La telefonata non voleva finire
tanta era la voglia di riversare, attraverso l’etere che collega persone ed
emozioni, una vita intera di ricordi legati alla realizzazione di una
manifestazione sportiva che desse prestigio alla vallata. Era il 1984 quando per la prima volta prese
gli strumenti del mestiere per salire, pulendolo, il sentiero che da
Traversella, percorsi 200 metri di asfalto, si arrampica fino a raggiungere il
Rifugio Chiaromonte, dopo poco più di 6 chilometri corredati da 1200 metri di
dislivello.

Le emozioni che trapelano confermano
quanto sia giusta l’idea di lasciare traccia scritta del mondo della Marcia
Alpina, delle competizioni che hanno presidiato tutte le vallate ed anche delle
persone che con la loro passione hanno dato vita a questo splendido sport! Le
vallate alpine che hanno avuto la fortuna di vedere nascere questi “Talent
scout” capaci di soddisfare le proprie passioni sportive ma, nel contempo, di
pensare in grande sono divenute fucine di prestigiosi appuntamenti agonistici e
di altrettanto prestigiosi campioni. Il maggiore merito sta, però, di avere
dato vita a quel Territorio ed alla gioventù che lo abita!
Dall’altro capo del telefono Ettore
Perino, classe 1938. Parla con soddisfazione e malcelata emozione della sua
creatura: l’allestimento della gara di Marcia Alpina Traversella – Rifugio
Chiaromonte e ci tiene a precisare che le inevitabili ingiurie degli anni non
lo hanno fermato. Nonostante quel brutto infortunio sugli sci occorso nel 2008…
E dire che l’anno precedente era ancora stato coprotagonista della Aosta –
Becca di Nona – Aosta. Adesso basta gare
alla veneranda età degli 82 anni ma la montagna lo attende, sia pure a passo
adeguato, ogni giorno che la natura manda sulla terra! Nella sua vita sportiva è stato sciatore,
atleta, organizzatore e Dirigente sportivo della Podistica Dora Baltea.
Traversella – Rifugio
Chiaromonte: il classico percorso di una Marcia Alpina fatto di aspre
mulattiere talvolta indecifrabili tra i massi e i prati degli alpeggi. Le
“strade” dei margari che salgono per utilizzare le risorse che la natura mette loro
a disposizione e che, una volta all’anno, diventano impianti sportivi in natura
per epici confronti tra giganti dalla schiena ricurva nell’aggredire le feroci
pendenze. Solo salita per dare spazio e gloria anche agli scalatori puri. Il
sostantivo va coniugato anche al femminile avendo la Marcia Alpina dato il
giusto spazio ad un “genere” che rincorre la parità anche in questo campo dopo
le “timidezze” del secolo scorso!
Il titolo di “regina” di questa
corsa va attribuito senza ombra di dubbio a Ornella Bosco. L’atleta della
Libertas Forno ne conserva il record femminile fin dall’edizione 2005 con il
prestigioso tempo di 1.03’49” ma la sua assoluta superiorità sta in quelle 15
edizioni che l’hanno vista trionfatrice sotto il bianco lenzuolo che segnalava
la fine della fatica! Negli anni si sono succedute nel primato femminile Cinzia
Usseglio, vittoria alla prima edizione ripetuta altre due volte; Paola Didero
che con Amabile Salarino e Rosanna Mattè ha conseguito due primi posti. Per 5
anni si è registrata la vittoria di Genzianella Faccioli ma ad alzare le
braccia al cielo sono state anche Susanna Michelotti, Laura Cuneo, Carmela
Vergura, Elisa Arvat e Kuzmiska Katarzyna.
Il “re” è, indubbiamente,
Leonardo Follis. L’indimenticato sci alpinista detiene tutt’ora il record della
prestigiosa salita sancito dal fermo crono del 1999 in 52’28”. Donato Ducly battezzò
la prima edizione nel 1984 cui seguirono i successi di Dino Fontana, Mauro
Boglino, Mauro Pellais, Leandro Marcoz (5 i suoi trionfi!), Renato Jallà, Aldo
Osella, Paolo Favaglioni, Stefano Chiò, Ermes Prudenziati, Gian Carlo Costa.
Dopo il record del Valdostano Follis toccò a Nadir Maguet tentare l’impresa: riuscì nella vittoria ma dopo 1200 metri di dislivello appena 3 secondi tracimarono dall’obiettivo del record! In tempi più recenti sono saliti in cattedra nuovi campioni: Edwuard Young su tutti con 5 vittorie, Enzo Mersi con 4, per Stefano Giaccoli 3 successi, 2 per Andrea Bosolo ed anche Ezio Bordet ha voluto lasciare il segno in prossimità del Rifugio Chiaromonte.
Dopo il record del Valdostano Follis toccò a Nadir Maguet tentare l’impresa: riuscì nella vittoria ma dopo 1200 metri di dislivello appena 3 secondi tracimarono dall’obiettivo del record! In tempi più recenti sono saliti in cattedra nuovi campioni: Edwuard Young su tutti con 5 vittorie, Enzo Mersi con 4, per Stefano Giaccoli 3 successi, 2 per Andrea Bosolo ed anche Ezio Bordet ha voluto lasciare il segno in prossimità del Rifugio Chiaromonte.
Il firmamento di stelle citato dà
la misura di quanto abbia saputo realizzare l’intuizione di Ettore con il supporto
indispensabile di altre passioni di valle quali quella del conterraneo Giovanni
Chiolino. La salita al Rifugio Chiaromonte affonda le sue radici in quel 1984
ma ancora oggi richiama centinaia di atleti sotto lo striscione di partenza:
200 metri di asfalto e poi su!
Conservo, di quella gara, un
ricordo particolare: dopo un primo assaggio nella edizione 1990 ci feci ritorno
nel 2002, anno di svolta nella mia vita dopo avere vissuto i tormenti che ha
volte rendono complicata l’esistenza umana. Era il 18 agosto del 2002 ed andai,
con due amici atleti, a respirare l’aria della Valchiusella con l’animo
alleggerito dal piombo che impedisce di volare. Salii leggero quelle asperità
giungendo inconsapevolmente al traguardo appaiato a Ettore Perino (per amore di
verità giunsi 3 secondi dopo). Fu per me una vittoria! Non sempre e non per
tutti la vittoria consiste nel tagliare per primo il traguardo: sovente il
successo sta nelle emozioni che abitano i pensieri dei marciatori piegati nello
sforzo in salita ed usi ad osservare null’altro che la punta delle proprie
scarpe. La successiva, e non competitiva, discesa a Traversella sancì la voglia
di riprendere il cammino (e le corse) della vita!
Carlo Degiovanni
Carlo Degiovanni