giovedì 30 maggio 2019

CORSE DELL’ALTRO SECOLO ... SANTA MARGHERITA DI TORRE PELLICE: CASTELLUZZO, IL MASTER DELLA MARCIA ALPINA

Non mi avventurerò in toponimi a me sconosciuti ma la chiamerò così, come è conosciuta nel mondo delle corse sui monti: la Marcia Alpina di Castelluzzo con i suoi 12 km e circa 1000 metri di dislivello.

La Marcia Alpina di Castelluzzo rappresenta una delle più antiche gare di specialità delle quali si abbia memoria: una foto (tratta dal libro che celebra le prime 30 edizioni della Tre Rifugi) ne ritrae il controllo nel punto più alto datata 19 giugno 1910! E’ il fiore all’occhiello del Gruppo Amici di Santa Margherita (Torre Pellice) e le sue caratteristiche tecniche, specie nella parte di salita, l’hanno posta all’attenzione nazionale dei migliori specialisti del settore. L’avere partecipato almeno ad una edizione della gara dà diritto al “Master” in specialità ed è un titolo che non deve mancare nel bagaglio sportivo di un corridore di montagna…che poi dire corridore è una parola grossa in quanto le pendenze costringono alla marcia anche i migliori.
Su quel tracciato esiste e persiste il record tuttora imbattuto di Giovanni Mostacchetti, fortissimo atleta della Forestale Roma, che nel 1975 concluse la sua fatica in 57’41” relegando alla seconda posizione il compagno di squadra Raimondo Balicco ed in terza l’olimpionico Willy Bertin. Altre undici volte il vincitore chiuse sotto il muro dell’ora ma nessuno si avvicinò allo strepitoso tempo del bergamasco di San Pellegrino terme. Eppure si tratta di campioni assoluti che rispondono ai nomi di Silvio Calandri, Felice Oria, Pier Giorgio Chiampo, Carlo Dalmasso, Elio Ruffino, Livio Barus e Paolo Bert. Poi i campioni locali Renato Jallà, Bruno Poet e Claudio Garnier.
Giovanni Mostacchetti è scomparso nel 2005 ed in quell’anno scomparve anche la Marcia Alpina di Castelluzzo. Successe che la Federazione Italiana di Atletica Leggera decise che il tracciato (Santa Margherita, Castelluzzo, Colle Sea, Santa Margherita) non rispondeva ai propri limiti tecnico – regolamentari e di sicurezza negando l’omologazione del percorso. Ciò costrinse il G.A.S.M. a realizzare una variante che escludesse proprio il Castelluzzo. Per questo assunse la denominazione de “Il sentiero dei camosci”: percorso splendido ma…niente a che vedere con la classica dei tempi andati.
Il coraggio di Patrizio Zancanaro l’ha riportata in vita nella sua versione “strong” nel 2018 inserendola nel neonato Trofeo delle Valli ripristinando “sentieri” impossibili e sconosciuti che sfidano il mondo dei moderni Trailers.
Domenica 26 maggio 2019 si celebrerà la seconda “riedizione” sul percorso classico cercando di fare rinascere il “mito” capace di portare ad assistere alle gesta dei campioni centinaia di spettatori sulla piazza di Santa Margherita di Torre Pellice. Il record di Giovanni Mostacchetti rimane lì, scritto sull’albo d’oro, a rappresentare l’orizzonte alto cui dovranno tendere i protagonisti per conseguire quel “master” che trasforma gli atleti, e le atlete, in indimenticabili campioni.
Carlo Degio