Per non essere né megalomane e né frainteso preciso che li limite del mondo citato nel titolo è quello della Corsa in Montagna in Val Pellice. E’ pur vero che in Valle esistono manifestazioni sportive più ricche di storia ed anche di fascino ma sono gare che si sono “limitate” alla sia pure meritata autocelebrazione.
La gara di Villar Pellice assume una valenza che va molto al di là della semplice “manifestazione sportiva” e se oggi la Corsa in Montagna è parte importante dello sport di valle lo deve anche a quella gara e, soprattutto, al suo “inventore”: l’“Invincibile” Daniele Catalin.
Con l’allestimento di quella gara Daniele, che a Villar Pellice ha le sue radici, diede il via alla creazione del contesto nel quale sviluppare una delle più dinamiche, longeve e qualificate esperienze di associazionismo sportivo: l’Atletica Val Pellice. A dire il vero la compagine valligiana nasce formalmente all’inizio del secolo in corso ma quale sintesi delle precedenti esperienze societarie che portavano i nomi di Maison du Sport prima e Polisportiva Villarese poi sostenuta dagli sponsor Boutique della carne e Footing Sport.
“Lou vir d’la Cumba d’Liussa” era il nome completo della gara sintetizzato in “Cumba Liussa” per i meno esperti di patois. La destra orografica della Valle Pellice ospita questo vallone situato nel Comune di Villar Pellice. Il percorso prendeva il via (e si concludeva) dal laghetto posto in prossimità del campo sportivo e si avventurava attraverso sentieri e piste forestali nel cuore del vallone stesso. Dieci i km e circa 700 i metri di dislivello piuttosto “corribili” con esclusione di un tratto impegnativo collocato a metà della salita.
La classifica della prima edizione del 1979 la definisce con l’appellativo di “Marcia Alpina” mentre l’evoluzione regolamentare nazionale intervenuta negli anni ’80 l’ha trasformata in “Corsa in Montagna” pur mantenendo sempre le stesse caratteristiche tecniche. Dieci le edizioni (dal 1979 al 1988) con una riedizione nel secolo nuovo.
Il nome maschile più ricorrente nell’albo d’oro è quello di Giuseppe Genotti, atleta canavesano, ma sono presenti altri campioni del calibro di Edo Ruffino, Felice Oria e Rinaldo Bruno Franco.
Fiore all’occhiello della gara villarese l’edizione 1986 (8° edizione), gara nazionale che vide al via 253 atleti (25 fuori tempo massimo) provenienti dalle migliori realtà sportive dell’alta Italia. Trionfò il Campione del Mondo Alfonso Valicella (Alitrans Verona – 43’32”) davanti al compagno di squadra Antonio Amalfa ed al Marocchino, naturalizzato Italiano Lakim Driss (Valli di Lanzo). Rinaldo Bruno Franco (Pol. Villarese – 45’11”) fu il migliore dei “nostri” conquistando la 5° posizione.
Nella gara femminile, ridotta a 7 km dai regolamenti Fidal, si impose la giovanissima Claudia Priotti, nell’anno della convocazione nazionale di Morbegno (So) davanti al Maria Long e Mariangela Grosso, tutte tre tesserate, in quella stagione, per la RIV SKF di Villar Perosa di Pier Cesare Morero.
L’esperienza nazionale fu ripetuta nell’anno successivo ma la partecipazione fu più locale e contenuta nei numeri (132 partenti). Vinsero Valter Rossa e Mariangela Grosso.
L’edizione 1988 (decima) pose fine alle “ostilità sportive” nella citata Cumba ma il seme era gettato e di quel seme ne beneficia ancora oggi, sia pure nelle versioni più adatte ai tempi, lo sport dei corridori di montagna della Valle Pellice.
Carlo Degio