Trail Degli Invincibili

Un bellissimo Trail attraverso luoghi spettacolari, insoliti, racchiusi da una cerchia di monti dove tra tutti emerge il Cornour, da questa parte quasi inaccessibile!

Il nuovo percorso

Un nuovo Trail in Val Pellice con partenza ed arrivo dal Laghetto Nais di Bobbio Pellice!

Un occasione per conoscere la nostra Valle

Il nostro "Trail degli Invincibili", oltre ad essere un importante momento di sport vuole essere un occasione per conoscere il territorio della Val Pellice, non solo per le sue bellezze paesaggistica ma soprattutto per la sua ricca storia e cultura.

martedì 27 febbraio 2018

Gli Invincibili anche su CAI UGET Notizie!

Tratto da CAI Uget Notizie marzo-aprile 2018
Quando un autore porta un libro alla nostra biblioteca, qualcuno della redazione si preoccupa di leggerlo e, se ne vale la pena, di parlarne qui.
Stavolta tocca a me, già pregusto la scena: divano, copertina e libro. Poi leggo il titolo: “Trail degli Invincibili”. Il divano e la copertina lasciano il posto alle scarpette e allo zaino, per toccare con piede le meraviglie decantate dal primo capitolo.
Andiamo in Val Pellice, a Bobbio, un’oretta di macchina da Torino. Il percorso del trail è un anello, di venti chilometri e 1100 metri di dislivello (dal sito www.traildegliinvincibili.it si può scaricare la traccia GPS in vari formati).
Oggi è la classica giornata uggiosa di fine settembre, durante il viaggio Luciana legge la dettagliata descrizione dell’itinerario: le borgate attraversate, i forni, i monoliti e le relative leggende sulla fertilità. La descrizione è troppo dettagliata per ricordarcela tutta, dobbiamo portarci dietro anche il libro.
La partenza dal laghetto Nais, ben indicato a inizio paese, ci obbliga ad un tratto su statale, ma è breve. Nella borgata, un paio di macchine, i cui autisti vestono spiccatamente Montura, ci sorpassano: partiranno qualche tornante più su, dove finisce l’asfalto. Dopo aver attraversato la borgata Meynet, un sentiero ben segnalato parte a sinistra e sale deciso. Per noi che ci perdiamo facile, avere tutte le bandierine messe dall’organizzazione per segnare il percorso della gara che si sarebbe tenuta il giorno successivo è una manna dal cielo. Sotto i nostri piedi lucide castagne e spinosi ricci, uno scambio di sguardi complice con la socia: “Si raccoglie solo dopo il quindicesimo chilometro”. 

La parte dura della salita è nei primi chilometri, poi “spiana”. Ci fermiamo di tanto in tanto a rileggere la descrizione: quassù c’è il monolito, qui dovremmo vedere Rocca Chabert, lì le vie di arrampicata. Un mondo ricchissimo e fantasioso che ci possiamo solo immaginare, perché la nebbia avvolge tutto. Tutto tranne i colori dell’autunno, che spiccano vivaci tra le rocce e lungo i fiumi, e quel sentimento storico, in memoria dei tanti valdesi che su questi sentieri lottarono per ciò in cui credevano. 
“Invincibili” si riferisce ad un gruppo di resistenti valdesi, delle valli Pellice, Chisone e Germanasca che nel 1686 si oppose alla conversione forzata al Cattolicesimo: si trattava di poche decine di  uomini, ma disposti a tutto e costrinsero i governanti a scendere a trattative. I loro ritratti, e non solo, nelle pagine del libro.

Silvia Tessa (CAI UGET Notizie)

mercoledì 14 febbraio 2018

RICORDANDO DANIELE “DANY” BUFFA

Salire, salire e ancora salire. La corsa, quella meno istituzionale che ti fa immergere nella natura; poi ancora il ciclismo, anche lui tradotto nella versione selvaggia di boschi e montagne ma ancora non basta: l’inverno coniugato con gli sci ai piedi e, ancora una volta, fuori dalle piste affollate ma vissuto nella solitudine semi filosofica dello sci alpinismo.
C’è stato il tempo dell’agonismo, praticato con eccellenza alla scuola di un altro Daniele nella Atletica Val Pellice, che ha prodotto risultati e infinite amicizie attratte da un carattere simpaticamente contagioso ma oramai era il tempo degli affetti famigliari e dell’agonismo divenuto passione sportiva.
Proprio la passione sportiva lo ha condotto lassù in un pomeriggio feriale ed indagarne i “perché” o i “come è successo” è davvero esercizio inutile e anche irrispettoso.
Rimane il profondo dolore cha ha sconvolto la sua famiglia e l’incredulità del mondo dello sport. Un abbraccio a tutti loro è indispensabile e confortante ma non può che lenire solo in superficie il tumulto degli affetti, della rabbia e dello straziante dolore che accompagna questa tragedia umana.
Un pensiero leggero può accompagnare la tristezza di questi momenti: immaginare che il suo sogno tradotto in “bisogno di salire” si sia completato sentendolo sussurrare: “…e quando le montagne non mi basteranno più, allora volerò…nel vento”
Buon volo Dany

sabato 3 febbraio 2018

INVINCIBILI SULLA RIVISTA NAZIONALE DEL CAI "Montagne 360"

Essendo amici della montagna siamo abituati a camminare in alto ma anche a volare basso. Il progetto del libro non ambiva a raggiungere questi cieli ma essere recensiti su "Montagne 360" di febbraio 2018, la rivista nazionale del CAI, un po' ci inorgoglisce. Grazieeee Linda Cottino.