Lo “Scarpone Alpino” di Fenestrelle rappresentava, negli anni ’70, uno dei più prestigiosi Trofei a disposizione degli appassionati di Marcia Alpina.
Si trattava di una Staffetta organizzata dalla Associazione Nazionale Alpini ovviamente in versione locale. Il Forte di Fenestrelle, allora in totale abbandono e soggetto a ripetute depredazioni di reperti più o meno storici, assisteva in qualità di spettatore “non pagante” alla singolare tenzone che si sviluppava al suo decaduto cospetto.
Il primo frazionista prendeva il via dalle casermette, in allora militari, collocate in uscita da Fenestrelle direzione Sestriere. Salita oltremodo impegnativa di marcia come volevano le caratteristiche tecniche dei tempi. Circa tre km per raggiungere la strada dell’Assietta dove avveniva il cambio per la seconda frazione sostanzialmente pianeggiante che portava lo staffettista a diretto contatto con il vertice alto del Forte. Ultima frazione lungo un ripido sentiero che ritornava alle citate casermette.
Non esistevano Campionati in allora in una specialità sostanzialmente anarchica prima dell’avvento della Fidal ma la Corsa (non era ancora in auge l’appellativo di “manifestazione sportiva”) era ambita e frequentata dai migliori specialisti.
Lo “Scarpone Alpino” ha rappresentato per Jallà Renato (in arte Renè) la celebrazione del Campione un po’ “naif” ma dalle grandi (ed in parte inespresse) potenzialità atletiche. Lui, scalatore eccelso, in compagnia del fratello Roby, di contro grande discesista, e di un terzo staffettista più adatto ai ritmi sulla strada il Trofeo fenestrellese lo ha conquistato più volte anche se non sono certo che faccia bella mostra di se nel “salotto buono” di casa.
Infatti, la riservatezza di questo atleta di Torre Pellice ha sovrastato addirittura i suoi successi nelle “leggende popolari” che celebrano i miti sportivi.
La scoperta dell’atleta “naif” avviene proprio negli anni ’70 quando il fratello maggiore gli spiega che a pochi passi da casa c’è una gara strana: si parte dal borgo di Santa Margherita di Torre Pellice e si sale al Castelluzzo per ridiscendere, via Sea, al punto di partenza. Una corsa vicino a casa che vede la presenza di atleti da tutta Italia: Mostachetti, Balicco ed altri “mostri sacri” professionisti nella specialità. Se arrivano da così lontano un motivo ci sarà ed allora perché non ci provi tu che sei di casa a Torre?
Renè non ha ne esperienza ne allenamento. Il lavoro contadino lo ha sempre assorbito totalmente. Ma a Santa Margherita c’è una Associazione che organizza anche quella manifestazione sportiva. Si chiama G.A. S.M. acronimo di Gruppo Amici di Santa Margherita ed è presieduta da Franco Ricca, grande appassionato di sport ed in special modo di Sci di fondo.
La sua prima partecipazione è frutto di grandi sofferenze soprattutto in discesa ma conclude in 4° posizione!!!
Il risultato lo spronò ad una personalissima tabella di allenamento: uno alla settimana con esclusione della stagione invernale dedicata al “riposo passivo”….potrà apparire incredibile ma la tabella produce i suoi effetti: rimangono le grandi prestazioni in salita (talento naturale) ma impara anche a gestire la discesa. Diventa, inconsapevolmente e suo malgrado, l’idolo sportivo del Gasm e del Borgo di Santa Margherita: la sua ritrosia a guidare viene superata con l’aiuto dei fratelli e degli amici che lo “trasportano” nelle gare fuori casa, mai troppo lontano, dove coglie prestigiosi successi.
Al casalingo Castelluzzo, dopo molti onorevoli piazzamenti, il successo arriva nella edizione del 1991 quando scese sotto il limite dell’ora nella classicissima dell’epopea della Marcia Alpina.
Non poteva mancare, Renè, al rito annuale della Tre Rifugi anche se ciò gli costava una variante alla sua “tabella” in quanto doveva incrementare un po’ la distanza percorsa. In coppia con il fratello Roby ha presidiato per anni la parte alta della classifica ma il meglio di se lo ha dato nella formula “singola”.
Nel 1991 conquistò la terza posizione assoluta (2.12’45”) dietro al recordman Claudio Galeazzi (2.02’14) ed al fortissimo Dario Viale (2.04’24”) e nel 1992 l’exploit: il tempo di 2.10.43 gli vale la vittoria e la consegna definitiva alla “Galleria degli Invincibili”.
Data la esplicita dimostrazione delle sue qualità sportive Renè è tornato al suo antico lavoro contadino ed alla sua vita un po’ “naif”. Il film “La Taglia” girato in valle in occasione delle 40 edizioni della Rifugi non poteva escluderlo dal ruolo di “qualificato opinionista” nel merito della celebrata manifestazione sportiva con una corposa intervista alla quale, fedele al suo stile riservato, ha laconicamente e semplicemente risposto: “Bene…..Molto bene”.
Carlo Degiovanni