L’IMPRESA DI LIVIO
BOAGLIO, L’ENFANT DU PAYS ALFIERE DEL GLORIOSO S.A. BAUDENASCA
Il panorama delle Marce Alpine
targato secolo XX° non era solo presidiato da appuntamenti dal sapore mitico e
con cenni di internazionalità. Essendo talvolta l’unico sport praticabile nelle
località alpine era consuetudine allestire appuntamenti agonistici con
ambizioni inferiori finalizzati a sfide legate al proprio territorio.
Succedeva in tutte le vallate
alpine e la Valle Infernotto non era
da meno proponendo, oltre al classico e infinito MEMORIAL MAURINO, della Frazione Villar Bagnolo, altri due appuntamenti…minori:
RUCAS – PUNTA RUMELLA e BAGNOLO –
MONTOSO con relativi ritorni.
La Valle Infernotto è una modestissima vallata che interessa
esclusivamente i comuni di Barge e
Bagnolo in Provincia di Cuneo. Scende dai monti Rumella e Meidia
e si propaga sul territorio sottostante fino ad impattare con i confini esterni
dei suddetti Comuni. E' sede, anche se la cosa sembra, per via dei
toponimi, blasfema, di un conosciuto luogo mistico di meditazione in località Pra 'd Mil dove tre monaci
cistercensi hanno rivitalizzato un antico monastero.
L'intero territorio è
bagnato dall'omonimo Rio Infernotto,
modesto nelle dimensioni da non potere essere neppure definito torrente né
tanto meno fiume, ma perfettamente in linea con le dimensioni
dell'intera valle. Nella parte alta della vallata è presente un rifugio detto,
ovviamente, Infernotto, antica costruzione forestale acquisita negli anni
recenti dalla voracità del CAI di Barge
che ne ha fatto sede di mostruose e ristoratrici “braciolate”. Più in basso il Castello Malingri da un tocco di
araldica nobiltà all’intera vallata.
Il fatto che fossero gare considerate
minori non ha impedito che fossero frequentate da atleti più “local” ma di
assoluto valore! Andando ad analizzare le classifiche della gara più tecnica, Rucas - Punta Rumella – Rucas (Km. 12 –
Mt. 900 dislivello positivo) si leggono, in qualità di vincitori i nomi
maschili del cavourese Guido Turaglio,
del lusernese Rinaldo Bruno Franco e del pinerolese Gabriele Barra; da Angrogna proveniva
invece Ivana Giordan che con la
lusernese Claudia Metti tenne alta
la fiaccola della partecipazione femminile.
Più in basso, con partenza ed arrivo a
Bagnolo, si svolsero 5 edizioni della Bagnolo
– Montoso – Bagnolo. Il dislivello rimaneva di 900 metri, come nella prova
più in quota, ma la distanza era di 16 km e, conseguentemente, il tracciato
meno tecnico e più adatto a corridori veloci anche se in larga misura su
sentieri. Delle 5 edizioni si ha memoria storica solo di 4 essendo una edizione
(1988) ancora oggetto di contenzioso per errori di percorso che non permisero
l’elaborazione della classifica finale. Errori favoriti anche dalla
segnalazione bicolore in quanto per rinfrescare le tracce gialle precedenti era
stata utilizzata una vernice arancio recuperata all’ultimo minuto. Arancio che, a detta dell’astuto
venditore sprovvisto della tinta ambita: “Come
giallo va ancora abbastanza bene!”
Il VAR allora non era ancora stato inventato e Mario Andreolotti, vincitore
morale, ritirò il premio senza cerimonia conclusiva resa impossibile dalla
precarietà degli ordini di arrivo…
A conferma della scorrevolezza del
percorso i vincitori sono stati atleti veloci quali Renato Aglì, Roberto Saretto
e Alberto Senor. Ivana Giordan, Isabella
Gatti e Tiziana Semeraro le
protagoniste femminili.
L’eccezione a quanto sopra citato fu l’Enfant du Pays LIVIO BOAGLIO. Nella
edizione 1987 si impose in solitaria davanti ad una coppia di campioni del
calibro di Renato Jallà e Poet Bruno giunti
appaiati 2 minuti dopo il campione bagnolese.
Livio
Boaglio appartiene, al vero, alla categoria degli specialisti della
Marcia Alpina e la sua carriera sportiva ha dovuto fare i conti con il lavoro
che ha dettato e limitato i ritmi degli impegni domenicali. Ha fatto parte
della corazzata del S.D. Baudenasca
che, agli ordini di Gabriele Barra,
regge la scena da decenni dello sport di montagna pur avendo sede nella piatta
pianura della bassa pinerolese.
Al suo debutto l’atleta bagnolese fu
il portacolori del Gruppo Podisti
Bagnolo che annoverava tra le sue fila Domenico
Bruno Franco, Domenico Piccato, Flavio Bertone, Dante Cardia, e Lorenzo Coalova.
Gli atleti bagnolesi migrarono poi in altri lidi sportivi quali l’Atletica Cavour e la citata S.D. Baudenasca.
Carlo Degiovanni
Carlo Degiovanni