mercoledì 16 novembre 2016

Galleria degli Invincibili tra storia e sport: MARCO MORELLO

“Unico allenatore: il mulo”. Non precisa se fosse dotato anche di apposito attestato rilasciato dalla Fidal ma l’affermazione è perentoria! Il suo primo ed unico allenatore è stato il Mulo con il quale saliva agli alpeggi ai Piani di Tavagnasco e nel tragitto imparava la perseveranza, la forza e la resistenza dell’animale che talvolta lo costringeva a muscolari ripetute per tenerne il passo o a prove di forza nello smuoverlo dalle testarde pause!
Emerge fin dal suo esordio il carattere montanaro, tutto sostanza e pratica, di Marco Morello, ineguagliabile atleta di altri tempi mai sufficientemente celebrato dalle cronache ma, senza dubbio, il più amato dalle schiere di appassionati di Marcia Alpina che una volta popolavano i sentieri e gli arrivi della Nobile Atletica delle Valli e dei Monti.
Il suo impianto sportivo si estendeva su sentiero dal concentrico di Tavagnasco, ancora Piemonte ma già in odore di Valle d’Aosta, fino ai Piani di Tavagnasco posti mille metri più su dove una chiesetta dedicata alla Madonna accoglie ogni anno gli atleti protagonisti di una storica impresa sportiva ed i fedeli alla Madonna stessa. 
Al mattino ognuno si dedica alla propria passione, sportiva o religiosa, ed al pomeriggio si accomunano in pantagrueliche feste a base di polenta, carni varie e formaggi!
C’è molto da raccontare dal punto di vista agonistico di Marco e vedrò di farne necessaria sintesi ma l’ouverture va assolutamente dedicata alla simpatia ed affabilità del “personaggio”.
Difficile pensarlo senza un baffuto sorriso ed un saluto per tutti ma soprattutto senza il nettare del suo territorio: vino, liquore e formaggio, tutto fatto “in casa” e a disposizione di tutti in un rito preventivo alle più serie discussioni tecnico – sportive.
A correre ha iniziato a 17 anni (1968) e l’esordio ha portato subito una beneaugurante vittoria! Primo classificato su 30 partecipanti. Primo in assoluto in un’epoca sportiva senza tante accomodanti categorie che generano schiere di vincitori….
Era la gara di paese, Tavagnasco appunto, dove all’inizio di Luglio si festeggiava la patrona Santa Margherita. 
Non convinto ci ha provato a fine luglio. Era in programma una gara – monumento della Marcia Alpina: Tavagnasco – Madonna ai Piani in una delle prime edizioni: anche lì, non ostante l’esordio tra i Campioni, 1° assoluto in 45 minuti (1080 mt. di dislivello!!!). 
Una settimana dopo cerca verifiche “fuori casa” ma a Cuceglio conferma con una ulteriore vittoria  la sua predisposizione atletica. Solo la lontana Torino lo riporta in posizioni di rincalzo ma pur sempre sul podio.
Inizia, quindi, nel 1968 a soli 17 anni la lunga carriera sportiva di Marco Morello e  per raccontarne 
le fasi salienti servirebbe un libro a se quindi provo a metterne  a fuoco risultati e aspetti più interessanti.
L’elenco delle manifestazioni che lo hanno visto protagonista rappresenta la Treccani della corsa sui monti quando ancora si chiamava Marcia Alpina:
A Tavagnasco – Madonna ai Piani dedico qualche attenzione in più perché su quei sentieri Marco è stato protagonista come atleta con 6 successi (miglior tempo personale 40,01) e come organizzatore con la prova di Campionato Italiano. 
La durissima salita su sentiero (Km 3,87 – Dislivello di mt 1046 – Garmin docet) rappresenta l’antesignana dei moderni Km Verticali con le sue 65 edizioni che hanno visto sfilare il Ghota della Marcia Alpina. La gara fu invisa dalla Fidal negli anni ’80 che la giudicò troppo dura e non rispondente ai propri regolamenti. Ma l’astuto montanaro ha mille risorse….bastò mantenere inalterato il percorso e correggere la lunghezza sul volantino e tutto fu risolto per alcune edizioni. Poi il Campionato Italiano nel 2006  portò 393 atleti (22° posto per Marco) ma anche l’obbligo di modificare veramente la dura ascesa…ma solo per qualche edizione perché adesso si torna a salire sul tracciato originale.
Santa Elisabetta – Cima Quinzeina e ritorno: siamo nell’alto canavesano (Castellamonte) dove regna un’altra regina delle fatiche montane. Come nelle più antiche gare di specialità nessuna segnalazione di percorso. Solo partenza, bandierone rosso sul Quinzeina,  e arrivo e, soprattutto, una muscolare salita seguita da una terrificante discesa. Se vi recate alla chiesa di Santa Elisabetta vedrete una lapide con i nomi dei vincitori della gara.  Marco la considera la “sua gara” per avervi partecipato 13 volte (nel 74, al vero, finì fuori percorso…) ed averla vinta  8 volte con record realizzato nel 1970 in 58’30”. Tra la prima (1970) e l’ultima (1990) sono trascorsi 20 anni!!!
