giovedì 27 aprile 2017

TRAIL E SOLIDARIETA': il progetto sportivo solidale I RUN FOR “FIND THE CURE“

Io corro ma non scappo è ormai da anni la frase simbolo del progetto sportivo solidale I RUN FOR FIND THE CURE.
Il suo significato trae spunto dal detto "più ti allontani da un problema, più ti allontani dalla sua soluzione", e la mission del progetto è proprio questo: stimolare le persone a non chiudere gli occhi, voltare gli sguardi e scappare, di fronte a situazioni inaccettabili, caratterizzate dal profonda disuguaglianza e ingiustizia sociale.
I Run for Find the Cure nasce nel 2012 a supporto di Find the Cure, associazione di volontariato che da anni porta avanti progetti di cooperazione in aree a basso livello di sviluppo.
La fortuna di avere, tra i volontari, tanti sportivi, ha sicuramente aiutato l’associazione a realizzare un progetto ad hoc, che potesse coinvolgere tanti atleti che spesso ci chiedevano
<< ma come possiamo dare una mano??>>
I Run for FTC   raggruppa trasversalmente atleti di tutti i calibri, età e locazione geografica uniti dal desiderio di correre per una motivazione in modo da lasciare una traccia umanitaria e non solo atletica.
Ogni anno sviluppiamo un progetto al quale dedicare chilometri e impegno, in modo da coinvolgere e sensibilizzare chi incontriamo sul nostro percorso.
Ma non solo.
Il progetto ormai coinvolge anche molti organizzatori di gare che con il loro contributo ci hanno permesso di creare il Corto Circuito Solidale, un insieme di gare dall’impronta fortemente solidale.
E poi ci sono le nostre gare, targate I run for FTC.
La prima a nascere è stata la Ceriale Coast Run, una corsa al tramonto in riva al mare a Ceriale. Poi è stata la volta dell’AWT, ovvero l’Alpine Wonderful Trail, la gara simbolo della nostra associazione, l’occasione per incontrare e riabbracciare amici e atleti che ci sostengono tutto l’anno in un contesto selvaggio e meravigliosa come quello della Val Maira che ci ha accolto anche in inverno con l’Alpine Wonderful Winter Trail.  Il Sea Beautiful trail e il Pizzo Ceresa Vertical Race sono tra le nostre gare più recenti e che ci hanno fatto amare sempre più l’entroterra Ligure.
Se dovessimo aggiungere un ulteriore elemento a questo progetto sportivo che, in qualche modo, ha cambiato la modalità di comunicazione e operativa della nostra associazione sarebbe impossibile dimenticare l’AMICIZIA.
In questi anni non abbiamo avuto solo dei sostenitori, abbiamo avuto degli amici che con il loro entusiasmo, supporto e spirito solidale ci hanno permesso di realizzare dal 2012 ad ora i seguenti progetti:
- 2012 costruzione della scuola elementare di Needlor, in India
- 2013 costruzione di 2 pozzi in aree rurali del Mali 
- 2014 costruzione della scuola elementare nel villaggio di Msolwa Ujamaa, Tanzania
- 2015 costruzione di un ostello per le bimbe della scuola elementare di Msolwa Ujamaa in Tanzania 
- 2016 costruzione della cucina e supporto dell‘ ostello SHERP (Samburu Handicapped and Rehabilitation Program) di Maralal (Kenya) che accoglie e accudisce 125 bambini di tutto il Samburu County con differenti disabilità.
Anche nel 2017 correremo tutti insieme per portare aiuto e ci impegneremo a raccogliere 20.000€ per la costruzione della Maternità di Nafadji Coura in Mali.
Nafadji Coura è un villaggio rurale raggiungibile attraverso una pista sterrata che, nel periodo delle pioggie, diventa praticabile solamente con motorette (per i più fortunati) o a piedi/bici.
Ha una scuola elementare e quindi rappresenta un villaggio di riferimento per piccole frazioni vicine.
La maternità attuale versa in condizioni pessime, tant’è che ne hanno dovuto dichiarare l’inagibilità. Costruita con fango e terra non ha retto ai molti anni di pioggia e caldo torrido che caratterizzano le stagioni del Mali.
Per questo abbiamo accettato di costruirne una nuova.
Sono moltissime le attività che una piccola maternità rurale può svolgere, a partire dalle consultazioni prenatali, per eventualmente inviare le donne a Kassaro dove c’è il Centro di salute di riferimento, qualora ci fosse qualche segnale che la gravidanza non procede regolarmente, al depistage per la malnutrizione per i più piccoli, alle consultazioni curative e ovviamente i parti.
Nonostante si sia anni luce da una qualsiasi maternità italiana, dalle innumerovoli ecografie, esami del sangue di una donna occidentale, la maternità rurale è quel piccolo barlume di speranza, di poter aiutare le donne a partorire in un ambiente più sicuro, rispetto alla capanna, sotto lo sguardo esperto di una matrone, con la somministrazione di farmaci essenziali subito nel post parto.
La salute materno infantile rimane uno degli aspetti fondamentali della sanità in Africa, aspetto tante volte trascurato, spina nel fianco di tante realtà, soprattutto le più povere.
Far nascere un bambino e far partorire una donna in sicurezza vuol dire far crescere il proprio villaggio.
Quindi buone corse a tutte.
Per il 2017 si corre a tutela delle donne e dei bambini.
Giacomo Kuba Fornelli