lunedì 8 agosto 2016

Galleria degli Invincibili tra storia e sport: ADRIANO DARIOLI

… in quei tempi i loro nomi venivano pronunciati con rispetto e persino un po’ di venerazione. Loro, i protagonisti di uno sport strano ed inusuale, divenuto oggi di moda, capaci di costruire prestazioni vietate ai più  che facevano sognare gli appassionati di escursioni montane. Alla semplice “gente di montagna” facevano più effetto le due ore e due minuti impiegati da Claudio Galeazzi a percorrere i sentieri della Tre Rifugi che i nove metri del salto in lungo di Bob Beamon!!!
La culla di tanta passione ammantata di qualità era in Lombardia nell’area lecchese – bergamasca ed in Piemonte nelle Valli Ossolane.
IL “Bar Emma” nel bergamasco, La “Genzianella” (Guidina Dal Sasso) e “Bognanco” nelle piemontesi Valli Ossolane le principali “scuole”.
Giupponi, Valicella, Bonzi a esemplificare quella lombarda e per quanto riguarda le Valli Ossolane nel loro complesso Balbi, Allegranza, Scrimaglia, Andreolotti, Galeazzi e ADRIANO DARIOLI.
Adriano Darioli è nato a Bognanco il 14 gennaio 1954. Nato, inevitabilmente,  con gli sci ai piedi: sci di fondo, sci alpinismo e marcia alpina erano, in quei tempi, parenti strettissimi e  la Federazione di riferimento più appropriata per l’ultima specialità citata sarebbe stata proprio la FISI in luogo della FIDAL.
Le imprese sportive di Adriano iniziano proprio dagli sci dove viene inserito nelle squadre nazionali di Fondo e di Biathlon. Li conquista complessivamente 19 titoli di Campione Italiano che lo hanno portato a rappresentare l’Italia in due olimpiadi con un 5° posto come migliore risultato.
Ha partecipato a ben 5 Campionati del Mondo: 2 per quanto riguarda il Fondo (Juniores – 6° e 4° posto) e 3 per quanto riguarda il Biathlon con un 5° posto conseguito come miglior piazzamento!
Ma le montagne ossolane non scompaiono in primavera ed allora perché non tradurre questa eccelsa qualità atletica mantenendosi in forma praticando quello strano sport che si chiamava “Marcia Alpina”???
Ed eccolo apparire, sempre in qualificata compagnia,  allo Chaberton e alla 3 Funivie del Sestriere.
Non poteva mancare la Val Pellice con una prima apparizione  ad Angrogna a percorrere i sentieri del Servin  in compagnia dell’amico e collega di fatiche sciistiche Willy Bertin. Soli tre secondi li hanno divisi al traguardo nell’edizione 1975.
La Tre Rifugi Val Pellice lo vede tra i protagonisti sul finire degli anni ’70.
Problemi fisici hanno interrotto la sua carriera agonistica troppo presto: nel 1991 ha dovuto abbandonare sci e scarpette ma non il mondo dello sport sia pure con ruoli diversi:
21 anni di servizio (Soccorso alpino della Guardia di Finanza) alle basi di elisoccorso  di Borgosesia e Novara e istruttore di fondo per i futuri campioni Ossolani.
Se avete occasione di raggiungere le Valli Ossolane nei moderni tempi delle frequentatissime Sky Race chiedete di Lui: il lupo perde il pelo ma non il vizio. Lo troverete intento ad organizzare fatiche altrui dopo avere dato ed avere tratto grandi soddisfazioni ad uno sport che non ha pagine sui giornali ma che fa sognare gli appassionati.