Più ti addentri nell’anima delle vallate alpine e più scopri l’universalità dei valori che il mondo della montagna marchia nell’animo della sua gente: economie povere o, comunque, sobrie dal punto di vista economico ma con valori etici e morali di grande rilievo.
L’excursus, forse un pochino invadente, nel mondo degli “Invincibili” conduce a queste conclusioni.
Nonostante le difficoltà presenti nel vivere quotidiano le Valli Ossolane hanno sempre rappresentato un vero e proprio “scrigno” di Campioni negli sport che più si addiceva a quel territorio ovvero Sci di Fondo, Sci Alpinismo e Marcia Alpina divenuta, in tempi più recenti, Corsa in Montagna, Sky Race e finanche Trail.
La Valli Ossolane sono molte ed una di queste si presta particolarmente alla “narrazione”: la Val Bognanco. Li l’industria delle acque minerali e termali ha integrato, negli anni, l’economia montanara e, stante le miracolose proprietà del prezioso nettare, ha contribuito a crescere generazioni di fortissimi atleti. Andreolotti, Darioli, Galletti, Dellabianca per citarne alcuni.
Adriano Scrimaglia è un frutto genuino della realtà sopra citata. Nasce il 6 marzo del 1956 quinto componente di una famiglia destinata a completarsi in otto figli. Il quadro famigliare era quello consueto della economia montana: il papà operaio allo stabilimento alle acque minerali e tutti, ma proprio tutti gli altri componenti a sostenere il vivere quotidiano cooperando nell’allevamento del bestiame e nel fare tesoro di quanto la montagna può offrire.
Ne è nata una famiglia molto unita condotta da un papà autorevole e ricco soprattutto di valori etici e da una mamma più remissiva ma estremamente dolce.
In questo contesto pensare di praticare sport era cosa epica e solo la grande passione poteva superare i pregiudizi.
Alla pratica sportiva lo hanno condotto i già citati fratelli Andreolotti e l’amico Darioli all’età dei 19 anni ed è stata subito Tre Rifugi: due partecipazioni in coppia con il fratello Clemente negli anni 1975 (13° in 2.35) e 1976 (10° in 2.24).
Nel 1978 il primo grande successo: a Bardonecchia un percorso di 26 Km conduceva al ghiacciaio del Somellier ed a braccia alzate, tra mura alte 4 metri di neve arrivava proprio il ventiduenne atleta di Bognanco.
La maturità atletica lo ha visto protagonista per una quindicina di anni ai Campionati Italiani di Corsa in Montagna ottenendo ottimi risultati tra i quali spicca il terzo posto a staffetta con Galeazzi e Martinella compagni di avventura.
Tre vittorie consecutive alla Cheggio – Andolla, negli anni 90, confermano le sue grandi qualità di scalatore.
In poco più di vent’anni di attività agonistica consegue numerose vittorie che gli sono valse titoli di Campione Provinciale e Regionale di Corsa in Montagna.
La sua vita sportiva si è sviluppata nel G. S. Bognanco con una breve esperienza nell’altra perla dello sport Ossolano, il G. S. Genzianella.
La sua carriera sportiva ha dovuto arrendersi a qualche malanno fisico ma non per questo Adriano si è fermato: la bicicletta è un buon mezzo per mantenersi in forma e poi…occorre rendere al mondo dello sport quanto ricevuto. Domodossola (e il “Calvario”) tradizionalmente ospita prove di Corsa in Montagna. Con il prezioso supporto di un gruppo di amici dal 2008 allestisce occasioni per altri montanari, di realizzarsi nello sport e quattro di questi appuntamenti sono stati sede di Campionato Italiano.
Carlo Degiovanni