Diceva (e scriveva) Indro Montanelli che i Savoia sono come le patate: la parte migliore sta sotto terra.
Senza volere rilanciare un giudizio antistorico su temi così divisivi viene alla mente che la prima riserva di tutela del territorio, ancora prima della unità d’Italia, venne istituita da Vittorio Emanuele II° con la realizzazione della Riserva Reale di Caccia del Gran Paradiso.
La cessione del territorio interessato allo Stato Italiano è arrivata nel 1913 ed ha posto le premesse per la nascita del Parco Nazionale del Gran Paradiso (1922) con l’obiettivo principale di salvaguardare flora e fauna e, tra quest’ultima, soprattutto lo stambecco.
Per decenni il Parco è rimasto una delle poche realtà di tutela ambientale presente in Italia ottenendo importanti riconoscimenti a livello europeo.
Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è stato il caposcuola dell’attuale politica di protezione dell’ambiente che conta numerose realtà probabilmente ancora inadeguate rispetto al degrado che sta vivendo il territorio.
Nel Parco Nazionale del Gran Paradiso vive e lavora l’Invincibile Raffaella Miravalle.
Forse prevale il verbo “vivere” perché per Raffaella è difficile fare distinzioni in un lavoro che “è la ragione della mia vita”.
Le sue origini sono contadine e Pecetto Torinese l’ha vista crescere. Un po’ più in su, è vero, c’è il Colle della Maddalena dove negli anni ‘80 si svolse addirittura un Campionato Italiano di Corsa in Montagna per categorie giovanili. Niente a che vedere con le grandi montagne.
Però….i sogni giovanili fortemente sostenuti dagli incoraggiamenti paterni l’anno portata lì a svolgere le funzioni di guardiaparco!
Era il 1999 e, dopo 28 anni di vita trascorsi senza trasporti sportivi (tanto meno agonistici), ha “dovuto” avvicinarsi allo sport ed, in specifico, alla Corsa in Montagna. Il “concorso” per il lavoro sognato una vita prevedeva anche una prova di marcia ed allora trova un amico esperto in materia e via ad allenarsi per riuscire nell’intento ma anche per non più smettere di correre.
Il destino dei corridori di montagna è inevitabilmente quello di incontrare lo ski alp tanto così, per vivere la montagna tutto l’anno. Raffaella non ha fatto eccezione e la sua “carriera” sportiva si alterna di successi con le scarpette con altri conquistati con le pelli di foca sotto gli sci.
Una passione sportiva totale che caratterizza il suo modo di gareggiare: niente cronometri, cardiofrequenzimetri o “strani” integratori ad accompagnare il suo gesto tecnico….solo il respiro della natura e la compagnia del pastore tedesco che la accompagna nelle sue escursioni.
Conseguentemente non chiedetele mai “quanto ci hai messo” perché vi risponderà: “Non lo so, però mi sono divertita”! E dire che di norma frequenta il podio, semplicemente ed umilmente ma, di norma ne frequenta il gradino più alto.
Quindi Raffaella arriva all’agonismo a 28 anni senza i consueti percorsi nelle categorie giovanili.
Il Trail del Monte Soglio, vicino al “suo” lavoro diventa la gara simbolo per lei per le numerose vittorie registrate ma c’è molto di più: le gare sono occasione di sport ma anche per legare o consolidare amicizie. Debora Cardone la accompagna nella vittoria al Campionato Italiano a coppie di Sky running in Val Tartano. Ancora la Cardone e la Brizio completano con lei la staffetta del Campionato Italiano in Val Bondione. Elisa Terrazzino è la sua compagna di avventura nelle vittorie ai Trail dei Laghi e l’Erbaluce.
In Val Pellice è Ornella Bosco ad accompagnarla nella vittoria alla Tre Rifugi nelle edizioni 2003 e 2004.
Lei dice che le vittorie sono più belle se condivise nelle gare a coppie o a staffetta scegliendo “amiche” più che “socie”. Però non disdegna le prove individuali e le vittorie alla valsusina K3 con l’ascesa al Rocciamelone, alla Becca di Nona ad Aosta, al Trofeo Kima in Val Masino ma, soprattutto, la conquista del titolo italiano di Ultra Sky Marathon sui sentieri amici del Gran Paradiso sono li a testimoniarne il livello di assoluta eccellenza.
Come scritto la montagna vive di sport anche in inverno e con gli sci ai piedi vince tre edizioni del Trofeo Mezzalama, gara di ski alp a squadre. Nell’avventura l’hanno accompagnata rispettivamente Lella Gianotti e Katia Tomatis, Claudia Titolo e Marina Ferrandoz , Debora Cardone e Elena Tornatore.
Debora Cardone è la compagna più fedele e, tra le altre, insieme vincono la Tre Rifugi Ski Alp in Valle Pesio e la francese Pierre Menta nel 2016….
Tanto basterebbe per definire Raffaella una delle più forti atlete nello sport di montagna ma lei ha ancora un sogno: in Valle d’Aosta una manifestazione percorre anche la sua casa di adozione, il territorio del Parco del Gran Paradiso. Il Tor des Geants.
Portarlo a termine sarebbe un successo facendo i conti con l’età e qualche problema alle ginocchia messe a dura prova dalle discese che hanno sempre rappresentato il suo punto di forza.
E’ un sogno come lo era quello di realizzare la passione della sua vita e, come successe nel 1999, umiltà e semplicità la porteranno al traguardo in modo leggero cercando il divertimento e ad attenderla a Courmayeur ci sarà, tra amici parenti ed applausi, l’adorato pastore tedesco.
Carlo Degiovanni