domenica 27 settembre 2020

GLI INVINCIBILI CELEBRANO IL TRAIL CHE NON C’E’

 MEYNET E BESSE’ PALESATE A FESTA PER SALUTARE I 62 PROTAGONISTI


62 iscritti e partenti (più Ettore, l’erede di Ulisse), 60 arrivati e due dispersi. E’ questo il bollettino ufficiale che sancisce la conclusione della edizione “salvo intese” del Trail degli Invincibili che ha avuto “non luogo” a Bobbio Pellice domenica 27 settembre 2020. Il risultato è autorevolmente sancito dal documento redatto dal Centro Elaborazione Dati “Truck e Branca” tornato in auge arricchito di nuove professionalità dopo la defaillance palesata in occasione della Tre Rifugi (edizione “che non c’è”). Il dato dei dispersi non preoccupa stante la precarietà del soggetto deputato alla conta: quell’appellativo Truck e Branca lascia intendere una certa qual approssimazione sugli elaborati ed è su questo elemento che fanno affidamento gli organizzatori.

Approssimazione che non riguarda i protagonisti delle varie interpretazioni della manifestazione sportiva.

Diamo la priorità ai competitivi iniziando dalle Atlete: va citata la vittoria di Antonella Lamberti che ha percorso il tracciato in 2.32”02” seguita da Irene Negrin (2.45’06” e due ginocchia sbucciate) e Carola Ferrero giunta a completare il podio in 2.58’08”.
Tra gli uomini prosegue il ventennale confronto tra Paolo Bert e Claudio Garnier che giungono rispettivamente al primo (1.46’17”) ed al terzo posto (1.49’53”). A fare visita agli Invincibili sale, però, dal Villaretto di Bagnolo Piemonte Maurizio Fenoglio, compagno di squadra di Paolo, che conquista la seconda posizione (1.46’37”).

Poi, però, ci sono stati gli atleti che hanno dato più importanza al severo ambiente che caratterizza il Trail che al banale cronometro percorrendolo, quindi, al passo utile al bene del fisico e della mente: Roberta Bellacicco, Michela Ruzza, Alexandre Carlotta e Daniele Giacalone i “winners”.

La categoria del “certificato di esistenza in vita” ovvero, di coloro che partecipano semplicemente per sentirsi o riscoprirsi vivi è stata la più frequentata; sicuramente da me ma non so se ne sono il vincitore: d’altra parte quale migliore tampone del provare a percorrere 20 km con 1400 metri di dislivello? Se si arriva in fondo prima delle 5 ore vuole dire che i polmoni funzionano ancora bene e, salvo i due presunti dispersi, “tutti ci arrivammo!”.

Un solo partecipante alla categoria dei raccoglitori di funghi ed escluso dalla classifica finale perché ha rifiutato di mettere a disposizione il “boletus” dalle dimensioni davvero impressionanti ai voraci protagonisti del terzo tempo finale.  Quest’ultimo elemento ha concluso “onions free” una bella e fresca mattinata di sport presso il Laghetto Nais di Bobbio Pellice.



Ed il prossimo anno vedremo di essere più seri.
Carlo Degiovanni

La classifica dei truc e branca