All’inizio degli anni ’80 lo sci di fondo aveva prodotto una novità tecnologica: lo Ski Roll ovvero la possibilità di “sciare” anche in assenza di neve. Una sorta di pattino lungo da infilare al posto degli sci da fondo. Era dotato di tre ruotine montate su cuscinetti che bloccavano la rotazione all’indietro svolgendo le funzioni della sciolina. Unico limite: non si poteva praticare la discesa. La novità fu accolta con entusiasmo tra gli amanti dello sci di fondo lasciando presagire un ottimo sviluppo futuro e l’evoluzione da “sistema di allenamento” a disciplina sportiva specifica. Al vero, dopo anni di discreto successo, lo Ski Roll è tornato ad essere uno sport di nicchia confinato nelle vallate più attive nella pratica dello sci di fondo.
La nascita dello Sky Roll favori anche l’ideazione, da parte dello Sport Club Angrogna, di una nuova manifestazione sportiva a staffetta denominata la “Cavalcata della Val d’Angrogna”.
Il terreno di gara era l’intera Valle di Angrogna con gli atleti che la percorrevano nelle specialità di Ski Roll, appunto, Marcia Alpina e Ciclismo con la classica bici da corsa.
“Ad abundantiam” segnalo che la prima squadra vincitrice fu composta da Willer Bonnet, Bruno Franco Rinaldo e Bevilacqua Luigi con qualche dubbio su quest’ultimo cognome in quanto, in quei tempi, non era raro ricorrere a nomi di fantasia per sfuggire ai provvedimenti disciplinari delle Federazioni sportive di riferimento.
Ci voleva del coraggio, in tempi di discipline singole, a lanciare una manifestazione sportiva multidisciplinare e ci vollero ben sei edizioni prima che qualche “coraggioso” (Danilo Negrin al maschile e Paola Salasco al femminile) decidesse di partecipare individualmente facendo nascere una manifestazione originale di Triathlon.
L’edizione 1986 della “Cavalcata della Valle di Angrogna” ha visto l’esordio sportivo di Franco Aglì, atleta angrognino fin nel profondo dell’anima e tacula d.o.c., ma stranamente accasato sportivamente alla “Atletica Pinerolo” forse anche perché occorreva una società dotata di settore giovanile per gestire le ambizioni di un sedicenne. L’esordio in “Patria” lo vede concludere con un onorevole 6° posto.
L’approdo alla categoria Juniores, nel 1989 determina il suo ritorno in valle. Lo accoglie la Polisportiva Villarese già di Daniele Catalin ed assaggia il podio alla Tre Rifugi sia pure nel percorso più breve adeguato alla categoria: 2° posto alle spalle del vincitore Ricca Andrea.
Qualche guaio fisico lo tiene lontano dalle competizioni per sei anni finché nel 1995 lo Sport Club Angrogna ripropone alla Vaccera il Trofeo Monte Servin lassù emigrato per dissidi con la Federazione di Atletica Leggera.
L’esordio nella categoria “dei grandi” e nella gara “di casa” porta con se la prima vittoria che conta.
La vittoria di Franco al Servin, versione Vaccera, determina anche le condizioni per la ricostruzione della squadra di Corsa in Montagna all’interno dello Sport Club Angrogna ridando lustro alle gesta passate dei Bertin, Odin ecc…
Il nome prescelto è tanto suggestivo quanto fantasioso: i “Dahu” con chiaro riferimento allo strano animale leggendario con gambe asimmetriche che ne favoriscono la stabilità sui diagonali montani.
Franco diventa l’anima della nuova realtà sportiva e la sua attività conosce piazzamenti di prestigio, pur senza vittorie, nelle principali manifestazioni regionali ed interregionali.
Il processo di crescita si realizza appieno nel 2000 con la vittoria al Trofeo Lunelle nelle Valli di Lanzo ed il ritorno al successo al Monte Servin di casa. In quell’anno fa il suo ingresso in società Ivan Garnier uno dei giovani più promettenti nelle corse in montagna e con il qualificato compagno di avventure vince alla grande la Tre Rifugi edizione 2001 con il tempo di 2.13.25. Sempre in quell’anno si afferma in una prova riservata ai grandi campioni: il Quinzeina da Santa Elisabetta.
Il 2002 segnala il suo secondo posto alla Tre Rifugi, ancora con Ivan Garnier, ma soprattutto registra la vittoria al Trofeo Parco Orsiera.
E’ tempo di esordire sulle scene internazionali e la prima occasione viene data dalla Valmalenco – Valposchiavo che conclude in decima posizione. E’ l’anno 2003 e gli archivi segnalano ancora una seconda posizione alla Tre Rifugi.
Nel 2004 lo attendono le più prestigiose manifestazioni internazionali. Nascono le World Series nella specialità Sky Race. La Salomon si accorge delle potenzialità del montanaro Angrognino e ne sostiene le gesta: conclude il Circuito nei primi venti a livello mondiale ma soprattutto si “laurea” all’università di Zagama partecipando in terra basca alla Zagama – Aizkorri concludendola in 20° posizione!
L’anno 2007 porta con se una singolare manifestazione a tappe sulle montagne cuneesi che Franco conclude in terza posizione soffiando l’ultimo gradino del podio a Marco Olmo.
Come tutti gli amanti delle corse sui monti non limita la sua attività esclusivamente alla corsa e qualche energia fisica la riserva alle racchette da neve (circuito Coppa Europa), allo sci alpinismo partecipando al Trofeo Mezzalama ed al Sellaronda Sky Marathon ed alle corse su neve vincendo (2010) il Via Lattea Trail.
Ancora nel 2010 si misura con le asperità tecniche del Trofeo Kima in Valmasino: li si corre una prova mondiale di Ultra Sky Marathon e conclude con un brillantissimo 13° posto.
Poi, si sa, il passare degli anni esalta la resistenza a scapito della potenza ed allora prova le lunghissime distanze del valdostano Tor des Geants: l’esordio del 2010 lo vede costretto al ritiro al 280° Km per problemi fisici.
La carriera agonistica di Franco non può chiudersi con un, sia pure comprensibile, ritiro ed allora….arriva l’edizione 2011 del Tor e questa volta il traguardo arriva dopo 103 ore di cammino in 19° posizione!!!
Gli anni ci restituiscono un Franco Aglì più “umano” dal punto di vista agonistico mantenendo sempre la consueta simpatia e capacità aggregante. La sua partecipazione alle gare è fatta con spirito più “leggero” a tenere compagnia a chi da sempre va molto più piano.
Con la sua esperienza guida i “Dahu” per le asperità montane in giro per l’Italia e dispensa simpatia e consigli agli amici appassionati dalla sua casa, rigorosamente in Val d’Angrogna, in una borgata dal nome gentile: Buonanotte!!!
Che sia il nome della borgata o una beneaugurante affermazione il mondo degli “Invincibili” ringrazia….
Carlo Degiovanni