Era l’inverno del 2013 quando nacque l’idea del Circuito dei Trail Occitani divenuto solo surrettiziamente “internazionale” essendo quella caratteristica intrinseca delle terre Occitane stesse.
L’allestimento delle Corse in Montagna, nella moderna definizione di Trail, aveva assunto come principale termometro di successo il “numero” dei partecipanti. Non più le due cifre a decretare il successo di uno sport di nicchia, come consuetudine del secolo scorso, ma tre, quattro ed in alcuni casi addirittura cinque cifre!!!
Obiettivi più facilmente raggiungibili se la “location” albergava in località dal toponimo nobile e conosciuto, meno se l’”evento” veniva allestito in piccoli e sperduti borghi montani di vallate semisconosciute.
Di li la decisione di “unire le forze” per fare massa critica individuando un’area geografica specifica, le terre Occitane, per dimostrare al mondo dello sport di montagna che si può essere ricchi (di cultura) ed affascinanti (di Borghi e paesaggi montani) anche senza appartenere alla così detta “esotica nobiltà montana”.
Piccoli paesi, vallate poco conosciute ed addirittura semplici borghi si sono uniti ed hanno dato vita al Campionato dei Trail Occitani mettendo insieme fino a 17 prove e dando la possibilità agli appassionati di scoprire veri tesori storici ambientali e culturali.
Per quanto attiene la categoria Maschile Antonio Votano è l’assoluto protagonista e bandiera del Circuito Internazionale dei Trail Occitani avendone vinto le prime tre edizioni.
Come avvenne per il Mosè dell’”Esodo” Antonio ha raggiunto la Corsa in Montagna dopo 40 anni di viaggio attraversando tutte le discipline di corsa dell’Atletica Leggera.
D’altra parte le sue origine sono calabresi; non la Calabria del montagnoso Pollino ma quella a diretto contatto con il mare.
Il lontano Piemonte lo accoglie in gioventù ed in terra piemontese trova lavoro e scopre la sua passione per lo sport. E’ attratto da una disciplina “strana”; Marcia Alpina si chiamava allora, ma sembra essere riservata a pochi specialisti e poco adatta ad un calabrese di mare.
La gloriosa società amatoriale torinese della Podistica Cerutti gli offre amicizia e la possibilità di provarci all’inizio degli anni ’70…su strada però. I risultati sono incoraggianti al punto tale da tentare la sorte nella Atletica più nobile della pista. Per perseguire il nuovo e stimolante obiettivo si tessera per l’Atletica Torino. Si misura con tutte le classiche distanze ma i risultati migliori arrivano sui 1500 metri dove ottiene un ottimo 4’12. L’obiettivo, però, è più ambizioso ed è sotto la misura dei 4 minuti. Obiettivo irraggiungibile ed allora Antonio torna alla antica passione della strada, allunga la distanza fino alla classica Maratona dove ottiene il prestigioso risultato cronometrico di 2.30’!
L’Atletica Susa di Adriano Ascheris diventa la sua nuova e definitiva casa sportiva nel 1989. Con il rosso-Atletica Susa prende parte a numerose maratone anche a livello internazionale fino ad ottenere il risultato più prestigioso: nel 1999 in Inghilterra si corre il Campionato Mondiale Master di Atletica ed il calabrese Votano, insieme all’astigiano Avataneo ed al campano Pellecchia conquista la medaglia di bronzo di maratona a squadre.
Il mitico viaggio dei 40 anni dell’Esodo è terminato e Antonio, uomo di mare, rivolge lo sguardo nuovamente allo sport di montagna che nel contempo ha mutato l’antica denominazione di “Marcia Alpina” nei più accattivanti “Corsa in Montagna” e “Trail”.
Qualche stagione per “adattarsi” al nuovo gesto atletico e scoprire che “correre la montagna” non è solo fatica! C’è la natura che applaude il passaggio degli atleti e questo vale più di una medaglia se c’è simbiosi reciproca!
Nasce il Circuito dei Trail Occitani con il suo Campionato. D’altra parte nella natia Calabria a Guardia Piemontese c’è un angolo (eretico) di Occitania ed allora si sente quasi di casa.
Partecipa alle prime tre edizioni e sono altrettante vittorie: c’è tenacia e perseveranza a caratterizzare la sua nuova passione sportiva ma anche l’antica qualità di maratoneta che gli fa ottenere prestigiosi risultati anche dal punto di vista qualitativo.
Il “calabrese di mare” ha trovato la sua nuova dimensione sportiva ma non dimentica che le proprie passioni vivono anche grazie al convinto sostegno (e pazienza) di Annamaria, moglie e compagna di vita.
Carlo Degiovanni