Una vittoria l’ha anche conseguita con l’amico Marco Treves ma si saliva e scendeva a Cima Quinzeina da Frassinetto (1973).
Trofeo Monte Chaberton nella versione classica Claviere – Cima Chaberton – Cresta Nera - Cesana: tre partecipazioni e due 5° posti e un 7°.
Sauxe d’Oulx Trofeo Genevris con salita al Colle Blegier e ritorno: una partecipazione – 3° posto.
Castelluzzo a Santa Margherita di Torre Pellice: tre partecipazioni ed altrettanti  secondi posti.
Calea, ancora nel canavesano dove si è presentato al via ben 22 volte. Mai una vittoria ma sempre piazzamenti di prestigio ad iniziare dal 2° posto del 1969 e dal 3° del1972.
Sulle asperità del Musinè da Caselette si è misurato in tre edizioni ottenendo due 2° ed un 3° posto.
Ad Angrogna, nel Trofeo Monte Servin è salito per due volte: nel 1972 era in testa ad un km dal traguardo poi gli tocco la terza posizione finale. Lo supero Marco Treves che dopo il traguardo gli propose la partecipazione in coppia alla prima edizione di una strana gara allestita in alta Val Pellice: la Tre Rifugi. E di lì iniziò il mito degli “Invincibili” Marco Treves e Marco Morello.
Anche il Colle Bione di Giaveno, Quincinetto, Saint Vincent – Colle di Joux, Traversella, Pont Canavese, Ivrea – Mombarone, Il mitico Dondeuil da Challant a Issime lo vedono negli anni presente e vincitore e sicuramente l’elenco non è esaustivo.
La sua carriera sportiva comprende anche exploit inattesi:
partecipa a due edizioni della Torino – Saint Vincent. La prima nel 1969 a 18 anni e senza preparazione.  18° assoluto dopo 100 km e, purtroppo, pochissimo dislivello: 10 ore e 30 minuti ed il fisico distrutto. Ci riprova l’anno seguente con un approccio più realistico: due ore di tempo risparmiato e 4° posizione assoluta anche se….le scarpe distrutte a Borgofranco d’Ivrea lo hanno costretto ad imitare Bikila nell’ultimo tratto.
La 5 Mulini lo attende ancora nella categoria Junior nell’anno 1969: 5° posto nella università delle corse campestri di San Vittore Olona.
Ed ancora nel 1971, quando gli tocca la naja, rappresenta l’Italia nella gara tra squadre militari in Grecia ed in terra straniera conquista la seconda posizione.
Ma per noi Marco Morello è, soprattutto, il mito della Tre Rifugi. 
Il suo incedere potente in compagnia dell’eleganza atletica di Marco Treves ha “segnato” le prime 4 edizioni della regina delle Marce Alpine, dal 1972 al 1975, con quattro vittorie consecutive. E non può che andare a lui, o meglio alla coppia Treves – Morello, la palma degli “Invincibili tra gli Invincibili” nella particolare raccolta di schede che illustra le gesta dei protagonisti delle corse sui minti della Val Pellice.
La sua carriera sportiva è stata segnata dall’appartenenza a tre società sportive di eccellenza nel settore: U.S. Tavagnasco che ne ha visto i natali, lo Challant dell’inseparabile Marco Treves e il Monte Rosa del compianto amico Fogu che ha fatto ricca di soddisfazioni la specialità dentro e fuori la Valle d’Aosta fino ai migliori scenari nazionali.
Però… un gravissimo incidente automobilistico sui suoi monti lo ha fermato nella carriera sportiva. Mesi di cure ed anni per recuperare la normale capacità motoria e poi….nel 2010 ancora un ruggito da Campione: corre, o meglio, in larga misura cammina per l’ennesima volta Tavagnasco – Madonna ai Piani!
Adesso si gode gli storici successi e del vecchio campione rimane la collaborazione organizzativa nella “sua” gara e la grande simpatia diffusa a piene mani nel mondo degli appassionati con la sua affabile umiltà accompagnata, sempre, dalla consueta dote di prodotti locali e personali: un bicchiere di vino, un po’ di liquore realizzato con sapienti alchimie casalinghe e, soprattutto, il formaggio locale per celebrare amicizie e successi.
Se lo volete incontrare salite a Tavagnasco a metà luglio per percorrere i ripidi sentieri che raggiungono Madonna ai Piani ma…. non limitatevi alla parte agonistica perché Marco ha preparato un “terzo tempo” da favola ed in quel momento potrete incontrare ed apprezzare l’”Invincibile Marco”.
Carlo Degiovanni