venerdì 12 agosto 2016

Galleria degli Invincibili tra storia e sport: ELIO RUFFINO

Dal “Mondo dei Vinti” all’ “Albo degli Invincibili” la parabola umana e sportiva di un “piccolo grande atleta”.
…ma cosa racconta ad ognuno di voi che avete la pazienza di leggere,  il toponimo “Ciargiour”??? Probabilmente nulla…proprio nulla. E se provo ad abbinare a quel sostantivo “Forno di Coazze”? Magari ancora poco. E “Borgata Cervelli”??? Fuochino!!! Ma se a tutto questo ci aggiungo “Picchi del Pagliaio” la mente si accende  e corre verso i ricordi di una delle più spettacolari gare di Marcia Alpina che la mente umana abbia prodotto! 
Li trionfò, nella prima edizione nel 1970,  Carlo Dalmasso già celebrato Invincibile e li provò a muovere i primi passi, armato di scarponcini in pelle scamosciata per nulla “minimal” Elio Ruffino, attratto dalla cosa proprio perché lui agli alpeggi  del Ciargiour ci saliva con la famiglia ed il fratello Edo (altro grande atleta) a praticare quel mestiere così ben raccontato da Nuto Revelli nel suo libro “Il Mondo dei Vinti”. Erano gli anni ‘80 quando la “resa” si manifestò inevitabile ed Elio prese altre strade per quanto riguarda il lavoro, ma mantenne la stessa passione per quel modo strano di salire e scendere le montagne….
Il 12° posto conquistato all’esordio non lo convinse più di tanto e gli scarponcini scamosciati furono destinati per ben 5 anni solo al duro lavoro del montanaro Elio.
Però….le passioni non muoiono e nel 1976 l’esordio con il botto: partecipazione e vittoria alla  S. Ambrogio – Sacra di San Michele. E’ stato l’inizio di una lunghissima carriera sportiva durata ad alti livelli per ben 20 anni fino al successo nel 1996 nella S. Elisabetta – Croce Quinzeina e (soprattutto) ritorno. Due vittorie strepitose costruite principalmente  nelle tecnicissime, quasi temerarie discese, terreno sul quale Elio ha dato ampia dimostrazione di essere, senza dubbio, il migliore.
Dal ’76 ai primi anni ’80 nelle gare di specialità i fratelli Edo ed Elio Ruffino occupavano sovente i primi due posti in classifica per la soddisfazione della Unione Sportiva Coazze che li aveva adottati.
Non era tempo di “non competitive” o dei meno impegnativi agonisticamente “Trail” ed i Fratelli si affermarono (1978) ex-aequo alla Corsa al Colle Bione davanti ad un lotto formidabile di avversari tra  i quali il campione francese Jean Andrè.
Qualche volta si dividevano e fu così che la stessa domenica di settembre del 1980 Edo vinceva la Ivrea Mombarone ed Elio la Tre Denti di Cumiana (la discesa…ancora discesa tecnica!).
Anche per Elio (e il fratello Edo) la vita non era e non poteva essere solo corsa. Costretto a fare i conti con “Il Mondo dei Vinti”  e la voglia di farsi una famiglia costruendo un futuro migliore per i suoi figli ha trovato un lavoro “moderno” nella Cartiera con gli stressanti turni da fare convivere con la necessità di aiutare ancora i genitori nei lavori nei campi…Inevitabile un forte rallentamento nella’attività sportiva ed agonistica.
Il seme, però, era gettato e in alta Val Sangone nacque una forte passione per questo sport “povero” (e non povero sport)!
Atleti, tifosi e soprattutto Lui: il Cavalier Tessa che si mise a capo di un movimento sportivo nato per sostenere i “Fratelli Ruffino” senza dimenticare Aymar, Meo Aymar!.
Poco per volta a Elio è tornata la voglia di competere soprattutto nelle gare più tecniche, divenute rare grazie alla insipienza di qualche carica “Federale” che le definiva “pericolose”.
Abbandonati gli scarponcini in pelle scamosciata  per qualche, limitata, concessione alla modernità, Elio Ruffino ottiene 6 vittorie ai casalinghi Picchi del Pagliaio, 8 alla mitica alto canavesana S.Elisabetta  - Croce della Quinzeina, ancora 6 alla cronometro Cumiana – Tre Denti di Giorgio Mago.
Centra 5 vittorie nella Tre Rifugi Val Pellice,  vince al Castelluzzo di Torre Pellice, alla Marcia del Doundeuil in Valle d’Aosta ed al monte Chersogno in alta Val Maira.
Per uno specialista di discesa non poteva mancare nel carnet lo Chaberton, vinto per due volte quando la Cresta Nera ne caratterizzava la discesa (…72 pazzi di corsa sullo Chaberton!).
Nel 1988, dopo il terzo posto della prima edizione, conquista una strepitosa vittoria al Giro del Monviso targato Pontechianale ed in quello stesso anno di gloria ottiene il record imbattuto di salita e discesa Susa – Rocciamelone (3.14.54)-.
Se qualcuno cerca conferme sulla sua supremazia in discesa  veda la classifica de “La Course Folle” di La Plagne, in Francia, gara di sola discesa dopo essere saliti in seggiovia a ripetizione per un tempo definito…tempi da record difficilmente migliorabili.
Se gli chiedete quale è il suo segreto lui sorride e risponde nel dialetto di Forno di Coazze: “ a la valà tut li Sant i giutunt” e per la traduzione chiedete a lui….che non pago continua a correre anche se l’età fa pagare dazio anche ai migliori.
Elio, montanaro del Ciargiour,  sconfitto dal “progresso” ma riscattato dallo sport ha costruito, con la sua compagna di vita,  una famiglia invidiabile: tre figli, nessuno corre in montagna ma nella vita hanno già raggiunto eccellenti traguardi: Doriana da 12 anni vive negli Stati Uniti ed è una affermata economista alla Federal Reserve; Alberto lavora per una ditta francese con compiti di Coordinatore per l’Italia ed il Sud Europa mentre Cecilia è in rampa di lancio ma ancora alle prese con i libri.
Elio Ruffino: dal “Mondo dei Vinti” all’ “Albo degli Invincibili”!!!