A Oslo faceva sicuramente freddo in quell’inverno del 1992. Un americano si presentò ai Campionati mondiali di Fondo (sci) e creò la rivoluzione …. Dapprima pattinando solo su di un lato e poi con ambedue le gambe inventò letteralmente lo Sketting completando una 30 km con una sciata sconosciuta fino ad allora. Il vantaggio della nuova tecnica gli permise di vincere, l’anno successivo, la Coppa del Mondo di Sci di Fondo.
Da allora il Fondo non è più stato lo stesso e sono nati due modi profondamente diversi di praticarlo con grandi innovazioni nel gesto tecnico e nei materiali: la tecnica classica e la tecnica libera. Lui era Bill Koch e a sua fama è dovuta più alla sua innovazione che alle sue, peraltro notevoli, qualità atletiche.
Questi pensieri mi sono venuti in mente rivedendo, sui sentieri di montagna, Maria Long, atleta che nello sci di fondo ha costruito le sue radici agonistiche dopo averlo appreso per motivi meno sportivi: l’andata e ritorno a scuola come succedeva in quei tempi ai giovani scolari di montagna.
Lo sci di fondo, Maria, non lo ha mai abbandonato: il passaggio dalla scuola alle gare è stato piuttosto naturale come il successivo insegnamento presso la pista olimpica di Pragelato.
Nel contempo ha conquistato due podi nei campionati italiani di sci nordico oltre ad innumerevoli successi.
Maria Long è la conferma di come fossero parenti stretti il Fondo e la Marcia Alpina. Terminata la stagione invernale occorreva mantenersi in forma ed avendo a disposizione quegli impianti sportivi naturali quali sono le montagne….
La sua predisposizione per lo sport di resistenza le ha permesso di ottenere grandi successi cimentandosi nella “Marce Alpine”, quelle “vere” come le definisce lei.
Ed allora eccola protagonista, negli anni ’80/90, dello Chaberton nella versione Claviere – Vetta – Cesana e stabilire il record femminile alla Tre Funivie di Sestriere.
La cronoscalata St. Vincent – Colle di Joux ed il Musinè l’hanno vista trionfatrice ma il suo ricordo migliore lo riserva alla Tre Rifugi Val Pellice: ben 5 edizioni vinte (3 a coppie e 2 individuali) hanno fatto in modo che la classica della Val Pellice diventasse per lei il ricordo indimenticabile della sua carriera sportiva.
Poi…c’è anche la vita e le sue pieghe non sempre positive. Ed allora lo stop alle competizioni che è durato ben 25 anni!!!
Da un anno, però, la vediamo nuovamente danzare sui sentieri. I risultati agonistici ridimensionati dall’inevitabile scorrere del tempo. Lei, nata nel 1948 a Pramollo, ha deciso di tornare allo sport praticato con un solo obiettivo: divertirsi e condividere la sua passione con i compagni di un tempo. E poi ci sono i più giovani ai quali trasmettere la stessa passione che le ha arricchito la vita. Nelle corse sui monti ed anche con gli sci ai piedi. Nella tecnica classica o nell’innovativa, grazie a Billi Koch, tecnica libera.