martedì 17 agosto 2021

TRE RIFUGI: ADDIO AI RECORD?

Martin / Bernard Dematteis, Francesca Ghelfi / Martina Chialvo e Claudio Galeazzi: le loro prestazioni crono rimarranno imbattute!


Ragionare di confronti tra campioni dell’oggi e del passato è operazione quanto mai ardua stante i miglioramenti tecnici che inevitabilmente coinvolgono le varie discipline sportive portando a miglioramenti non solo ascrivibili alle prestazioni dell’atleta.

Parimenti la definizione di “record” presenta già nella disciplina atletica della Maratona alcune difficoltà ad essere riconosciuto tale: stante le inevitabili diversità tecniche tra l’uno e l’altro tracciato è più corretto definire il responso cronometrico con il termine meno altisonante quale “miglior tempo”.

Nello sport “in natura”, poi, il concetto espresso viene ulteriormente rafforzato: i tracciati, anche della stessa gara, non sono sempre uguali come le condizioni climatiche o del terreno e ciò determina l’impossibilità di santificare le migliori prestazioni con il termine di record. Ciò non toglie nulla al riconoscimento del valore del risultato cronometrico che alcuni Campioni hanno fatto registrare.


Nel caso della Tre Rifugi rimangono incisi nella memoria il miglior tempo a coppie realizzato in una giornata meteo da tregenda da Erminio Nicco e Silvio Calandri (2.05.44. – 1976) migliorato ulteriormente da Bernard e Martin Dematteis (2.03.14 – 2019) per quanto riguarda le coppie maschili, Severina Pesando e Claudia Priotti (2.46.47. – 1984) superate a loro volta da Francesca Ghelfi e Martina Chialvo (2.40.42 – 2019) nelle coppie femminili.


E poi c’è lui: Claudio Galeazzi l’indimenticato Campione ossolano che nel 1991 fece registrare l’imbattuto 2.02.14 nella prova singola su di un terreno a lui sconosciuto. Non esiste miglior tempo individuale femminile causa i limiti tecnico – culturali – sportivi dei tempi andati!

Cosa centra tutto questo con la Tre Rifugi 2021 e seguenti? La tracciatura del classico “otto volante” che ne caratterizza il profilo alti – planimetrico ha fatto scoprire che nel tratto Lago nero (sotto il Colle Manzol) – Partia d’Amount sono state realizzate, fortunatamente, opere di miglioria della sentieristica esistente derivante da lavori di captazione acqua. Tutto ciò determina un progresso idraulico ma anche un miglioramento della percorribilità di ampi tratti della discesa che potrebbe determinare un contenimento del tempo di discesa dai 2 ai 3 minuti per i migliori e qualcosa in più per tutti.


Nel contempo risulta maggiormente problematico effettuare confronti sui tempi (anche cronometrici) andati senza nulla togliere al fascino della Regina delle Marce Alpine.

Carlo Degiovanni