSOGNO non è sfuggita alle ambizioni degli Amici di San Michele di PRAZZO in alta Valle Maira. La prima edizione, con partenza da San Michele ed arrivo alla vetta del Chersogno, vide al via 9 atleti in presenza di un monte premi costituito da 10 medaglie d’oro! Fu una sorta di “numero zero” e l’esperienza fu ripetuta nel 1987: 36 gli atleti al via con uno strepitoso Dario Viale vincitore con oltre 5 minuti di vantaggio su atleti del calibro di Bruno Poet e Silvio Calandri che in alta Valle Maira è nato e cresciuto. Nell successive ed ultime due edizioni la partenza si spostò a Campiglione prevedendo salita e discesa. 42 gli atleti classificati in entrambe le edizioni ma l’altissimo livello tecnico fece registrare le vittorie di Livio Barus e Elio Ruffino. Nella prova femminile si registrava il dominio incontrastato di Paola Didero.

L’esperienza più singolare venne realizzata in una località collinare: GARAVAGNA DI VILLANOVA MONDOVI’.

La salita della gara era così aspra che nei volantini venne definita “Piccola Marcia Alpina”. 3 edizioni, a partire dal 1991, che registrarono due vittorie di Marco Olmo. La 4° edizione fu annullata il giorno stesso della gara: il giorno precedente era venuto a mancare l’organizzatore e, in assenza di whattsapp e di telefonini, fu impossibile avvisare i potenziali partecipanti foresti…Anche a Garavagna, comunque, non si superarono mai i 50 partenti.

E dire che il cuneese ha prodotto campioni immensi che hanno raccolto gloria sui sentieri della Marcia Alpina: Marco Olmo ma con lui Silvio Calandri, Dario Viale, Graziano Giordanengo e Luciano Ellena. La passione ha costretto a lunghe trasferte gli appassionati della specialità quali Gian Carlo Mauro, i fratelli Somà, Antonino Mariconda e quel Franco Martinale imprendibile in salita.

 Carlo Degiovanni