sabato 16 luglio 2016

Galleria degli Invincibili tra storia e sport: MARIO ANDREOLOTTI

La strada saliva lunga e tortuosa da Bardonecchia fino lassù, al Ghiacciaio (ex) del Somellier.
Circa 30 Km che ai corridori del cielo parevano 300 perché tutti su strada, in salita e finanche sterrata ma pur sempre la poca amata strada, più croce che delizia per gli amanti dei sentieri montani. Solo la vista del lago di Rochemolles consolava perlomeno lo sguardo dei faticatori di giornata… 
Era sul morire degli anni ‘70 e la “Montagna Nobile” di Bardonecchia proponeva le sue bellezze ambientali all’allora sparuto gruppo di “Corridori del Cielo” quasi tutti provenienti dalle vallate montane meno blasonate. Lassù, dove oggi le rocce la fanno da padrone, regnava il ghiaccio come dovrebbe essere in un ghiacciaio. L’arrivo era posto nei pressi di un rifugio e li si accedeva dopo avere percorso gli ultimi 2/300 metri nel cuore del ghiacciaio stesso tra due muri di neve.
Ritornando alla base, ovviamente a piedi, alla richiesta di chi fosse stato il vincitore la risposta fu “Andreolotti, Giuseppe Andreolotti”.
Lì ha avuto inizio, per noi, la Storia sportiva di Andreolotti o meglio, dei fratelli Andreolotti, Giuseppe e Mario, quest’ultimo assunto all’Albo degli Invincibili per gli indiscutibili meriti sportivi guadagnati in giro per l’Italia ma, soprattutto per noi, in Val Pellice.
Le terre di origine del “Campione” sono quelle Valli Ossolane da sempre considerate l’università dello Sci Alpinismo e, conseguentemente, della Marcia Alpina. Gli atleti di “lassù” hanno fatto la storia della specialità. Basta ricordare Claudio Galeazzi che vanta il record imbattuto sul percorso della classica Tre Rifugi.
E nelle Valli Ossolane c’è una piccola realtà famosa per l’acqua (terme e oligominerale) e per avere generato decine di campioni: Bognanco.
Mario Andreolotti ha costruito  in patria (inizio anni ’70)  i suoi primi successi sportivi quando, con la qualificata compagnia di Adriano Darioli, vinse per ben tre volte consecutive la Maratona della Valle Intrasca, 37 km con dislivello ma, sopratutto, con zavorra di 5 kg sulle spalle obbligatoria!!!
Una vittoria a Luino (2° classificato l’Invincibile Giovanni Mostachetti),  3° posto al Campionato Europeo nella San Domenico – Alpe Veglia, 9° classificato ai Campionati italiani, tre 3° posti alla Tre Rifugi Valpellice (due con il già citato Darioli e una con il fratello Giuseppe).
Nel 1981 il lavoro lo porta a Sestriere dove si trasferisce anche come residenza.
Lo accoglie la Comunità Montana Alta Valle Susa che aveva allestito una delle più prestigiose società sportive di specialità (C.M.A.V.S.) e li, in compagnia di Adriano Friquet, Pierluigi Lantelme e finanche di Marco Olmo costruisce 5 anni di assoluto dominio della specialità!
Poi l’onore di averlo nella propria equipe è toccato all’Atletica Susa di Adriano Ascheris.
Ben 25 vittorie sono li a testimoniare un periodo agonistico davvero formidabile :
Alla Tre Funivie del Sestriere costruisce il capolavoro con il record ancora imbattuto: anno 1984 con il tempo di 1.45.18
Negli anni ’81 – ’82 – ’84 e ’85 vince il Trofeo Monte Chaberton di Cesana. Al filotto di 5 anni consecutivi manca il 1983 quando, debilitato da una recente brucellosi, conquista “solo” la quarta posizione.
Non gli è sfuggita la Ivrea – Mombarone dove con il tempo di 2.01.01 stabili il nuovo record sull’aspra salita eporediese.
Oggi è ancora presente a misurarsi con i Campioni attuali. La qualità si è, ovviamente, ridimensionata ma la grande simpatia che trasmette al “Gruppo” è rimasta immutata come la stima e il rispetto dovuto a chi ha fatto la storia di vertice della passione sportiva che adesso accomuna molti atleti. 
Lui percorre la sua 45° stagione agonistica con l’obiettivo di proseguire la sua attività in un uno sport che definisce “Faticoso e Favoloso”.