giovedì 8 dicembre 2016

Galleria degli Invincibili tra storia e sport: MAURO PASCHETTO

Nella “bassa” pinerolese esiste un territorio di pianura assoluta dove emana i suoi ultimi respiri di vita il torrente Chisone prima di annegare nel più nobile Po.
Territorio ricco di operatività agricola, proprio grazie alla ricchezza di acqua che favorisce la coltivazione di mais. Oltre alla laboriosità degli agricoltori e dei loro potenti e possenti cascinali, lì hanno trovato casa presenze nobiliari, testimoniate da Villa Doria denominata “il Torrione” con il suo parco di alberi secolari dove Xavier Kurten ha esercitato la sua sapiente regia progettuale.
I militari, poi, hanno eletto quel territorio a terreno di esercitazione con la nobile cavalleria un tempo su equini in carne ed ossa ed in tempi più recenti con mezzi meccanici meno romantici ma più efficienti.
Non un metro di dislivello caratterizza quel territorio peraltro sprovvisto perfino di un modestissimo cavalcavia. 
Baudenasca è il suo toponimo. Come abbia fatto a nascere in quel territorio una delle più qualificate compagini sportive di Marcia Alpina rimane un mistero, un bel mistero che arricchisce lo sport degli Invincibili.
Mauro Paschetto è stato uno dei più formidabili rappresentanti della locale ASD che, per esteso, si definisce Santianio Dante Baudenasca.
La sua attività agonistica è stata tanto intensa quanto breve, almeno a confronto dei colleghi di passione sportiva che di gareggiare non smetterebbero mai.
E’ vero che ha iniziato presto, molto presto quando, ancora alle scuole medie preferiva la corsa resistente al nobile gioco del calcio. L’occhio attento del Professore di Educazione fisica aveva notato questa inusuale caratteristica e provvide ad indirizzare Mauro al confronto agonistico sui prati che accoglievano i Campionati Studenteschi.
Il passaggio dai percorsi fangosi alle prime competizioni su strada è stato inevitabile ma correndo in quelle lande pianeggianti lo sguardo veniva attratto dal profilo dei monti dominati dalla sagoma inconfondibile del Monviso.
Seppe, il giovane Mauro, che anche su quei monti era possibile correre e che gli appuntamenti domenicali erano piuttosto numerosi.
L’incontro con Gabriele Barra prima e, conseguentemente, con il Santiano Dante Baudenasca è stato determinante per la sua carriera sportiva nella specialità della Marcia Alpina: erano i primi anni dell’avvento della FIDAL nel settore che determinò anche il cambio del sostantivo che divenne Corsa in Montagna. 
Mauro Paschetto è divenuto presto uno degli atleti più rappresentativi del nostro territorio nelle competizioni del Campionato Italiano di specialità con risultati di prestigio.
La Tre Rifugi, nella sua formula classica, lo ha visto al via in quattro edizioni con risultati di grande rilievo.
Intanto le vittorie negli anni 1986 e 1987 in coppia con Gabriele Barra con riscontri cronometrici di grande rilievo: 2.08 e 2.09 rispettivamente.
La sua presenza sui sentieri dell’alta Valle Pellice si era già manifestata in due edizioni precedenti: nel 1981 quando concluse 4° in 2.16 e nel 1985 quando il riscontro cronometrico di 2.11 gli valse la seconda posizione.
Come scritto, la carriera agonistica ha avuto vita breve ma molto intensa. Lo sport in genere è sempre stato la sua grande passione anche se oggi è finalizzato esclusivamente al piacere ed alla salute.
Carlo Degiovanni