C’è anche chi ci ha provato….seriamente ci ha provato per decenni ad inseguire un prestigioso successo che lo ricompensasse degli investimenti di fatica e sudore nello sport da autentici “fachiri” qual è l’antica Marcia Alpina. Le loro impronte hanno segnato tutte le principali manifestazioni della Val Pellice ma sono state rilevate anche sulle gare – monumento della particolare specialità.
Decenni di gare e molti podi ma di successi, quelli riservati agli Assoluti in luogo delle più benevoli categorie, non si registra traccia.
Se il mondo dello sport è vivo lo deve, però, anche ai così detti “outsider” che per la loro caparbietà agonistica e le indubbie qualità atletiche, si sono conquistati uno spazio importante nel “circo verde” della Corsa in Montagna.
Michelantonio Cericola può essere assunto a simbolo di questa particolare categoria di “Invincibili”.
D’altra parte Michele è originario di una delle regioni più pianeggianti d’Italia: la Puglia.
Nato a Orsara nel 1944 ha conosciuto le colline, ma non ancora le montagne, all’età di 11 anni quando “emigrò” a Baldisserro Torinese. E’ a 28 anni che scopre la corsa e lo fa sui facili percorsi collinari a Castagneto Po. Gli anni ’70 sono stati gli anni della scoperta dell’Atletica “no stadia” che ha generato, sempre in quel decennio, il movimento degli “Amatori”.
La 30° posizione su 300 partecipanti gli fa capire che in quel mondo potrebbe ricavarsi uno spazio. La controprova al Trofeo Guasco (1975) di San Mauro Torinese dotato di ben due salite, sia pure su strada, collocate all’inizio ed alla fine della competizione. Agonisticamente mantiene la media degli esordi: 101° su 1000 partecipanti. In attesa delle premiazioni scorre i volantini che promuovono altre gare in calendario….l’Atletica Cavour, lì presente, aveva portato i “santini” di una gara molto amata sia pure in una specialità diversa e molto più faticosa: il Trofeo Monte Servin di Angrogna.
Le salite di san Mauro avevano rilevato una certa predisposizione di Michele per la salita e discesa e la trasferta in Val d’Angrogna poteva rappresentare una conferma.
Il Trofeo Monte Servin di Angrogna rappresentava l’evento cui non potevano mancare i migliori atleti: Nell’ordine la classifica: Gian Carlo Balbi, Carlo Dalmasso, Franco Gaidou, Willy Bertin, Adriano Darioli, Andreolotti Mario……..una sinfonia di campioni messi in fila dal poliziotto Luigi Veyss delle Fiamme oro di Moena.
Il risultato fu un 21° posto che in un contesto così diventa un successo specie se è la “prima volta” nella specialità degli invincibili. Però è anche il primo atleta “libero” al traguardo e, sopratutto, il primo “non montanaro” e questo gli vale il plauso di Willy Bertin.
Tracciata la strada Michele scopre la passione per le fatiche montane ed i più prestigiosi scenari di agonismo alpino diventano il suo obiettivo:
Tre Funivie, Noasca, Chaberton, Madonna del Cotolivier, Giro del Villano, Quinzeina, Stellina lo vedono più volte tra i protagonisti e si avvicina al vertice assoluto in due occasioni: la Balconata del Cervino e la Tre Rifugi dove conquista, tra tanti podi, anche un 2° posto.
I successi arrivano nella classifica di “categoria” nel Campionato Italiano del Gran Sasso (2005) ed a Santa Maria di Leuca nel 2015. Nello stesso anno vince, sempre in categoria, il Kilometro Verticale di Chiavenna (Valchiavenna – Lagunc) in 52’12”.
L’inserimento nella “Galleria degli Invincibili” di Michele rappresenta un pubblico riconoscimento a tutti gli atleti che con perseveranza hanno cercato spazio fra i Campioni pur dovendo fare i conti con qualità fisiche non a quel livello. La compensazione è avvenuta attraverso una grande forza di volontà che ha permesso loro di lasciare una significativa traccia sugli impervi sentieri degli “Invincibili”.
Carlo Degiovanni